Non hanno mai giocato contro e il Quebec potrebbe essere il teatro della prima volta. I grattacieli di Montreal osserveranno altezzosi per definizione ma incuriositi quanto basta quel duello fratricida. Il bel Matteo, piccato il giusto per aver perso la lesdership nazionale e il glaciale Jannik, emozioni in frigorifero o magari deposte sui quei monti lasciati in età acerba per inseguire la gloria in racchetta e pantaloncini. Diversi nella tecnica, nell’aspetto, nel modo di approcciare l’evento, ma molto simili per via di una correttezza esemplare che accompagna il loro essere agonisti. Berrettini ha già conosciuto la gloria di una finale di Wimbledon, carezzando l’idea del successo, prima che Nole, l’antipatico più vincente del mondo, entrasse in modalità cannibale. Anche Sinner ha sognato di battere il serbo, quando nei quarti del Roland Garros è arrivato a condurre per due set a zero, per poi imitare l’incompiuta impresa dell’anno precedente del coetaneo Musetti. Il turno iniziale non prevede che Sinner debba scendere in campo, perché alle prime otto teste di serie è stato concesso il “by”. A Berrettini toccherà invece confrontarsi con un avversario piuttosto scorbutico, lo spagnolo Carreno Busta. Se il romano sarà capace di onorare il pronostico, al secondo turno dovrà affrontare il vincente del match tra Rune e Fognini, con possibilità non remota di un derby italiano (questo però non del tutto inedito) nei sedicesimi. Sinner invece avrà al secondo turno un avversario francese, perché si confronterà col vincente di Riderknetch-Mannarino, match tra transalpini senza un reale favorito. Senza inciampi imprevisti, ecco che agli ottavi il rosso della Val Pusteria e il romano dal servizio debordante potrebbero guardarsi negli occhi, con una rete di mezzo e tanti sogni da raggiungere a colpi di racchetta. Intrigante a dir poco, precoce nella sua proposizione, questo confronto che idealmente si è già celebrato, per dirimere la controversia su una leadership nazionale cui ambisce sommesso, e con tempi da definire anche il toscano Musetti. Torniamo però all’attualità, perché per gli ottavi bisogna ancora attendere un po’. Oggi sapremo quale dei due francesi testerà la condizione di Jannik, che per suo conto si cimenterà dopo un un lungo periodo di stop nel doppio, in coppia con Pospisil e contro Monfils e Bonzi, ancora Francia sul cammino. Un bravo lo merita comunque Fognini, che ha superato anche il secondo turno di qualificazione e contro un Rune in crisi d’identità e soprattutto di risultati avrà senza dubbio le sue chances. Le donne sono impegnate nel 1000 di Toronto, con il gradito ritorno di Sofia Kenin e un confronto Raducanu-Giorgi al primo turno.