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Roma Pride, Rocca: “Caduto in una provocazione. Peccato: da sempre vicini alla comunità Lgbtq+”. Pd, la pace delle correnti per Leodori. Anche Virginia Raggi asfalta Buschini

Licandro Licantropo
Giugno 10, 2023
Francesco Rocca

“Devo chiedere scusa a me stesso per essere caduto nella provocazione”. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, in un’intervista esclusiva al Tg1, ha ribadito i motivi del ritiro del patrocinio al Roma Pride, che si celebra oggi nella Capitale. Lo ha fatto ribadendo la sua sincera vicinanza alla comunità Lgbtq+. Ma il punto è stato rappresentato dal tema della maternità surrogata, vietata in Italia.

Ha affermato Rocca: “Il patrocinio era stato concesso anche in modo convinto, poi però sono stati violati gli accordi”. L’impegno di Rocca sull’argomento arriva da lontano, in tempi non sospetti, quando si è adoperato per la realizzazione di una Casa rifugio. Ha spiegato Rocca: “Ne andrebbero costruite molte di più, considerando il disagio di tanti ragazzi che si sentono rifiutati nei loro ambienti e che vivono situazioni difficili, non si sentono accettati dai loro genitori. Una condizione terribile”.

Nei giorni scorsi Francesco Rocca aveva chiesto al portavoce del Pride, Mario Colamarino, di chiedergli scusa sul tema della maternità surrogata, nel senso che il Governatore del Lazio mai si è discostato dalla linea del centrodestra su questo specifico tema. 

Rocca però ha voluto mostrare vicinanza “con coloro che andranno in piazza per rivendicare la loro libertà di amare, il diritto di essere felici, di essere accettati, di non essere condannati come avviene in altri Paesi”. Ha detto: “Mi dispiace non essere con loro per celebrare l’orgoglio di un’identità, questo mi addolora”. Francesco Rocca, lo ripetiamo, da ex presidente della Croce Rossa, aveva aperto la prima (e unica) Casa rifugio per persone Lgbtq+. Il tema dirimente è stato quello della maternità surrogata, non del sostegno ad una intera comunità che chiede maggiori diritti e più tutele. La maternità surrogata non era nelle intese.

LA PACE DELLE CORRENTI PER LEODORI

Tutti a sostegno di Daniele Leodori candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico: Nicola Zingaretti, Claudio Mancini, Marta Bonafoni, Mario Ciarla, Eleonora Mattia, Salvatore La Penna, Patrizia Prestipino, Francesco De Angelis, Sara Battisti, Marco Vincenzi. Una blindatura che verrà sicuramente estesa al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Il deputato Claudio Mancini, mentore di Gualtieri e ispiratore della “pax correntizia” ha detto: “Abbiamo perso le elezioni regionali con 20 punti di scarto, il congresso deve darci un gruppo dirigente che nei prossimi cinque anni difenda l’esperienza del governo Zingaretti e prepari l’alternativa alla destra. Magari scegliendo di fare le primarie un anno prima per decidere coalizione e candidato per le prossime elezioni regionali”. In questo progetto c’è Francesco De Angelis, capolista di Rete Democratica, l’area in appoggio a Leodori.

ANCHE LA RAGGI CONTRO BUSCHINI

L’ex sindaca di Roma Virginia Raggi, insieme alla consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Roberta Della Casa, ha scritto: “Bene l’abolizione degli Egato, gli enti di governo d’ambito territoriale per la gestione integrata dei rifiuti urbani, che la precedente giunta regionale del Lazio aveva fortemente voluto per creare il solito poltronificio. La gestione ottimale dei rifiuti è un tema centrale e gli investimenti devono riguardare sistemi di raccolta e smaltimento innovativi ed a basso impatto ambientale, per la chiusura del ciclo, e non devono servire a pagare gli stipendi”. Virginia Raggi non è mai stata favorevole all’intesa siglata alla Regione tra il Pd di Nicola Zingaretti e Daniele Leodori e i Cinque Stelle di Roberta Lombardi e Valentina Corrado. Sulla vicenda degli Egato ha colto l’occasione per ricordare come quel Campo Largo per molti pentastellati era sbagliato. L’Egato di Frosinone presenterà ricorso al Tar contro l’annullamento della delibera con la quale si diede il via alla costituzione dell’ente. C’è però un punto politico che non può essere superato: il centrodestra ha altre idee sul Piano dei rifiuti. Inoltre il Pd non ha difeso la posizione di Mauro Buschini. Questo ha detto la politica.

Nonostante la votazione ampia con la quale era stato eletto presidente dell’Egato a dicembre 2022. Adesso ci sono altre due riunioni dell’assemblea dei sindaci. Il 15 giugno sull’Ato 5 dell’acqua, poi per il rinnovo dei vertici della Società Ambiente Frosinone, che si occupa del trattamento dei rifiuti. Il centrodestra può provare a capire se è nella condizione avere la maggioranza.

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