La crociata di Stefanelli contro il rischio ‘poltronificio’ ha fatto discutere negli ambienti della Regione Lazio. Il presidente della Provincia di Latina la scorsa settimana alla Pisana è stato protagonista di un confronto serrato nella commissione Bilancio. Stefanelli è favorevole al nuovo sistema ideato dalla Regione sugli Ato per ogni singola provincia, ma è fortemente contrario a qualsiasi ‘poltronificio’ con annesso sperpero di denaro pubblico. “Gli amministratori hanno uno stipendio come amministratori pubblici, mentre è necessario investire sui tecnici -ha sostenuto Stefanelli– i soldi spendiamoli per il personale tecnico che dovrà gestire gli enti d’ambito dei rifiuti e non per gli amministratori, che essendo tutti sindaci o loro delegati hanno già il loro compenso per l’attività che svolgono”.
TEMPI LUNGHI PER I NUOVI ATO
Ma ovviamente sul piano politico non è tanto la battaglia contro lo spreco di denaro pubblico ad essere centrale, bensì le competenze della Provincia in relazione ai nuovi organismi. In sostanza il principio che si vuole far passare è quello di costituire aggregazioni di Comuni, un ambito ottimale, su cui costruire in maniera più efficiente un determinato servizio. L’Ato provinciale sarà un ente che dovrà occuparsi del controllo e dell’indirizzo sulla gestione dei rifiuti, mentre occorre assicurare allo stesso una struttura tecnica che sia all’altezza, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Tale struttura dovrà fare un piano di ambito rifiuti su tutta la provincia e poi dovrà occuparsi della gestione del servizio con una società pubblica o privata.
Stefanelli inoltre ha intenzione di portare avanti insieme alla Provincia di Frosinone la battaglia sul controllo di questi Ato. “Visto che le Province sono rimaste, hanno le loro strutture e una capacità sovracomunale -ha affermato in commissione Stefanelli– ritengo inoltre che la cosa migliore sia far fare il presidente dell’Egato al presidente della Provincia, che ha già in sé un ruolo di area vasta”.
Un problema sarà senz’altro quello legato ai tempi di insediamento del nuovo ente. Che a quanto sembra non saranno per nulla brevi. Dal momento in cui verrà approvata la legge ci vorranno almeno 5 anni affinché gli Egato arrivino ad affidare il servizio a un soggetto che lo svolgerà integralmente su tutto il territorio interessato. Sarà quindi estremamente importante dare la possibilità ai Comuni di fare gare per almeno 5 anni.
LA SINERGIA CON POMPEO
Non c’è alcun dubbio che il presidente Stefanelli si muova in sostanziale sinergia con Antonio Pompeo, suo omologo al vertice della Provincia di Frosinone e dell’Upi Lazio. Quest’ultimo ha mosso rilievi interessanti sulla pl istitutiva degli Ato provinciali. ”Sul funzionamento bisogna evitare il dualismo e la sovrapposizione tra le Province e gli stessi Ato individuati nella proposta di legge -ha dichiarato Pompeo– Da tempo le Province sollecitano la Regione all’individuazione degli Ambiti proprio per evitare quello che è accaduto in passato: è proprio sulla necessità dell’autosufficienza di ciascun Ato che da tempo insisto, sia come presidente di Upi Lazio sia come presidente della Provincia di Frosinone, affinché ciascun territorio si doti di un proprio impianto di smaltimento per non inficiare i processi degli altri. In questo senso apprezziamo il cambio di passo di Roma Capitale. È anche necessario migliorare la gestione delle strutture tecniche attraverso l’impiego di personale qualificato: l’Upi Lazio è pronta e aperta al confronto. Abbiamo elaborato proposte, come il documento sul riordino delle funzioni locali, che possono essere condivise in uno spirito di collaborazione tra la Regione e le Autonomie locali”.
Quella che potrebbe essere definita come un’alleanza del basso Lazio è certamente una novità importante sul piano politico. Spesso divisi da campanilismi e colori politici opposti, gli enti provinciali di Latina e Frosinone ora potranno creare un fronte comune per le necessarie modifiche alla legge istitutiva degli ambiti ottimali dei rifiuti. Potranno far sentire il peso di un pezzo di territorio strategico per la Regione Lazio. Stefanelli e Pompeo da navigati amministratori politici hanno ben compreso che solo unite, Latina e Frosinone potranno bilanciare lo strapotere romano nel contesto regionale. Per poter avere successo l’asse avrà bisogno di un adeguato supporto dei consiglieri regionali di entrambe le province. E soprattutto sarà fondamentale che il senso di responsabilità ed una visione superpartes prevalgano sulle solite divisioni fra schieramenti politici.