Un “500” a Tokio e due “250” a Stoccolma e Anversa, importanti anche e soprattutto in chiave Torino. Con cinque posti praticamente assegnati (Rublev attende solo la conferma matematica che arriverà la prossima settimana), le competizioni di questa settimana tennistica dovevano servire a disegnare certe gerarchie per i tre posti residui.
Ebbene, con la sola eccezione di Tsitsipas, approdato ai quarti di Anversa, tutti i maggiori candidati alla qualificazione per le Finals hanno lasciato il torneo in anticipo. Ne potrebbe approfittare De Minaur, che in caso di successo a Tokio rilancerebbe prepotentemente le proprie ambizioni portandosi a pochi punti dall’ottavo posto della Race.
Hurkacz non è riuscito a ribadire lo stato di forma esibito nel vittorioso mille di Shangai ed è caduto per mano del cinese Zhang, che ha poi trovato nel discontinuo ma talentuoso Karatsev un ostacolo insormontabile. Anche per Fritz un “killer” dagli occhi a mandorla, il meno noto giappponese Shintaro Mochiguzi, che dopo aver subito una lezione nel primo set ha sfoderato un orgoglio da samurai, investendo il malcapitato statunitense con la violenza di un gioco vario e incisivo fino al 7/6 conclusivo.
KO ANCHE ZVEREV, RUUD, RUNE E PAUL
È stato invece un australiano, Thompson, a fermare molto precocemente il cammino di Alexander Zverev, che all’approdo torinese lega in modo indissolubile le sue ansie di reinserimento nel Gotha della disciplina. Il modo perentorio con cui il tennista “aussie” ha sbrigato la pratica è un punto di domanda sulla legittimità delle ambizioni del ragazzo di Amburgo. Casper Ruud, a conferma di un’annata più ombre che luci, ha segnato il passo al cospetto di Giron, americano solido e volenteroso, che non perdona ad alcuno i cali di tensione, come aveva già mostrato nel primo set di una recente sfida con Sinner (il parziale andò in extremis all’altoatesino, costretto però a rincorrere affannosamente).
I disastri recenti di Holger Rune non fanno più notizia. Il ventenne danese, ora allievo di Becker, ha ammainato bandiera contro un Kecmanovic tirato a lucido, che ha chiuso il match in due soli set.
Non è riuscito ad andare oltre i quarti Tommy Paul, ma nel suo caso l’attenuante c’è, perché Ben Shelton non è avversario morbido per alcuno.
E gli italiani? Fuori Sonego, sconfitto da Kotov, e fuori anche Nardi, che contro Thiem ad Anversa è arrivato a un passo dal successo in due, prima di cedere al terzo. Ci consoliamo con le donne: Paolini e Bronzetti oggi si sfideranno nei quarti dello Jasmin Open per un posto in semi, cui ambisce nella parte bassa anche Lucrezia Stefanini, che affronterà Clara Burel.