Il Senato approva la norma che permette ai sindaci dei piccoli comuni il terzo mandato. La polemica sul centro storico senza appeal è un botta e risposta senza senso: Marzi e Mastrangeli hanno amministrato complessivamente venti degli ultimi venticinque anni. Pompeo firma la lista Marini: mette così il suo imprimatur sull’operazione rientro dell’ex sindaco nel Campo Largo.
Piccoli comuni, mandati triplicati e sindaci in festa
Esultano molti sindaci della provincia di Frosinone. Già a partire dalla prossima tornata elettorale saranno infatti ricandidabili per la terza volta i sindaci in carica dei comuni fino a cinquemila abitanti. Una norma che, in chiave regionali e nella prospettiva delle elezioni degli enti di secondo livello, finisce per dare una spinta al centrosinistra e al Pd in particolare. Non si capisce infine come mai non venga posto rimedio all’assurdo requisito dei diciotto mesi di mandato da espletare per la candidabilità di un Sindaco a presidente della Provincia. Norma questa che, portata all’estremo, potrebbe ridurre, ad esempio in provincia di Frosinone, la platea dei sindaci candidabili a poche decine rispetto ai 91 comuni che ne compongono il bacino elettorale. Norma che, come scritto nei giorni scorsi, escluderebbe a priori dalla candidabilità sindaci importanti come quelli di Cassino, di Isola Liri o di Paliano.
Marzi e Mastrangeli: sulle incompiute di sempre, pari responsabilità
Botta e risposta ieri tra la coalizione di centro destra e Memmo Marzi sugli immobili sfitti in città. A prescindere dal rapporto Ancsa-Cresme sui centri storici che comunque è l’ultimo disponibile e si riferisce ad una situazione di qualche anno fa non ci pare che la parte alta di Frosinone brilli per numero di abitazioni affittate, per la vivacità delle attività commerciali, per flussi di visitatori giornalieri. Aver dato finalmente una sede degna alla casa comunale è certamente una grande operazione dell’amministrazione Ottaviani ma continua a scarseggiare una politica di ripopolamento del centro che dovrebbe partire dal restituire appeal a tutta l’area della Cattedrale, di via del Plebiscito, dell’Arco Campagiorni e di Corso della Repubblica. I sindaci più seriamente indiziati di accedere al secondo turno, Marzi e Mastrangeli, direttamente o nella qualità di assessore, sono stati amministratori per venti anni degli ultimi venticinque. Possono solo dividersi le responsabilità per le tante cose che non sono state fatte. E dal primo giorno del loro mandato dovranno soltanto “fare”. Le parole e gli annunci non servono più.
L’operazione Marini con la firma di Pompeo. Il presidente lancia la corsa alle regionali
Si chiamerà Lista Marini-Pompeo per il territorio la formazione che l’ex sindaco di Frosinone, Michele Marini schiererà a fianco del Sindaco Domenico Marzi. Il simbolo e il nome hanno un valore politico molto importante. Sanciscono da un lato l’imprimatur dato dal Presidente della Provincia all’appoggio (all’inizio per nulla scontato) di Marini al candidato del cosiddetto Campo Largo. Ma sono anche il segnale di quello che sta cambiando negli equilibri dei Dem di Frosinone. Quei voti che convergeranno sull’operazione Marini saranno il punto di partenza della corsa alle regionali di Antonio Pompeo. Che utilizzerà la vetrina del capoluogo per rafforzare l’asse con Francesco De Angelis e il ticket con Sara Battisti. Sono evidenti in questo momento le difficoltà di Mauro Buschini che ha subìto un durissimo colpo con l’adesione di Massimiliano Quadrini ad Azione (e con la sua probabile candidatura alle regionali) e che si è visto ridurre improvvisamente l’agibilità politica all’interno di Pensare Democratico, corrente all’interno della quale dovrà dividersi il consenso con la consigliera regionale di Fiuggi.