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Saf: responsabilità. Altro che inciucio. Quella trasversalità che non piace quando si perde (catastroficamente)

Massimo Pizzuti
Luglio 15, 2023
Antonella Galante, il presidente Fabio De Angelis e Lucio Migliorelli. Il nuovo Cda della SAF

Alla Saf si è votato per eleggere il presidente e il consiglio di amministrazione. Lo hanno fatto i sindaci, che sono anche i soci di un impianto che deve occuparsi del trattamento dei rifiuti. Si è parlato di ammucchiate trasversali, di inciuci, di tradimenti politici e di altre cose del genere. Non è quello che è successo all’assemblea di giovedì scorso. Si è semplicemente scelto un modello ampio e inclusivo, all’interno del quale gli amministratori locali potranno effettuare le loro scelte: sulla discarica, sulle tariffe e su tutto il resto. Non si poteva prescindere  o andare contro la logica. Fratelli d’Italia è il partito di maggioranza relativa dappertutto e quindi esprime il presidente. Fabio De Angelis è un professionista che sa di amministrazione, di società, di gestione. Ha già dimostrato di saperlo fare. Il Partito Democratico ha più sindaci di tutti e non si vede per quale oscuro motivo avrebbe dovuto rinunciare a dire la sua. Lucio Migliorelli per sei anni è stato presidente della Saf: conosce tutto della società e da consigliere darà il suo contributo. Antonella Galante è professionista stimata e autorevole. Una soluzione che ha avuto il semaforo verde da parte del deputato Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), del senatore Claudio Fazzone (Forza Italia), del presidente del Pd del Lazio Francesco De Angelis, del presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano (che ha fortemente caldeggiato l’ipotesi De Angelis). Non c’è alcun inciucio, hanno votato i sindaci-soci. La Lega ha deciso di stare fuori gridando all’ammucchiata selvaggia (ma tutti hanno bene impressa la foto sul divanetto della Provincia quando a poche ore dalla vittoria di Di Stefano, Ottaviani & Co. si precipitarono a raccogliere qualche briciola di potere entrando in una maggioranza di centrosinistra).
Negli enti di secondo livello e a maggior ragione in quelli tipo la Saf necessariamente devono esserci degli accordi trasversali. E’ successo sempre e dovunque. Nel 2014 Forza Italia di Mario Abbruzzese e Nicola Ottaviani sostenne Antonio Pompeo (Pd) per la presidenza della Provincia e il Partito Democratico si spaccò. Il Comune di Frosinone (sindaco Ottaviani) ha votato per Francesco De Angelis presidente del Consorzio Asi negli anni passati. Non sono cambiate le modalità di elezione, che però non possono essere contestate quando le cose non vanno come (chi ora è stato tagliato fuori) aveva immaginato.
Sui rifiuti servirà un’azione comune e forte per risolvere le tante problematiche che ci sono nel Lazio e in Ciociaria. Bisognerà tornare a chiudere il ciclo dell’immondizia nel territorio, evitando di smaltire negli impianti del nord. Bisognerà necessariamente porsi il problema di come provare ad abbassare le tariffe per le famiglie. L’individuazione di una discarica fa parte delle priorità, ma non è pensabile che a farsi carico del problema siano sempre gli stessi territori e i medesimi amministratori.

La giunta di Francesco Rocca sta lavorando alla redazione di un nuovo Piano dei rifiuti, che necessariamente dovrà contemplare una soluzione della grande (e irrisolta) questione di Roma. Continuare a parlare di inciucio sulla Saf in provincia di Frosinone è riduttivo. Non regge. Semmai se proprio si vuole trovare una novità politica, allora si deve necessariamente prendere atto che per la prima volta anche Fratelli d’Italia partecipa al governo di questi enti intermedi. Non era mai successo prima. È il merito va tutto a Massimo Ruspandini che in linea con il coordinatore regionale Paolo Trancassini è riuscito ad incassare con la presidenza di Fabio De Angelis una pedina strategica nelle politica dei rifiuti di questo territorio. Perchè nel momento in cui Giorgia Meloni è il presidente del consiglio e Francesco Rocca il Governatore del Lazio, l’intero partito non può sottrarsi alle responsabilità di amministrare il territorio. Con tutti gli oneri (prima degli onori) che ne derivano. Alla Provincia il bilancio di previsione è stato votato all’unanimità dei presenti e a larghissima maggioranza dei sindaci. Ci sono materie nelle quali al primo posto vengono le soluzioni migliori per il territorio. Non le appartenenze politiche in Parlamento. E’ per questo che a votare sono i sindaci e non i cittadini. Quanto alla (presunta) spaccatura del centrodestra provinciale, forse più di qualcuno dovrebbe farsi una domanda semplice: oggi è pensabile tenere fuori o ai margini del centrodestra Fratelli d’Italia?

Ricordiamo sempre ai lettori di Politica7 che se fosse stato Nicola Ottaviani a guidare le danze per la propria successione a Frosinone il risultato sarebbe stata l’ennesima vittoria dell’irriducibile De Angelis che avrebbe portato con facilità Marzi alla guida del capoluogo.
In quel caso furono ancora una volta l’acume politico di Ruspandini, l’intelligenza e la disponibilità di Mastrangeli ma soprattutto la “visione” del bistrattatissimo Fabio Tagliaferri (che invece avrebbe avuto tutte le ragioni a ribaltare il tavolo vista l’aggressione politica subita da solito Ottaviani) ad individuare lo schema vincente per riconquistare agevolmente il capoluogo.
Per la verità a favorire l’operazione furono anche ambienti vicinissimi all’attuale parlamentare della Lega (Max Tagliaferri in testa) che capirono che la strada da seguire non fosse quella della rottura tanto cara all’ex sindaco nel segno di quel “dopo di me il diluvio” che sta diventando la costante del suo agire politico e che potrebbe anche provocargli qualche problema in Lega (pare che il naufragio della sua volontà di guidare la Lega regionale al posto di Durigon abbia impresso un forte stop al suo progetto di affermare una leadership all’interno del Carroccio).
Inoltre in tantissimi Comuni della Ciociaria il centrodestra ha vinto e governa. Occorre una riflessione pacata, a tempo debito. Alla Saf non c’è stato alcun inciucio. Hanno votato tanti sindaci, scegliendo una soluzione condivisa, funzionale, che guarda al futuro e al risanamento contabile e amministrativo di quello che potrebbe diventare un’azienda “gioiello” di questa provincia.

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