Rimpasto di giunta alla Regione Lazio e verifica politico-programmatica al Comune di Frosinone. Sembra essere proprio questa la strategia di Forza Italia dopo le europee. Sia il Governatore Francesco Rocca che il sindaco Riccardo Mastrangeli avevano più volte ribadito che bisognava attendere i risultati delle europee, che ora ci sono. Nel Lazio, seppure di poco, il sorpasso degli “azzurri” nei confronti della Lega c’è stato. Contestualmente però a rafforzarsi maggiormente sono stati i Fratelli d’Italia, che alla Regione diranno comunque la loro. Il ragionamento di Antonio Tajani e Claudio Fazzone parte da lontano: FI ha 7 consiglieri (8 se si considera l’intergruppo con Noi Moderati) e 2 assessori. Il Carroccio ha 1 solo consigliere, dopo che Angelo Tripodi e Pino Cangemi hanno sbattuto la porta per approdare in Forza Italia. E 2 assessori, tra i quali Pasquale Ciacciarelli. Per Fazzone non ci sono dubbi: gli “azzurri” hanno i numeri per poter chiedere un aumento della rappresentanza in giunta. Si parla molto, per esempio, della delega all’urbanistica, una di quelle gestite proprio da Ciacciarelli.
La questione è naturalmente pure sul tavolo di Claudio Durigon, plenipotenziario della Lega nel Lazio. Il quale non vuole neppure sentir parlare di quelle che definisce manovre di palazzo sganciate dall’unico dato che a suo giudizio dovrebbe contare: i voti e le percentuali delle regionali del febbraio 2023. Non certo i passaggi da un gruppo all’altro. La pensa esattamente così anche Davide Bordoni, coordinatore regionale della Lega. Il presidente Francesco Rocca è molto cauto, sta studiando la situazione e tutto farà meno che agire di impulso. Forza Italia è adesso il secondo partito della maggioranza sia per quanto riguarda i voti delle europee che per la consistenza del gruppo consiliare alla Pisana. Ma Fratelli d’Italia di consiglieri ne ha 22 e dirà la sua sulla richiesta di una verifica o di un rimpasto che potrebbe perfino aprire una crisi all’interno del centrodestra. Claudio Fazzone, comunque, non mollerà.
Al Comune di Frosinone il capogruppo forzista Maurizio Scaccia e il consigliere Pasquale Cirillo hanno rotto gli indugi ieri, chiedendo ufficialmente a Riccardo Mastrangeli una verifica programmatica. Il gruppo di FI esprime un assessore (Adriano Piacentini) e un altro consigliere (Cinzia Fabrizi). Una situazione complicata perché le due diverse parti non sembrano d’accordo sulla linea da seguire.
Per questo nell’ultima seduta consiliare dedicata al question time Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo hanno agito all’unisono con Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Un gruppo di cinque persone che si mette sistematicamente di traverso può rappresentare un problema per la maggioranza di centrodestra. Il voto delle europee al Comune di Frosinone ha visto la netta vittoria di Fratelli d’Italia (31,92%). Nel centrodestra la Lega (11,83%) è rimasta davanti a Forza Italia (10,88%), ma va detto che il Carroccio nel capoluogo esprime il sindaco Riccardo Mastrangeli, il vicesindaco Antonio Scaccia e ha l’appoggio di civiche come la Lista Ottaviani e la Lista per Frosinone. Inoltre c’è Nicola Ottaviani, predecessore di Mastrangeli, parlamentare e segretario provinciale del partito di Salvini. Ci si aspettava ben altra performance da parte del Carroccio. Che non avrebbe certamente cambiato il destino della candidatura di Abbruzzese ma dato una caratura politica del tutto diversa al gruppo che sostanzialmente governa Frosinone da dodici anni.
Per la verità la verifica era stata annunciata tre mesi fa, dopo le dimissioni dell’assessore Alessandra Sardellitti. Successivamente la stessa verifica è stata prima “congelata” e poi parcheggiata nel piazzale del… dimenticatoio. Ci sono però delle situazioni da affrontare: la richiesta di Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, la posizione del gruppo di Anselmo Pizzutelli, il ruolo di Mauro Vicano.
L’iniziativa è nelle mani di Riccardo Mastrangeli. Però l’ennesima vittoria schiacciante di Fratelli d’Italia nel capoluogo (dopo le politiche e le regionali) potrebbe avere sicuramente un peso.