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Rosettano Navarra e il calcio, una lunga storia d’amore

Roberto Mercaldo
L’imprenditore ciociaro è oggi presidente del Pontedera, che sta facendo benissimo nel girone B della serie C
Dicembre 16, 2022
Rosettano Navarra, ex presidente del Frosinone Calcio ora al Pontedera

C’è una squadra che sta facendo meraviglie nell’ambito del girone B della serie C: è il Pontedera di mister Canzi, capace di vincere le ultime cinque gare nonché otto delle ultime nove.

Un cammino travolgente, non certo figlio del caso, che ha consentito al team toscano di scalare vorticosamente la classifica e di portarsi al quarto posto, ormai vicina alla vetta del girone, sulla quale al momento é insediata la Reggiana.

Massimiliano Canzi, allenatore del Pontedera

Alla guida del club c’è un imprenditore ciociaro, che da anni regala al calcio risorse, competenza e passione. Tante squadre lo hanno visto impegnato nel ruolo di presidente, innumerevoli le emozioni che ha vissuto e che ha regalato ai sostenitori dei club guidati, con risultati variegati, ma sempre con genuino entusiasmo. Rosettano Navarra è un imprenditore di successo, ma la vita è fatta anche e soprattutto di passioni, e allora ecco il calcio, con le sue mille emozioni, le contraddizioni, i capricci e le gioie. Del pianeta calcio Rosettano è un abitante entusiasta, che non disdegna di mettersi continuamente alla prova. Non è un presidente asettico e atarassico, di quelli che a stento conoscono i propri giocatori. È al contrario partecipe, viscerale, schietto, perché il calcio lo conosce, anche nei suoi aspetti tecnico tattici.

Lo ricordiamo giovanissimo presidente del Ferentino, club della sua città natale, che portò tra i Dilettanti Nazionali, raggiunti dopo un campionato di Eccellenza entusiasmante e ancor prima ricordiamo uno spareggio al Nazareth contro i cugini dell’Alatri, per approdare in Eccellenza. Tra i verderosa c’era Marco Cari, tra gli amaranto Pippo Orlando, due bandiere del Frosinone.

E alla guida del team giallazzurro Rosettano Navarra impose un modello manageriale, regalando al club del capoluogo ciociaro una veste nuova ed adeguata alle esigenze di un calcio mutato nei contenuti e nelle dinamiche. Al termine di un lungo braccio di ferro con il Martina, altra corazzata di quel campionato di D, non bastarono al Frosinone gli 82 punti realizzati, ma il ripescaggio fu pressoché automatico e i canarini tornarono tra i professionisti, gettando le basi per un futuro ricco di gloria e di soddisfazioni.

Navarra ebbe altresì il merito di scoprire le grandi virtù calcistiche di Angelo Palombo, che dalle giovanili del Ferentino portò con sé al Fano, prima della definitiva consacrazione nella Sampdoria, della quale Palombo sarebbe diventato giocatore simbolo.

IL MIRACOLO PONTEDERA

E oggi? Un matrimonio felice, quello tra Rosettano e il Pontedera, club che vive il calcio con lo stesso entusiasmo e la stessa gioia intonsa e primigenia del suo nuovo patron. Divenuto azionista di maggioranza nell’aprile 2022, Navarra ha guidato alla salvezza il team del pisano e nella stagione in corso ha affidato al diesse Zocchi il compito di apportare ritocchi mirati a un organico che è un bel mix di qualità, esperienza e freschezza. L’avvio di campionato, con il tecnico Catalano alla guida, non era stato pari alle aspettative del presidente e dei 30mila abitanti della cittadina toscana, innamorati della loro squadra e pronti a seguirla in ogni angolo dello Stivale.

La serie C potrebbe già essere considerata un fiore all’occhiello, ma il sogno è quello di raggiungere il secondo campionato nazionale e quest’anno sembra proprio che ci si possa provare con il giusto vigore e con un assetto adeguato. A pagare l’avvio faticoso è stato il trainer. Alla guida del club granata è arrivato Massimiliano Canzi, già “secondo” di Zenga e Beretta e poi alla guida di Olbia e Turris. Canzi ha nel “rombo” il suo modello preferito, ma sa leggere le partite con grande sagacia e sa adattare e rivisitare il proprio credo tecnico in relazione agli uomini di cui può disporre.

Con Canzi il Pontedera ha compiuto un cambio di passo davvero clamoroso. La serie aperta parla di cinque successi di fila, vittime il Fiorenzuola, sconfitto per 1/0 e poi in rapida successione Imolese, Entella, Montevarchi e Fermana, tutti sconfitti con il risultato di 2/1. Il profeta delle ultime gare è stato il bomber Nicastro, autore di una doppietta contro la Fermana e già arrivato a 7 centri, ma poiché il calcio è fatto di storie che s’intrecciano in modo davvero singolare e suggestivo, ecco che dalla panchina è di recente assurto al ruolo di titolare il portiere Giuseppe Stancampiano, siciliano, ma ciociaro d’adozione. Stancampiano, esperto e validissimo guardiano dei pali, ha indossato molte maglie ed ha avuto anche un’esperienza all’estero, nelle fila del Cadice.

Giuseppe Stancampiano, portiere del Pontedera

Il suo nome è però legato in maniera indissolubile alla Ciociaria perché da giovanissimo stabilì proprio nelle fila del Ferentino un clamoroso record di imbattibilità e inoltre ha incontrato in Ciociaria (ad Alatri) Alessia, la sua dolce metà. Contro il Montevarchi Stancampiano ha parato un calcio di rigore a Pietra, risultando così determinante per quello che è stato il quarto successo di fila, cui poi ha fatto seguito la vittoria al Mannucci contro la Fermana. Ora per il club granata ci sarà una sfida importantissima, sul campo del Gubbio, che in classifica lo precede di tre punti. Si prevede una grande partecipazione dei tifosi pontederesi, che avranno a disposizione dei pullman gratuiti per raggiungere la cittadina umbra.

UN PO’ DI STORIA DEL CLUB

Ma conosciamo un po’ meglio Pontedera e la sua squadra, che ha avuto dei presidenti onorari davvero importanti, come Enrico Piaggio, Umberto Agnelli ed il grande campione della boxe Sandro Mazzinghi. La cittadina toscana è famosa per ospitare la sede della Piaggio, azienda leader delle due ruote e al boom della Piaggio legò anche un significativo aumento demografico. Singolare è che gli abitanti della città, la cui denominazione è legata al ponte sul fiume Era, siano soliti distinguere i pontaderesi, nativi, dai pontederesi, coloro che risiedono in città ma non vi sono nati. Oltre alla squadra di calcio, Pontedera è orgogliosamente legata alla sua squadra di basket femminile, che ha raggiunto la serie A2, prima di un inesorabile declino che l’ha riportata nei tornei regionali.

Lo sportivo simbolo è il già citato campione del mondo dei pesi medi junior Sandro Mazzinghi, indimenticato protagonista di epiche battaglie sul quadrato. Un’impresa epica l’ha già compiuta in verità anche la squadra di calcio, nel lontano 1994. La Nazionale di Sacchi si accingeva a disputare il Mondiale di calcio negli Usa, quello che l’avrebbe vista arrivare fino alla finalissima, come tutti ricordano persa ai rigori contro il Brasile, dopo lo 0:0 maturato nei 120’ minuti di gara. Non molti ricordano però che quel che non riuscì al Brasile era invece riuscito… al Pontedera, che nell’amichevole di approccio al mondiale aveva fatto da sparring a Baggio e compagni.

Tra lo stupore generale il match, disputatosi a Coverciano, fu vinto dai toscani per 2/1, con reti di Rossi e Aglietti, alle quali il team azzurro replicò solo in parte con un gol di Daniele Massaro. All’imbarazzato Collina non bastò concedere 10’ di recupero. Non ci fu verso di salvare l’onore azzurro da quell’affronto, ma fu uno schiaffo benefico, visto il gran mondiale che seppero interpretare Roby Baggio e i suoi coequipier. Domani al “Barbetti” non ci sarà la Nazionale ad opporsi ai ragazzi del presidente Navarra, ma il Gubbio di Piero Braglia, tecnico che allenò il Frosinone nel campionato cadetto 2008:09.

Per Canzi e i suoi ragazzi ennesimo esame di maturità, col sogno nel cassetto di far 6 e di agganciare gli umbri al secondo posto. Il 3-4-2-1, la grinta di Ladinetti e Aurelio, le invenzioni di Cioffi, le stoccate di Nicastro: i pontaderesi o pontederesi poco importa saranno sugli spalti ad osservarli e tra tutti probabilmente il più emozionato sarà lui, Rosettano Navarra, professione imprenditore, passione inestinguibile il calcio. Perché i sogni a volte indossano maglietta e pantaloncini.

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