L’attendevano tutti, la semifinale stellare di Shangai tra Sinner, numero uno del mondo, e Alcaraz, quattro major in tasca a 21 anni e un 3/0 negli scontri diretti del 2024 con l’altoatesino. Come spesso è accaduto in stagione, però, il murciano non si presenterà all’appuntamento, perché uscito di scena un turno prima. A compiere lo scacco al re, pardon all’aspirante sovrano, è stato il ceco Machac, giocatore dai fondamentali eccellenti ma dal rendimento un po’ ondivago. Contro Alcaraz, il buon Tomas, che si chiama come il protagonista de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, ma che in luogo dei dubbi tra Tereza e Sabina coltiva quelli delle tattiche da scegliere in partita, ha optato per la soluzione radicale: dritto a velocità supersoniche, servizi robusti e risposte aggressive anche sulle prime dello spagnolo. Carlitos il predestinato non si attendeva cotanto coraggio e ha faticato a imporre il proprio tennis e a dar sfogo alla propria fantasia. Perso un tiebreak in cui Machac ha fatto e disfatto la tela (da 5-2 a 5-4 con due punti persi al servizio, ma poi l’acuto finale che gli è valso il primo set), Alcaraz si è trovato ben presto sotto di un break anche nel secondo.
Sembrava che il più fosse fatto quando il ventunenne spagnolo ha ricucito lo strappo, ma Tomas, forse per non scontentare Milan Kundera, o forse perché ormai ci aveva preso gusto, ha concesso una replica ancor più deflagrante all’undicesimo gioco. E per Alcaraz è calata la notte.
In mattinata ben altra prestazione aveva fornito Jannik Sinner al cospetto del russo Medvedev, giocatore che nei primi anni di carriera lo batteva sempre e che nel 2024 ha interrotto le rivincite reiterate del nostro rompendogli le uova nel paniere dorato di Wimbledon (vittoria per Daniil in 5 set). Jannik si è infatti imposto in due set, senza discussioni. Molto diversi i punteggi, perché il primo è stato un monologo (6/1) mentre il secondo ha ospitato le velleità di riscossa del moscovita, valsegli 4 game e un 40 pari al decimo e ultimo gioco del set e del match. Sinner ingiocabile per mezz’ora, bravo quanto bastava per non correr rischi fino all’ultimo punto del confronto. E adesso se la vedrà con Tomas Machac, che proverà a scoprire se i miracoli possano ripetersi.
Prima però, in campo per gli altri due quarti Fritz-Goffin e Djokovic-Mensik. Lo statunitense ha annichilito Rune e partirà largamente favorito su un Goffin che avendo sconfitto seccamente Zverev avrà sicuramente fiducia e voglia di ripetersi. Il serbo dovrà invece scoprire se la valanga ceca intende ampliare il proprio orizzonte di gloria anche attraverso il 19enne di Prostejov, grande rivelazione del mille di Shangai.
Una nota malinconica a margine di questa giornata: l’annuncio, divenuto ufficiale attraverso i social, del ritiro di Rafa Nadal. Con il maiorchino esce definitivamente dai campi di gioco un pezzo di storia del tennis. Ora Nadal e Federer sono due… signori in borghese, che indosseranno maglietta e pantaloncini solo per diletto e mai più in competizioni ufficiali. Per chi li ha seguiti da quando erano acerbi ma già convincenti interpreti di questo sport è un momento triste, ma “panta rei”, e anche per i campionissimi c’è il momento di dire basta. In cambio di un lungo grazie e di una goccia di bollente nostalgia.