Per modificare la nomina del Presidente dell’Ato 4 e il meccanismo del voto in conferenza dei sindaci, bisogna cambiare la legge regionale. Gerardo Stefanelli prepara le barricate pur di mantenere la propria posizione di assoluto privilegio. Il numero 1 della Provincia ha lanciato la sfida a Fratelli d’Italia, difendendo l’operato della segreteria tecnica dell’Ato 4. Lo scontro politico attorno ai poteri del presidente dell’ente provinciale è ufficialmente iniziato.
LA PROVOCAZIONE
“Se si vuole modificare la legge – ha specificato Stefanelli – facciamo un unico ambito territoriale che si occupi anche della rete del gas”. Il tema del voto ponderato, invece, ha mostrato uno Stefanelli particolarmente aspro nei confronti del Comune di Latina “che ha proposto di rendere vano il voto dei piccoli comuni, ma il Comune di Spigno dà da bere a mezzo sud pontino e il discorso vale anche per il Comune di Sezze. Tutti i cittadini devono poter essere rappresentati”. Stefanelli ha poi rivendicato il lavoro svolto nel biennio 2022-2023, riconoscendo al suo predecessore Carlo Medici (ex Presidente della Provincia) di aver iniziato il processo di indipendenza dell’Ato 4 e di aver chiamato a dirigerlo Bernola. “Abbiamo approvato il bilancio dell’Ato 4, aperto un conto corrente, una partita Iva. C’è stato un processo di indipendenza dell’Ato 4 dalla Provincia di Latina. Abbiamo inserito soldi per l’Ato, mettendo le risorse in tariffa: ogni anno diamo 509 mila euro all’Ato 4. Quelli che non vengono utilizzati, vanno in avanzo di bilancio”. Lo Statuto, secondo Stefanelli, “ci serviva perché ad oggi è regolato da una convenzione di cooperazione”. E ancora su Bernola: “Non è l’amichetto che mi sono portato da Minturno”. Stefanelli ha quindi lanciato una proposta ai membri pubblici del Cda di Acqualatina: “Facciano un patto di sindacato e si impegnino ad andare uniti in consiglio d’amministrazione. Inoltre obblighiamo i membri del cda a fare relazione perché stanno lì per tutelare i soci”.
LA POSTA IN PALIO
Il Presidente dell’Ato 4, nonché della Provincia di Latina in realtà appare un Re indebolito. Senza un proprio peso politico, ma tenuto in piedi grazie alla grande forza e maestria del senatore Claudio Fazzone. La geografia politica nell’ultimo anno è cambiata radicalmente. Inoltre si prospetta una riforma delle Province che avvicinerebbe la fine del suo mandato a via Costa. Fratelli d’Italia vuol far prevalere il proprio consenso popolare e nei Comuni. Nei giorni scorsi è stato Enrico Tiero a far capire che l’aria deve cambiare. “Concordo con la proposta di eleggere in seno all’assemblea dei sindaci il presidente, attualmente individuato nella persona del massimo rappresentante della Provincia -ha affermato Tiero-. In sostanza si permetterebbe anche ai sindaci dei piccoli Comuni, di poter aspirare alla presidenza dell’Ato 4. Penso sia un cambiamento radicale che vada nell’interesse delle piccole comunità locali. Da tanto tempo registro lamentele e proteste per la mancanza di controlli da parte del vertice dell’Ato 4 nei confronti del gestore idrico. Non è un mistero che diversi amministratori locali anche nel recente passato abbiano sottolineato come sul sistema idrico integrato andasse esercitata da parte della presidenza dell’Ato 4 un’azione di monitoraggio più attenta in relazione alla gestione del servizio. Sono dell’idea che si debba evitare il consolidamento di rendite di posizione o comunque una sorta di assuefazione alle logiche di potere”. Un avviso chiaro e netto nei confronti di Stefanelli e di chi lo sostiene. D’ora in avanti la partita si giocherà a carte scoperte.