Il Comune di Terracina corre verso il commissariamento e nuove elezioni. Ieri si sono dimessi 14 consiglieri, nove di opposizione e cinque della maggioranza, che hanno formalizzato la loro decisione al segretario comunale.
Per l’opposizione si sono dimessi: Antonella Isolani, Alessandra Feudi, Francesca Rasi, Sara Norcia, Armando Cittarelli, Valentino Giuliani, Massimiliano Tocci, Luca Caringi e Roberto Palmacci. Per la maggioranza, invece: Massimiliano Di Girolamo, Barbara Carinci, Valentina Berti, Pino D’Andrea e Marcello Masci. Non hanno preso parte alle dimissioni collettive, i consiglieri di Fratelli d’Italia.A darne notizia delle dimissioni è stata la leghista Sara Norcia con un post su Facebook: “Ho rassegnato le dimissioni da consigliere al Comune di Terracina insieme ad altri 13 colleghi di minoranza e maggioranza nella casa comunale. Ora si lavorerà sodo, insieme ai cittadini e alle parti attive, sulla rinascita di Terracina, ritrovando lo spirito di comunità che ha sempre contraddistinto la storia della nostra amata città“.
VERSO LE ELEZIONI
Imminente la nomina del commissario prefettizio che traghetterà l’amministrazione sino al prossimo voto. E’ l’epilogo politico dell’inchiesta sulla gestione del demanio che ha portato ai domiciliari sei persone e ad oltre 50 indagati. Mercoledì la scelta della sindaca Roberta Tintari di dimettersi, dopo le accuse che la vedono coinvolta. Ai domiciliari, oltre a Tintari, anche Corrado Costantino, dirigente comunale del settore marittimo; Gianni Percoco, assessore all’Urbanistica del comune di Terracina; Alberto Leone, responsabile unico di procedimenti di appalto; l’imprenditore Giampiero La Rocca, assessore al Demanio marittimo e l’ex vicesindaco, Pierpaolo Marcuzzi, già ai domiciliari a febbraio scorso nell’ambito della stessa inchiesta e adesso arrestato nuovamente. Sette le persone a cui è stata notificata la misura di divieto di dimora. In tutto sono 59 gli indagati.
Negli ultimi dodici mesi di inchiesta a Terracina sono stati sequestrati: un campeggio in località Canneto, all’estremità sud del territorio comunale, al confine con Fondi; un ristorante sul porto e diverse strutture pubbliche. Sono contestati a titolari e gestori abusi per ampliamenti o modifiche realizzate su area demaniale ma anche la realizzazione del ponte pedonale di legno, che attraversa il canale Pio XVI, è oggetto di indagine. Legambiente Lazio, che attraverso il circolo locale segue la vicenda fin dall’inizio, ha annunciato che si costituirà parte civile al momento dell’apertura del processo.