Sullo smaltimento dei rifiuti in provincia di Latina, la Lega passa all’attacco e chiede lumi alla Regione Lazio. “Quali sono i siti idonei per la realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti volti all’autosufficienza dell’Ato di Latina? Il commissario Illuminato Bonsignore, nominato a dicembre doveva superare l’impasse entro quattro mesi”.
Angelo Tripodi, capogruppo regionale della Lega, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, chiamandolo direttamente in causa sulla scelta degli impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Come è noto, il 2 dicembre scorso la Regione aveva provveduto a nominare un commissario straordinario per l’emergenza rifiuti nella provincia di Latina.
Si tratta di Illuminato Bonsignore, laureato in Ingegneria meccanica e con alle spalle un master in Gestione dei servizi ambientali presso la Scuola di specializzazione dell’Università Bocconi di Milano. Al professionista romano era stato attribuito il compito di individuare, sul territorio provinciale, i siti nei quali far installare le discariche per rendere la provincia di Latina autonoma dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti.
Questo perché per mesi i sindaci e la provincia hanno cercato una soluzione, senza essere giunti a trovarla. Ma dopo 5 mesi ancora non si è arrivati alla scelta definitiva del sito. “Gli uffici competenti della Provincia di Latina hanno elaborato uno studio di primo livello, illustrato il 15 febbraio scorso nella Commissione Ambiente provinciale, individuando otto possibili siti in altrettante cave: Aprilia 1 – Buon Riposo; Aprilia 2 – Dodici Rubbie; Aprilia 3 – Puntoni; Cisterna di Latina – Sant’Angelo; Cori – Colle Fogliano; Fondi – Molelle; Priverno – Valle Denga; Terracina – Campo Soriano.
Al di là della possibilità di derogare ai fattori escludenti che consentirà un’ulteriore valutazione, si legge nell’elaborato della Provincia di Latina, nel corso di un’iniziativa di Legambiente Lazio del 15 febbraio scorso -ha sottolineato Tripodi – il commissario Bonsignore ha annunciato che tale studio, seppur pregevole, non era concluso e necessitava di altre verifiche, non escludendo l’ipotesi di individuare altri siti”. Da Tripodi è arrivato inoltre un monito alla Regione, sottolineando come alcuni centri hanno espressamente detto ‘no’ alla realizzazione di impianti presso i loro territori.
“Sono state diverse le iniziative consiliari nei Comuni di Terracina, Priverno, Fondi e Cori per scongiurare l’insediamento dei possibili siti – ha evidenziato Tripodi – seguite da un’assemblea e una manifestazione di cittadini in prossimità della cava di Valle Denga, dove hanno partecipato gli amministratori locali di Priverno, Sezze, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Prossedi, Sonnino e Latina“.