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Serie B, dietro Frosinone e Reggina c’è un gruppo quasi compatto

Roberto Mercaldo
Undici squadre in 4 punti, da quota 23 a quota 19, testimoniano l’equilibrio di fondo.
Dicembre 6, 2022
Matteo Luigi Brunori, giocatore del Palermo

La grande ammucchiata. Non parliamo del libro di Elisa Rolfo e nemmeno di quello della Comix, a firma di Claudio Colombo.

Nemmeno ci sfiorano pruriginosi pensieri, per quanti avessero ipotizzato un repentino e libertino cambio di scenario. Discorriamo e dissertiamo di calcio, dei suoi responsi e delle sue bizzarrie. Son quest’ultime che appassionano e lo rendono unico, crudele o meritocratico a seconda dei casi e imprevedibile quanto basta perché la storia sia interessante.

Se parliamo del campionato cadetto, più di ogni altro elemento s’impone l’equilibrio, connotato precipuo del “campionato degli italiani”, come lo chiama Sky. Alla legge dell’equilibrio si son sottratti in questa fase iniziale (sempre meno interlocutoria ora che ci si accosta al giro di boa) il Frosinone e la Reggina, che veleggiano con passo spedito, sprezzanti del pericolo e sospinti dal vento favorevole della determinazione.

Se la capolista ha trovato un sorprendente eroe di giornata in Monterisi, che ha festeggiato col gol dell’uno a uno la maglia da titolare, il team calabrese ci ha messo dieci minuti a… mettere in gabbia le rondinelle bresciane, ancora vittime di un rendimento altalenante, altari e polvere che si succedono con frenesia.

UNDICI COMPAGINI SGOMITANO PER LA GLORIA

Così, alle spalle delle magnifiche due, ecco un plotone di contendenti, talune deluse nelle loro più elevate aspettative, altre persino sorprese di essere lì, dove nessuno le aspettava. Della prima schiera fa parte senza dubbio il Genoa, che sembrava destinato a un ruolo da protagonista assoluto ma poi ha incontrato inciampi fatali e anche una buona dose di cattiva sorte. La sconfitta casalinga con il Cittadella va ascritta a questa seconda tipologia, visto che è arrivata proprio in chiusura di un match in cui il “grifone” le ha provate tutte. Invano.

Nel quartetto a quota 23 c’è anche il Bari, che probabilmente si attendeva un risultato diverso dal match casalingo con il Pisa. Mentre il suo gioiello Cheddira cerca gloria mondiale con la maglia del Marocco, l’undici pugliese recrimina per i due legni che gli hanno impedito di violare il munito dispositivo difensivo dei toscani. La quarta compagine a 23 è il Parma, che è uscito con un punto dal difficile confronto di Cagliari.

La disavventura di Chichizola, scivolato al momento del rinvio e diventato suo malgrado assist man per l’assetato bomber Pavoletti, ha cancellato la prodezza di Canara, o quantomeno ne ha attenuato gli effetti. A 22 c’è una coppia, formata da Sudtirol e Ternana. Del match dei bolzanini e della loro grande illusione legata a un terzo posto solitario svanito al 95’ abbiamo diffusamente parlato. In merito all’esordio poco fortunato di Andreazzoli, sconfitto a Venezia, va detto che almeno sul piano del gioco la sua Ternana non ha certo deluso. Troppe occasioni fallite hanno però allungato la serie nera delle “fere”.

L’Ascoli ha scelto un modo originale per arrivare al sesto pareggio stagionale: col Como sono piovuti gol, tre per parte, punteggio davvero insolito per il campionato cadetto, che non ha nelle prolificità la sua dote peculiare. A 20, tutto solo, c’è il Modena di Tesser, che ha colto un successo esterno davvero importante in casa della Spal di Daniele De Rossi, alla quale non sono bastati i due gol del bomber Moncini per evitare un brutto ko.

LA COLONNA DESTRA: IL CAMMINO DELLA PAURA

A 19 punti comincia la colonna destra, quella che induce a riflessioni un po’ amare e a chiedersi cosa sia che non va. Tra color che son sospesi, perché comunque il terzo posto è a soli 4 punti, c’è abbastanza imprevedibilmente il Cagliari di Liverani, atteso in tutt’altra zona di classifica. La sensazione che i sardi non traducano in atto il loro grande potenziale si fa quasi certezza con il passare delle giornate.

La squadra rossoblu appare un po’ slegata e troppo spesso assiste passivamente al forcing avversario. Ora in classifica Cagliari e Pisa sono stati raggiunti dal Cittadella, che ha resistito novanta minuti agli assalti del Genoa per poi assestarle il colpo del ko.

A 18 c’è un’altra squadra che ha vinto in trasferta, quel Palermo che fatica a far bene al Renzo Barbera ma poi spesso si riscatta lontano da casa. Il gol di Brunori ha esaltato i rosanero e inguaiato oltremodo il Benevento, che ora comincia davvero a rischiare di lottare per obiettivi ben distanti da quelli di agosto. Lo 0/0 di Cosenza-Perugia ha deluso entrambe le contendenti: i calabresi riponevano in questo match le speranze di guadagnare un minimo margine dalla zona playout, gli umbri sono troppo in fondo per contentarsi di un punticino.

Giovedì si torna in campo, con prologo la sera prima affidato a Ternana e Cagliari.

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