informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Tanto peggio, tanto meglio il tafazzismo del centrodestra

Licandro Licantropo
Al Comune di Frosinone gli schemi politici nella maggioranza sono saltati per la disintegrazione dei rapporti personali. Il voto sul bilancio e la verifica politica potrebbero non bastare, Riccardo Mastrangeli ha bisogno di un’idea di coalizione con la quale andare avanti e di decisioni rapide.
Marzo 19, 2024

A questo punto la votazione sul bilancio sarà importante ma non decisiva. Chi pensava che sarebbero bastate le dimissioni dell’assessore Alessandra Sardellitti per rimettere le cose a posto nella maggioranza si è sbagliato di grosso. Al Comune di Frosinone il centrodestra sta mandando in scena la versione 4.0 della logica del “tanto peggio, tanto meglio”. Si sta giocando allo sfascio allo scoperto e nemmeno si capisce (in realtà non lo sanno neppure i diretti interessati) dove si vuole arrivare. Se non, forse, a far cadere il sindaco Mastrangeli e andare tutti a casa.
Da sempre Politica7 sostiene che a Frosinone manca la politica ed è proprio questo che ha portato ad uno sfaldamento totale dei rapporti personali. Ci sono assessori e consiglieri che neppure si salutano. A venir meno sono state la fiducia e l’orgoglio di far parte della stessa squadra. L’unica cosa che interessa è diventare assessore e cercare di imporre il proprio punto di vista. Nessuno prova a ragionare o a concentrarsi davvero sui programmi: da mesi si sta procedendo in termini di ultimatum e adesso si è arrivati ad un punto di non ritorno.
Riccardo Mastrangeli è stanco, ma nemmeno lui può esimersi da una riflessione su una lunga catena di errori politici (il primo dei quali è aver perso subito la sua dimensione civica) e di iniziative mancate (la verifica politica andava effettuata ad ottobre).

All’interno della maggioranza ci sono due situazioni da definire. Tre consiglieri (Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone) non sono usciti dalla coalizione, ma da sei mesi hanno una posizione fortemente critica e votano secondo coscienza. Non secondo logiche di coalizione. C’è da capire in fretta se possono rientrare a far parte a tutti gli effetti della squadra di governo. Sia sul piano programmatico che della rappresentanza in giunta. Mai come adesso il toro va preso per le corna.
Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, consiglieri di Forza Italia, stanno “cannoneggiando” Riccardo Mastrangeli. Non sono andati troppo per il sottile: per loro il sindaco non è all’altezza della situazione e dovrebbe andare a casa. Per tornare quindi ad elezioni, che probabilmente vincerebbe il centrosinistra. Specialmente se il candidato dovesse essere Francesco De Angelis. I livelli provinciali e cittadini dei partiti del centrodestra rimangono a guardare, proprio perché in questi anni nel capoluogo è stata cancellata la dimensione politica. Come se non servisse. I risultati sono stati fallimentari e adesso i nodi stanno venendo al pettine. Senza questi cinque consiglieri la maggioranza sulla carta ha 17 voti, compreso quello del sindaco. Dall’altra parte ci sono gli 11 esponenti delle opposizioni e i 5 “ribelli”. Fanno 16.
Le aperture nei confronti delle opposizioni francamente convincono poco. L’unica strada percorribile potrebbe essere quella di un’intesa con la Lista Marini di Andrea Turriziani. Tornare all’assetto originario della maggioranza in questo momento appare impossibile, proprio alla luce di rapporti personali pessimi tra i consiglieri e anche tra gli assessori.
Perfino l’azzeramento completo della giunta in queste condizioni è un azzardo. Come si spiegherebbe a Fratelli d’Italia, Lista Ottaviani e Lista per Frosinone (i gruppi più fedeli al sindaco) che i loro assessorati verrebbero messi in discussione dal riassetto totale delle deleghe? Inoltre un trattativa ad oltranza con i gruppi consiliari comporterebbe un inevitabile logoramento. Riccardo Mastrangeli continua a ripetere che non gli dispiacerebbe tornare ad elezioni subito. A patto di essere sfiduciato, ma questa possibilità è difficile. In secondo luogo il centrodestra non potrebbe presentarsi unito e compatto: impossibile dopo quello che sta accadendo in questi giorni. Sarebbe un’operazione degna del miglior Tafazzi.
Bilancio o non bilancio, il sindaco e il centrodestra devono capire in fretta cosa intendono fare e con quale coalizione andare avanti. Il gioco allo sfascio e la logica del “tanto peggio, tanto meglio” si contrastano con una visione politica. Ad avercela.

ULTIMI ARTICOLI