Traffico paralizzato, inquinamento acustico e chiaramente aria irrespirabile. E’ quello che accade ogni giorno nel cuore di Frosinone. Un problema serio che è esploso il giorno stesso che è stata posizionata la rotatoria a piazzale De Matthaeis. Un caso oppure il problema del traffico in tilt è legato al rondò che forse è posizionato in un punto poco appropriato per dimensioni?
Abbiamo chiesto il parere all’architetto Giuseppe Arduini, un professionista ciociaro che vanta nel suo curriculum vitae importanti progettazioni di viabilità, tra cui anche la collaborazione della Tangenziale Est di Milano, la Pedemontana veneta e lombarda. Non solo. Negli anni ’90 l’architetto Arduini ha progettato la prima piccola rotatoria a Ceccano (ancora esistente, ndr) in via Passo del Cardinale.
L’intervista

Il problema del traffico potrebbe essere legato proprio alla rotatoria?
“Assolutamente sì. La rotatoria da punto di vista formale è sbagliata. E’ sbagliata perché non rispetta i canoni stabiliti dal codice della strada e ovviamente si creano intersezioni di flusso. E’ come se avessero sovrapposto due rotatorie quasi aderenti. Tra una rotatoria e l’altra – spiega l’esperto – ci deve essere uno spazio che permetta l’incolonnamento dei veicoli. Uno spazio che deve essere di 100, 150 metri. Se le rotatorie sono troppo vicine manca proprio questa distanza necessaria per l’incolonnamento delle vetture in entrata sulla rotatoria.
Esiste una rotatoria per risolvere il problema?
La soluzione c’è. E’ utilizzare come rotatoria l’isola di De Matthaeis. L’isola dove c’era prima l’edicola, per intenderci -aggiunge il professionista – dovrebbe diventare il tamburo di una rotatoria più grande. Rimarrebbe, dunque, al cento della rotatoria come l’arco di trionfo a Parigi. Tutti i rami che arrivano da via Mària, via Cicerone, via Tiburtina e via Roma, andrebbero a convogliarsi su questa grossa rotatoria e il traffico riuscirebbe a defluire in modo lineare”.
Secondo l’architetto Arduini, dunque non si sarebbe dovuta posizionare nessuna rotatoria a De Matthaeis, ma utilizzare come tale l’isola esistente. Oltre a defluire il traffico sarebbe stata una soluzione più idonea a livello di decoro urbano.
Intanto il problema ora rimane. A non poterne più del caos a De Matthaeis sono soprattutto i residenti nella parte bassa. Esasperati di dovere respirare ogni giorno i veleni provocati dallo smog.
L’ira dei residenti
“Siamo stanchi – commentano Marco F. e Luciano C. – di non potere aprire le finestre perché l’aria è irrespirabile e i clacson sono assordanti. Da quando il Comune ha posizionato la rotatoria, qui non si vive più. La mattina il traffico è paralizzato. Le vetture sono incolonnate su via Mària, via Cicerone, via Tiburtina e via Roma. Ma chi ha realizzato questo scempio dove vive? Possibile che i responsabili non transitino mai con le vetture in questo punto della città? E’ impossibile credere che questa rotatoria possa rimanere per sempre così. Qualcuno si rende conto che ci stanno avvelenando?”