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Un sindaco per Veroli: la suggestione Buschini, l’alternativa civica Caperna e l’opzione Papetti per FdI

Licandro Licantropo
Febbraio 1, 2024

Veroli è l’ultima roccaforte del Pd in Ciociaria. Dopo le sconfitte in serie a Frosinone e Ceccano, dopo aver perso Alatri, dopo le divisioni e le operazioni di mimetizzazione a Ferentino, non c’è un altro Comune così importante per il partito di Elly Schlein. A Veroli si vince con il contributo determinante delle liste civiche. Gli equilibri però sono saltati, il sindaco Simone Cretaro non è riuscito a tenere insieme la coalizione, nei Democrat (come sempre) va in onda lo scontro fratricida. Germano Caperna, decisivo in entrambe le vittorie di Cretaro, guarda altrove. Il centrodestra fiuta la possibilità di un “colpaccio” dal sapore del ribaltone.

COSA STA SUCCEDENDO NEL PD

Simone Cretaro non è riuscito a individuare lui il candidato sindaco. Le liste civiche che lo hanno appoggiato a questo punto non danno più nulla per scontato e alcune stanno aspettando le mosse di Germano Caperna. Il Partito Democratico è dilaniato dalla solita “guerra intestina”. Alla candidatura a sindaco ambiscono due donne: il vicesindaco Assunta Parente e Francesca Cerquozzi, consigliere comunale e moglie di Mauro Buschini, ex assessore e consigliere regionale e adesso consigliere di amministrazione della Saf. Francesco De Angelis, Sara Battisti e Luca Fantini da settimane cercano (inutilmente) una composizione. Intanto il tempo scorre e i nodi si aggrovigliano sempre di più. Nelle scorse settimane si è ragionato su una ipotesi clamorosa: Mauro Buschini candidato sindaco per tentare di riunire il Pd. Con il rigido ordine di scuderia di smentire l’indiscrezione. Però gli ordini di scuderia, si sa, sono fatti apposta per essere divulgati. Alla soluzione Mauro Buschini si è pensato e forse qualcuno sta ancora pensando. Soltanto che i vertici del partito si sono resi conto che sarebbe comunque divisiva.

GLI OSTACOLI SULLA STRADA DI UN ACCORDO TRA CAPERNA E IL CENTRODESTRA

Germano Caperna è un amministratore di lungo corso, molto radicato a Veroli. Nel Pd ha trascorso una vita, ricoprendo più volte anche il ruolo di consigliere provinciale. Ad un certo punto ha deciso di seguire Matteo Renzi in Italia Viva e si è consumato lo strappo. Cinque anni fa è stato determinante alla guida della lista Veroli Proxima, arrivata al 14%. Stavolta vorrebbe e potrebbe giocarsi un’altra partita: proporsi come candidato sindaco di una vasta coalizione civica, composta pure da partiti del centrodestra. I quali però dovrebbero rinunciare ai loro simboli. Un modello molto simile a quello utilizzato da Piergianni Fiorletta a Ferentino. In quell’occasione il simbolo del Pd lo aveva Alfonso Musa, indicato e sostenuto da Antonio Pompeo. Mentre Francesco De Angelis, Sara Battisti, Mauro Buschini e Luca Fantini stavano con Fiorletta. In un’alleanza trasversale nella quale c’era anche “tanto” centrodestra. E’ esattamente per questo motivo che Francesco De Angelis è preoccupato. Germano Caperna potrebbe replicare l’esperienza di Piergianni Fiorletta, ma stavolta il grande sconfitto sarebbe proprio il Pd. C’è tempo prima delle scelte definitive, ma non sarà semplice venire a capo di una situazione così complicata. Germano Caperna aspetta e confida nell’appoggio del centrodestra “mimetizzato” nelle liste civiche. Le difficoltà non mancano neppure in questo caso. Per Fratelli d’Italia è difficile (forse impossibile) rinunciare al simbolo e al candidato sindaco. Perché a Veroli c’è il consigliere Cristiano Papetti, che in questi anni si è battuto contro il monocolore di centrosinistra (anzi, di sinistra-centro), dimostrando di poter meritare sul campo l’investitura. Inoltre l’8 e 9 giugno ci sarà l’election day: europee e comunali. Il partito di Giorgia Meloni è primo a livello nazionale, regionale e locale. Vola nei sondaggi. Proprio il simbolo potrebbe rappresentare il traino. Perché rinunciarvi?

I PRECEDENTI

Cinque anni fa Simone Cretaro ha vinto al primo turno con il 58,8%. Sostenuto da 6 liste: 5 civiche e una del Pd. Marco Bussagli (centrodestra) prese il 33,7%: anche per lui 8 liste, 3 civiche e 3 di partito. Fabrizio Cretaro (Movimento Cinque Stelle) si fermò al 7,5%.

La volta precedente, nel 2014, Simone Cretaro indossò per la prima volta la fascia tricolore grazie al 51,64% dei voti. Con lui 6 liste, una sola di partito, il Psi. L’avversario principale era Danilo Campanari, storico sindaco di Veroli e “monumento” del Pd: 28,89%. Con lui 4 civiche. Poi Gianfranco Rufa (centrodestra) con l’8,52%, Marino Diamanti con il 7,08%, Barbara Zeppieri con il 2,62%, Alfredo Magliocca con l’1,26%. Il 2014 è stato l’anno dei “derby” del Pd. Dalla Provincia (Pompeo-Pittiglio) a scendere.

I partiti stanno analizzando i due ultimi precedenti.

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