Dopo una lunghissima seduta di consiglio regionale, terminata questa mattina, e dopo un attento lavoro di analisi dell’articolato e dei relativi emendamenti, è stata approvata la proposta di legge 171 concernente “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio”.
«Con questa norma abbiamo introdotto, tra le altre, significative modifiche alla legge sulla Rigenerazione urbana (l.r. 7/2017) che, nonostante le enormi potenzialità, aveva dimostrato negli anni una scarsa applicazione. In particolare, abbiamo restituito ai Comuni la possibilità di autodeterminarsi scegliendo di attuare o meno la legge o di escludere dal suo campo di applicazione alcuni ambiti. Siamo intervenuti anche, a titolo esemplificativo, sui programmi di rigenerazione urbana potenziandone le trasformazioni ammesse, sulle delocalizzazioni tra ambiti territoriali individuati dal Comune, sulle modifiche alle destinazioni d’uso degli immobili esistenti per riattivarne le funzioni e rivitalizzare i territori, sugli interventi di efficientamento energetico e di miglioramento sismico, sulle ristrutturazioni e sulle demolizioni».
Lo dichiara l’assessore all’Urbanistica, al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni.
«La proposta rivede anche diverse disposizioni che riguardano il recupero dei sottotetti. Un intervento che desta grande interesse da parte dei cittadini perché coniuga il recupero a fini urbanistici di locali già presenti nelle abitazioni private con il contenimento del consumo di nuovo suolo. Sotto il profilo procedurale abbiamo introdotto per la prima volta la disciplina per le deliberazioni comunali finalizzate alla valorizzazione degli immobili di proprietà pubblica ai sensi dell’art. 58 della legge 133/2008, prevedendo, al contempo, che con tali deliberazioni possano essere incrementate le potenzialità di questi immobili, modificandone le destinazioni d’uso o aumentandone le capacità edificatorie. Restando in tema di procedure, è significativo anche il coordinamento delle parallele procedure di valutazione ambientale, VIA e VAS, per la prima volta riunite in un unico simultaneo percorso. La proposta, inoltre, introduce una norma in materia di recupero di volumi interrati, seminterrati e a livello terra da adibire a varie destinazioni senza ricorrere all’utilizzo di lotti di terreno inedificati, rendendo funzionali le strutture edilizie sottoutilizzate», continua l’assessore Schiboni.
«Relativamente ai temi dell’edilizia residenziale sociale (Piano Casa l.r. 21/2009), la proposta interviene sulla determinazione del valore del canone calmierato adeguandolo, dopo 14 anni dall’entrata in vigore della legge, ai valori di mercato inevitabilmente profondamente mutati, oltre ad una serie di novelle correttive in relazione alla alienazione di detti immobili per coloro che avendone i requisiti ne facciano richiesta. La norma, inoltre, nell’ambito delle competenze delegate ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, amplia la casistica degli interventi per i quali l’autorizzazione paesaggistica è rilasciata dal Comune e non dalla Regione. La proposta, inoltre, introduce diverse semplificazioni in tema di attuazione degli strumenti urbanistici attuativi di cui alla legge regionale 36/1987. Con questa legge la Regione Lazio si dota finalmente di uno strumento capace di dare risposte concrete ed immediate ai cittadini nonché a settori chiave per lo sviluppo dei territori. Questa legge ha, infatti, il duplice obiettivo di assicurare una corretta applicazione della norma e di dare all’ente regionale un ruolo di coordinamento attivo per trasformare questa opportunità normativa in concreto miglioramento della qualità di vita”, conclude l’assessore Schiboni.