Prosegue in commissione Bilancio la serie di audizioni sulla proposta di Legge regionale n. 330 del 13 aprile 2022, “Disciplina degli enti di governo d’ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani”. La pl di iniziativa della Giunta prevede la nascita di un ente di governo d’ambito territoriale ottimale (EGATO) al quale aderiranno i Comuni appartenenti al medesimo Ato.
Ogni provincia in pratica avrà un Ato composto dall’Assemblea formata dai sindaci dei comuni, presidente e consiglio direttivo. Tutti resterebbero in carica per cinque anni e potrebbero essere rieletti. Con una retribuzione pari a quella che spetta a sindaco e assessori del Comune capoluogo di Provincia o del Comune capoluogo della Città metropolitana di Roma Capitale. Senza contare, il direttore generale e il revisore dei conti.
La novità delle ultime ore è rappresentata dal fatto che la provincia di Latina, sulla stessa lunghezza d’onda di quella di Frosinone, ha suggerito che al vertice delle autorità vadano i presidenti delle province. Lo ha fatto intendere chiaramente Gerardo Stefanelli nel corso del suo blitz in Consiglio regionale. Viene inoltre auspicata una rapida approvazione della legge, ma la tempistica complessiva si presenta lunga. Il rischio è che i Comuni vadano a gestire i servizi in prorogatio, inoltre i piani d’ambito sono da aggiornare.
LA STRATEGIA ELETTORALE DI ZINGARETTI
A poco più di un mese alle elezioni comunali nel Lazio, il presidente Zingaretti sembra voler mettere a punto una strategia tutta elettorale. L’istituzione di questi Ato per più di qualcuno rischia di essere un regalo elettorale.
I consiglieri di opposizione in commissione Bilancio regionale hanno più volte chiesto la convocazione dell’assessore o di un altro rappresentante della Giunta, e il ritiro della proposta, scritta a loro giudizio “frettolosamente e presentata fuori tempo massimo, in quanto per la sua attuazione occorreranno alcuni anni mentre a marzo 2023 scadrà l’attuale Giunta”. In ritardo anche secondo la Cgil che ha chiesto il rispetto del principio di prossimità.
Critiche sono arrivate in particolare agli articoli 3, che istituisce l’Egato con un Cda per l’opposizione sovradimensionato e ai relativi costi, al 4, sui compiti del nuovo ente e all’articolo 6, per la Cgil il punto più delicato in quanto come scritto potrebbe far rischiare una privatizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Per questo si vuole capire quale sarà il ruolo dell’Ama ma anche degli altri enti preposti alla raccolta e gestione dei rifiuti.
TRIPODI INCALZA LA REGIONE
I rifiuti insomma sembrano l’occasione per l’ennesimo poltronificio. A denunciarlo pubblicamente però ad oggi sono stati in pochi. Uno di questi è il consigliere della Regione Lazio della Lega Angelo Tripodi. “C’è un’emergenza rifiuti da anni e il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti istituisce enti che gestiranno i rifiuti in ogni provincia”, sostiene Tripodi.
Che prosegue: ” Però il Testo unico ambientale assegna già le funzioni e i poteri alle Regioni e alle Province. Insomma, altri carrozzoni”, inutili e costosi. Ovviamente Tripodi rincara la dose. Ecco come funziona. “Il Presidente e i componenti del Consiglio direttivo restano in carica per un quinquennio. Sono rinnovabili per una sola volta e il loro compenso è individuato con riferimento alle indennità di funzione, rispettivamente, del sindaco e degli assessori del comune capoluogo di Provincia o del comune capoluogo della Città metropolitana di Roma Capitale. A tutte queste figure poi si aggiungono il Direttore generale, il Revisore unico dei conti e il personale”.
Il consigliere Tripodi, sempre riferendosi a Zingaretti, che è colui che dovrebbe gestire il piano regionale, conclude: “Intanto non modifica il piano rifiuti per il termovalorizzatore su Roma e i cittadini pagano una Tari alle stelle per conferire e smaltire i rifiuti all’estero, dove invece producono energia”.
L’attacco di Tripodi è forse l’unico davvero esplicito e forse non è un caso che arriva da un esponente di un partito davvero scarsamente rappresentato al vertice dei Comuni e delle Province del Lazio. Silenzio assoluto da Forza Italia che ad oggi non ha fatto pervenire nessuna critica alla proposta di legge della giunta regionale.