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Stellantis: Angelilli chiede chiarezza su Cassino

Tarcisio Di Pontecorvo
Si è concluso poco fa il primo vertice tra Governo, azienda e parti sociali al ministero del Made in Italy: c’è stata anche l’istanza dei primi cittadini del Cassinate portata dalla vice presidente regionale Angelilli. Incontro tra sindacati cassinati e direzione del sito di Piedimonte: turno unico senza i sabato. Trasferte limitate a tutto il 2024.
Dicembre 6, 2023
Roberta Angelilli, assessore allo Sviluppo Economico

“Garantire il mantenimento dei volumi produttivi dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano e che si punti alla crescita degli stessi, tenuto conto degli importanti investimenti svolti dal gruppo Fca negli ultimi anni; favorire investimenti nella ricerca e nei nuovi modelli innovativi così da garantire maggiore slancio alla produzione dell’automobile; garantire processi di formazione e riqualificazione delle competente; autorizzare il ricorso agli ammortizzatori sociali al fine di garantire la salvaguardia dei livelli retributivi, laddove necessari a seguito di riduzione della produzione; riconoscere la natura strategica del sito per il Lazio e per l’Italia per l’economia connessa al settore automobilistico, evitando che continuino azioni di svendita da parte della direzione del gruppo o che lo stabilimento possa diventare il luogo in cui possano sorgere siti di trattamento dei rifiuti, con ricadute negative sul territorio non solo in termini di perdita di posti di lavoro ma anche in termini di tutela dell’ambiente, già fortemente minato dalla presenza nei Comuni confinanti di impianti di trattamento dei rifiuti”.

Queste le richieste dei sindaci di Cassino, Enzo Salera, e di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi in una nota inviata al ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, all’assessore regionale alle Infrastrutture, Roberta Angelilli, in vista del primo tavolo di sviluppo automotive che si è concluso poco fa, convocato dal Governo con Stellantis che, secondo il ministro Urso, potrebbe essere un “punto di svolta importante”.

A margine del tavolo di confronto l’assessore Angelilli ha dichiarato: “Durante l’incontro, in linea con le iniziative a livello nazionale, abbiamo confermato per gennaio l’apertura di un tavolo di lavoro regionale, come indicato nella recente mozione votata in Consiglio regionale all’unanimità su Stellantis. Abbiamo apprezzato la dichiarazione di Stellantis – ha spiegato il vicepresidente Angelilli – che è determinata a mantenere una centralità dell’Italia per gli investimenti e la produzione. Ma ho chiesto chiarezza alla multinazionale sulle modalità della riorganizzazione, sui volumi produttivi futuri e sui segmenti dello stabilimento di Piedimonte San Germano.”

L’obiettivo, secondo Urso, sarebbe quello di “invertire la tendenza al declino” e puntare a una produzione di un milione di veicoli in Italia, “cifra fondamentale per mantenere e rinnovare gli stabilimenti di Stellantis nel paese”.

I due sindaci di Cassino e Piedimonte Salera e Ferdinandi, ricordano la dismissione di parti della fabbrica, inclusa la storica palazzina uffici (costruita coi soldi dell’ex Cassa per il Mezzogiorno e quindi dei contribuenti italiani). Sottolineano come lo stop definitivo alla produzione “provocherebbe la perdita di numerosi posti di lavoro con impoverimento del territorio”: cosa che peraltro sta avvenendo a tutta forza. Entro fine anno, infatti, si conoscerà il numero di lavoratori che avrà accettato gli incentivi (fino a 16mila euro) per abbandonare il sito produttivo (già ridotto ai minimi storici con 2850 occupati).
Sottolineato dai due primi cittadini anche il ruolo avuto dallo stabilimento in cinquant’anni per lo sviluppo economico del territorio. Evidenziato come “nei documenti redatti dal Politecnico di Torino, su incarico della Provincia di Frosinone, propedeutici alla successiva fase della cosiddetta micro-localizzazione, il territorio del sito industriale di Stellantis viene individuato come sito idoneo per la localizzazione di impianti di gestione e/o trattamento dei rifiuti; tale studio ha sollevato ulteriori preoccupazioni circa la reale volontà di dismissione del sito industriale che potrebbe ospitare al proprio interno un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti, con duplici conseguenze negative sul territorio, in termini di ricadute occupazionali e di ricadute per la tutela del diritto alla salute dei cittadini”.

Salera e Ferdinandi ricordano inoltre come  Consulta dei Sindaci del Cassinate e Unione Cinquecittà chiedano che “si faccia chiarezza sul futuro dello stabilimento in termini di piano industriale” e che “gli organi di vertice di Stellantis confermino gli accordi intercorsi durante le trattative pr la fusione tra Fca e Psa circa le sorti dello stabilimento di Piedimonte San Germano”.

Intanto ieri si è svolto l’incontro tra le organizzazioni sindacali territoriali di Frosinone Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Ugl Metalmeccanici e Aqcfr con il comitato esecutivo del consiglio delle Rsa e l’azienda. La discussione si è incentrata sul turno unico, che non contemplerà più i sabato lavorativi, e sulle trasferte, che saranno limitate ad un arco di 12 mesi e vedranno i singoli lavoratori coinvolti per non più di un trimestre. “L’azienda – ricostruiscono le organizzazioni sindacali firmatarie – ha illustrato le difficoltà relative ai volumi produttivi per l’anno 2024ed aveva espresso la volontà di procedere al turno unico centrale a scorrimento (6 giorni lavorativi dal lunedì al sabato): le organizzazioni sindacali, nel corso della riunione, hanno spiegato le diverse esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali sono stati richiesti già troppi sacrifici”.
“E’ stato pertanto ottenuto e concordato – spiegano in una nota Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr – già dall’8 gennaio un turno unico di produzione fino al settembre del 2024 (primo turno dal lunedì al venerdì dalle ore 6.00 alle ore 14,00 (13,30 refezione 30 minuti, regime ordinario). Entro il mese di febbraio 2024 verrà effettuata la verifica complessiva della situazione: in quell’occasione verrà valutata, in caso di aumento dei volumi produttivi, la possibilità di impiegare un maggior numero di lavoratrici e di lavoratori. Al fine di contenere la riduzione di orario, compatibilmente con le esigenze tecnico-organizzative e operative, per evitare la gestione unilaterale delle trasferte da parte dell’azienda, le organizzazioni sindacali hanno chiesto di sottoscrivere un accordo che prevede l’opportunità, per i dipendenti, di essere collocati in trasferta pesso altri stabilimenti o altre società del grippo Stellantis”.

La durata complessiva della trasferta sarà di 12 mesi (tra gennaio e dicembre 2024.
I sindacati firmatari sottolineano, infine, che “con la sottoscrizione dell’accordo sono stati stabiliti tempi e condizioni e sono state smentite le voci di trasferte permanenti, di trasferimento, di ‘biglietti di sola andata’. Le organizzazioni sindacali hanno preteso ed ottenuto, invece, la rotazione per un periodo di tre mesi, salvo richieste individuali di maggiori periodo”.
Infine qualche dato sul mercato italiano. Stellantis ha chiuso il mese di novembre con immatricolazioni in crescita del 9,8% a 40.808 unità. La quota di mercato, secondo dati Dataforce elaborati da Stellantis, è pari al 29,3% rispetto al 30,9% di novembre 2022. Nei primi 11 mesi le vendite sono aumentate del 10,1% a 472.715 unità, mentre la quota di mercato è pari al 32,5% rispetto al 35,4% dello stesso periodo 2022. Nella classifica delle top i modelli Stellantis sono 4: Fiat Panda al primo posto con 11.179 unità, Lancia Ypsilon a 3.998, Jeep Avenger (3.287) e Citroen C3 (2.817). Alfa Romeo ha venduto in totale 2728 vetture, Maserati 273 unità. 

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