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Vino, etichette allarmistiche, Procaccini (FdI): “La commissione Ue non sia complice di scelte illogiche”

Marco Battistini
Con l’etichetta con l’alert sanitario sulle confezioni degli alcolici si potranno riportare indicazioni come “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto”
Gennaio 13, 2023
Nicola Procaccini

Il via libera Ue all’etichetta con alert sanitari per vino, birra e liquori sta già facendo discutere. Sulle confezioni dei prodotti quindi si potranno riportare indicazioni come “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto”. Di fatto una possibilità che introduce per vino e alcolici una modalità di etichettatura finora contemplata solo per le sigarette e i prodotti a base di tabacco.

VINO, PROCACCINI AVVERTE L’UE

Sulla questione è intervenuto l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, componente della Commissione agricoltura di Bruxelles.

 “La Commissione UE non sia complice del caos nella regolamentazione del commercio e del tentativo di affossare la produzione vinicola europea, con il suo inammissibile silenzio assenso alla richiesta dell’Irlanda di applicare alle bottiglie di vino etichette allarmistiche sui danni provocati dall’alcol -ha affermato Procaccini– equiparando una bottiglia di vino a un pacchetto di sigarette si rischia di discriminare un prodotto che definisce l’identità culturale europea, oltre fondamentale per l’export italiano – continua Procaccini-. Si genera un pericoloso precedente per il mercato europeo, smentendo quanto approvato dalla stessa Commissione UE, che in una sua risoluzione ha escluso sistemi di etichettatura di carattere sanitario per prodotti quali il vino. Quella irlandese è una richiesta assurda e insensata che apre la strada ad una doppia etichettatura, pesantemente onerosa per i nostri produttori”.

La normativa che introduce questa possibilità era stata notificata nello scorso giugno a Bruxelles dalle autorità irlandesi. A fine 2022 e’ scaduto il periodo di moratoria e così Bruxelles ha dato il via libera a Dublino per l’adozione della normativa. Il via libera arriva e’ giunto nonostante i pareri negativi sulla misura espressi da Italia, Francia e Spagna (i principali paesi produttori di vino in Europa) ai quali si erano aggiunti altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno. La misura, secondo i produttori, rappresenta un pericoloso precedente che di certo andrà a rafforzare l’analoga iniziativa della Commissione che nel proprio Piano contro il cancro intendeva introdurre ulteriori alert sanitari. 

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