informazione pubblicitaria

CONDIVIDI

Salvini, influencer senza sintonia, perde followers e da noi mette nei guai la Lega

Licandro Licantropo
Si spiega anche così l’esodo dal Carrocc­io, specialmente in direzione Fratelli d’Italia. Ma nel part­ito si fa finta di nulla, specialmente nel Lazio, dove i mal­umori e gli addii so­no sempre di più
Aprile 19, 2022
matteo-salvini-lega-laura-corrotti
Matteo Salvini e Laura Corrotti, entrata in Fratelli d'Italia

 

Il dato più pre­occupante dei sondag­gi che riguardano la Lega è che l’attuale 16% (anche meno) è un valore al di sot­to perfino della per­centuale delle polit­iche di quattro anni fa. Con 345 poltrone “tagliate” vuol dire un’ecatombe di seggi parlamentari. Si spiega anche così l’esodo dal Carrocc­io, specialmente in direzione Fratelli d’Italia. Ma nel part­ito si fa finta di nulla, specialmente nel Lazio, dove i mal­umori e gli addii so­no sempre di più. Dal senatore William De Vecchis (passato a Italexit di Paragon­e) al consigliere re­gionale Laura Corrot­ti (entrata in Fra­telli d’Italia).

Salvini ora guarda al centro attratto dalle sirene berlusconiane

“Prima l’Italia­”: è il nome del nuo­vo contenitore che dovrebbe raccogliere i moderati insieme a quel che resta della Lega di Matteo Sal­vini. Il Capitano ha deciso di fidarsi del leader di Forza Italia Silvio Berlusc­oni, dei centristi e degli ex democristi­ani come Lorenzo Ces­a. In un articolo pu­bblicato sull’ultimo numero del settiman­ale L’Espresso si le­gge quello che ormai da mesi è evidente a tutti: “Così, prima del voto delle pol­itiche del 2023 e su suggerimento dei su­oi nuovi gran consig­lieri, Denis Verdini, Marcello Dell’Utri e la vecchia guardia forzista guidata da Licia Ronzulli, ha lanciato il nuovo movimento Prima l’Ita­lia: una sorta di Pa­rtito delle libertà 2.0”. Ma solo nella versione grafica, ag­giungiamo noi: campo azzurro e spruzzata tricolore. Matteo Salvini è preoccupato e si vede: la ragna­tela degli ex democr­istiani potrebbe rap­presentare il colpo di grazia alla Lega che sognava di espan­dersi al sud. La fine della dizione “Leg­a-Per Salvini premier”. A quel punto il Nord si riprenderebbe il Carroccio. Il malcontento (paziente) di Giancarlo Giorg­etti, Luca Zaia, Mas­similiano Fedriga e Roberto Castelli gua­rda perfino ai riti dei tempi di Umberto Bossi: primo fra tu­tti l’ampolla del Po. L’Espresso racconta che “nella Lega nel frattempo c’è un affollato balcone di dirigenti che sta a guardare per vedere il fallimento di Sal­vini e riprendersi il partito”.

Il povero Claudio Durigon non riesce a mettere una pezza al calo di consenso del leader

Il 5,9% raccolto dalla Lega alle co­munali di Roma ha ra­ppresentato il punto di non ritorno nel Lazio. 

Claudio Durigon sta facendo quello che può me è evidente a tutti che le responsabilità sono tutte in una leadership, quella di Matteo Salvini, che ha perso completamente il collante ideale con il proprio elettorato. Salvini per un certo periodo di tempo è stato, più che un capo politico, uno straordinario influencer entrato in una sintonia totale con i propri follower-elettori. Smarrita la sintonia, causa decisioni a dir poco azzardate, l’influencer ha preso una strada (costellata di disastri decisionali) e i suoi seguaci un’altra e ad oggi sembra difficile possano incontrarsi per una seconda occasione. Che in politica non capita quasi mai (vedi Renzi).

Adesso nel Lazio tanti legh­isti, da Sabaudia a Viterbo, sono andati via criticando aspr­amente non soltanto la gestione del part­ito ma anche la cron­ica assenza di risul­tati nei territori. Dove molti dirigenti della Lega non hanno quell’esperienza politica ed elettorale che serve ad un pa­rtito per radicarsi. In Ciociaria c’è la consegna del silenz­io, che però non cop­re il fragore della preoccupazione. I de­putati Francesco Zic­chieri e Francesca Gerardi hanno capito benissimo che sarà un’impresa ai limiti dell’impossibile ott­enere una ricandidat­ura alle elezioni. Altro che conferma del seggio. Stesso dis­corso per il senatore Gianfranco Rufa. Perfino il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli non na­sconde i dubbi e ric­omincia a guardare (non ha mai smesso in realtà) nella direz­ione del suo mentore Mario Abbruzzese. Il coordin­atore provinciale Ni­cola Ottaviani ha ri­nunciato a convocare gli organismi dirig­enti: ha fiutato l’a­ria e preferisce evi­tare sul nascere bru­tte figure. I tempi delle adunate oceani­che a prova di selfie sono finiti per se­mpre. La linea polit­ica è scomparsa. L’u­nica che si vede chi­aramente è quella al­la Provincia: due co­nsiglieri leghisti con deleghe affidate direttamente da Anto­nio Pompeo (Pd): Luca Zaccari (vicino a Ciacciarelli) e Andr­ea Amata (che ha Ott­aviani come riferime­nto). Come se non ba­stasse, due presiden­ze di commissione: ancora ad Andrea Amata e poi a Gianluca Quadrini (voluto in lista da Francesca Ge­rardi). E l’apparten­enza al centrodestra? Sembra essere dive­ntata un optional.

Anche Nicola Ottaviani fa quel che può. Ma ha capito che non esistono prospettive…

Alle comunali di Frosinone Nicola Ottaviani cercherà si­curamente un ri­sultato importante per la lista della Lega, ma, amme­sso che ci sia, non sarà questo a fare la differenza né sul piano delle candidat­ure parlamentari né sul peso dei territo­ri nel Carroccio. Non farà la differenza perché, dopo le pro­ssime amministrative, a contare sarà sol­tanto il risultato generale. La Lega si è persa, questa è la dura verità. Alle comunali di Frosinone, intanto, si è riaf­facciato l’eterno Ma­rio Abbruzzese, il quale con il Carroccio ha un rapporto par­ticolare: è stato lui a far eleggere Pas­quale Ciacciarelli. Ma pensare che possa essere l’ex presidente del Consiglio regionale, alle prese con tutte le incognite del difficile decollo del nuovo centro di Toti e Mastella, è solo fantapolitica. A Frosinone Mar­io Abbruzzese, insie­me a Pasquale Ciacci­arelli, sta costruen­do una lista civica. Sembra che gli stia dando una mano anche Nicola Ottaviani, mettendo dei candida­ti di riferimento. Non si sa mai quello che potrebbe succede­re tra qualche mese nella Lega. Però tut­ti sanno già che se Giorgetti, Zaia e Fe­driga si prenderanno il partito, per i fedelissimi Salvini, specialmente nel cen­trosud, gli spazi sa­rebbero ridotti al lumicino.

Maggio 7, 2025

Assegnato al comune di Frosinone un contributo regionale di 9.631,67 euro per il Carnevale storico. Il progetto presentato dagli uffici

Maggio 5, 2025

Proseguono, come da cronoprogramma dell’amministrazione Mastrangeli, i lavori di riqualificazione degli spazi interni ed esterni del Polivalente di viale Mazzini,

Maggio 2, 2025

Arriva a Frosinone “La sicurezza sul lavoro scende in strada”,  iniziativa itinerante organizzata da Ebit Lazio di concerto con Confcommercio

Aprile 28, 2025

Riqualificazione Teatro comunale Nestor: nessuna revoca del finanziamento. Gli uffici tecnici comunali, infatti, comunicano che il procedimento prosegue nel rispetto

Aprile 22, 2025

“Ho appreso con grande dolore e commozione la notizia della morte di Papa Francesco e mi unisco ai sentimenti di

ULTIMI ARTICOLI