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Toto-governo, più Durigon che Fazzone. Calandrini avanza e ottiene la guida della commissione Speciale

Marco Battistini
Le indiscrezioni sul destino dei pontini nell’ambito del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni si vanno intensificando. Entro una settimana dovrebbero essere nominati viceministri e sottosegretari.
Ottobre 26, 2022
Claudio Durigon, Vincenzo Zaccheo e Nicola Calandrini

Durigon può ambire all’ingresso nel governo o alla presidenza di una commissione parlamentare, Fazzone invece sarebbe out. Le indiscrezioni sul destino dei pontini nell’ambito del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni si vanno intensificando. Entro una settimana dovrebbero essere nominati viceministri e sottosegretari.

In FI, in corsa per un ruolo nel governo ci sono Paolo Barelli e Francesco Battistoni ma i nomi su cui punterebbe Berlusconi sono anche altri, da Francesco Paolo Sisto ad Andrea Mandelli, da Gregorio Fontana a Deborah Bergamini, da Valentino Valentini a Valentina Aprea, da Matilde Siracusano a Gianfranco Micciche’. Non ci sarebbe invece Claudio Fazzone. Nei gruppi azzurri in ogni caso aumenta il fronte di chi vorrebbe evitare uno scontro con FdI e abbassare i toni. Resta l’irritazione per il diverso trattamento questa la tesi, riservato a FI rispetto alla Lega, ma anche Berlusconi auspica che le tensioni possano rientrare. 

Molti anche i ‘candidati’ leghisti alle posizioni di ‘sottogoverno’. Per quanto riguarda i candidati al posto di vice ministri e sottosegretari, tra gli ‘ex lumbard’ si fanno sempre i nomi di Nicola Molteni, Jacopo Morrone, Claudio Durigon, Vannia Gava, Lucia Borgonzoni, e Giulio Centemero. E anche quelli di Armando Siri e Alessandro Morelli. Il segretario deve procedere anche a un riequilibrio territoriale, considerato che i ministri nel governo sono tutti lombardi. Della lista potrebbero quindi far parte anche i veneti Alberto Stefani e Massimo Bitonci. Quanto a Claudio Durigon, qualora non riuscisse ad ottenere una delega in un ministero economico, avrebbe comunque la strada spianata per la presidenza di una commissione importante del Senato.

FAZZONE APPESO AL COPASIR

Almeno per il momento Fazzone resta nel Copasir provvisorio, in attesa della nuova composizione della commissione. Il presidente del Copasir, senatore Adolfo Urso ha inviato una lettera ai presidenti del Senato e della Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana per comunicare le sue “‘dimissioni dalla carica di presidente e componente del Comitato parlamentare provvisorio per la Sicurezza della Repubblica’, essendo entrato a far parte del governo a seguito della mia nomina quale ministro”.

Occorre ricordare che un emendamento al decreto Aiuti bis approvato nel mese scorso ha introdotto il ‘Copasir provvisorio’, con l’obiettivo di mantenere l’istituto del controllo parlamentare sull’intelligence durante il passaggio da una legislatura all’altra. La norma prevede che i membri del nuovo Comitato siano nominati “all’inizio di ogni legislatura, entro venti giorni dalla votazione della fiducia al Governo”. Nel frattempo, le funzioni sono esercitate da “un Comitato provvisorio costituito dai membri del Comitato della precedente legislatura che siano stati rieletti in una delle Camere”. Si tratta di quattro componenti: il presidente Adolfo Urso (FdI), Francesco Castiello (M5s), Claudio Fazzone (Fi) ed Enrico Borghi (Pd). Con le dimissioni di Urso sono rimasti in tre. E la legge indica che, se il numero di componenti è inferiore a sei oppure se la composizione dell’organo non rispetta la consistenza dei gruppi parlamentari, “i Presidenti dei due rami del Parlamento procedono all’integrazione della composizione, fino a un massimo di otto membri, tenendo conto della consistenza dei Gruppi parlamentari e garantendo, ove possibile, la parità tra deputati e senatori”. Mancando presidente e vicepresidente (era la deputata non rieletta Federica Dieni), l’organismo dovrà essere presieduto dal membro più anziano, che è il senatore Castiello. Il Comitato provvisorio cessa comunque le sue funzioni “decorsi venti giorni dalla votazione della fiducia al Governo”. 

CALANDRINI PRESIDENTE COMMISSIONE SPECIALE

Il senatore Nicola Calandrini è stato eletto presidente della Commissione Speciale del Senato. Si tratta della Commissione provvisoria che si costituisce in attesa dell’insediamento delle Commissioni Permanenti.
“Ringrazio i senatori componenti la Commissione Speciale per la fiducia espressa nei miei confronti – ha dichiarato il senatore Nicola Calandrini – Svolgerò questo compito con la massima dedizione e cercando di ottenere da tutti i componenti la massima collaborazione nell’esaminare i provvedimenti che arriveranno dal Governo o dalla Camera”. Calandrini ha rivolto un auspicio nei confronti della legislatura appena iniziata, affinchè si possa nel breve periodo arrivare all’insediamento delle commissioni permanenti.
“L’Italia è ancora alle prese con le conseguenze della pandemia e con le difficoltà innescate dal caro bollette che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese -ha sottolineato il coordinatore pontino di FDI- per questo ritengo che non ci sia un minuto da perdere, bisogna agire immediatamente di concerto con il Governo, e mettendo da parte le divisioni ideologiche da campagna elettorale, per il bene dell’Italia. Per questo intendo rendere la commissione immediatamente operativa, in attesa che si insedino, auspico nel più breve tempo possibile, le commissioni permanenti”. Per Calandrini il riconoscimento ottenuto potrebbe essere il preludio per un nuovo prestigioso incarico. Nei prossimi giorni si capirà se il senatore di Latina riuscirà a strappare un ruolo importante nel governo o comunque nel Parlamento.

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