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Valle del Liri, per ripianare i debiti il Consorzio ha ampliato la platea degli immobili ‘tassati’: il caso in Regione, con la richiesta di valutare le responsabilità penali

Cesidio Vano
Novembre 27, 2023
Il palazzo della Regione Lazio

La consigliera de Polo Progressista, Alessandra Zeppieri, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale del Lazio in merito all’operato del Consorzio di Bonifica Valle del Liri, commissariato dal 2016, che nel 2018 – dopo aver accertato oltre 10 milioni di debiti – avrebbe “deliberato l’estensione del contributo ai fabbricati in diversi comuni del comprensorio, che fino al 2018 avevano pagato il medesimo solo in riferimento ai terreni”. Il tutto tenuto conto che la Corte costituzionale ha chiarito come il contributo consortile sia dovuto solo a fronte di un effettivo servizio/benefico ricevuto dall’attività di bonifica. C’è quindi da capire se la richiesta generica del contributo allargata a tutti gli immobili (oltre che i terreni) di diversi comuni sia legittima o meno. 

La consigliera Zeppieri nella sua interrogazione così spiega: “Il Consorzio di Bonifica Valle del Liri ha lo scopo di svolgere attività di difesa dal rischio idraulico, di salvaguardia del territorio e del suo patrimonio immobiliare, attraverso la progettazione, l’esecuzione, la manutenzione e la gestione delle opere di bonifica, nonché l’utilizzazione e la gestione delle risorse idriche, per un razionale sviluppo economico sociale; I cittadini, ricadenti nel cosiddetto perimetro di contribuenza del Consorzio, sono assoggettati al pagamento di un contributo economico, dovuto a fronte dei suddetti interventi di difesa idraulica degli immobili”. Lo stesso Consorzio “è commissariato dal 2016 e, ad oggi, si sono avvicendati quattro commissari; Il secondo commissario, Dott. Casilli, ha rilevato un buco di bilancio di circa venti milioni di euro, come da denuncia-querela presentata alla Procura della Repubblica di Cassino (archiviata per prescrizione); Il Dott. Casilli, per riequilibrare i conti, ha deliberato l’estensione del contributo ai fabbricati in diversi comuni del comprensorio, che fino al 2018 avevano pagato il medesimo solo in riferimento ai terreni; Diversi Comuni hanno deliberato l’uscita dal perimetro di contribuenza (come già fatto dal Comune di Terelle il 9 giugno 1991)”.

Esposti i fatti, l’esponente del Popolo Progressista interroga Giunta e assessorati competenti per sapere: “se si ritenga legittima la richiesta di contributo sui fabbricati, avanzata dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri, tenendo in debita considerazione quanto stabilito dalla Sentenza della Corte costituzionale 188/2018; in caso negativo, come si intenda intervenire sulla delibera del Commissario pro tempore, che ha esteso la contribuzione ai fabbricati; se non si ritenga di dover verificare compiutamente quanti e quali interventi di bonifica sono stati realizzati dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri, che giustificano la richiesta di contributo; nel caso in cui dalla verifica emergesse la assenza o quasi di servizi resi dal Consorzio, come si ritenga intervenire per dare legittimità al pagamento delle bollette in assenza di benefici fondiari specifici e diretti, derivanti dall’attività di bonifica; se non si ritenga di dover fare chiarezza sui bilanci di gestione del Consorzio di Bonifica Valle del Liri; laddove emergessero fatti, atti e comportamenti penalmente rilevanti, se non ritenga di dover adire le Autorità giudiziarie a ciò deputate”.

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