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Rifiuti, gli indirizzi chiari della Regione. Lo stallo insostenibile a Latina. Il piano provinciale bocciato e senza sbocchi

Marco Battistini
Marzo 21, 2024

La Regione Lazio sta portando avanti un’analisi attenta dei flussi per definire il reale fabbisogno impiantistico, scongiurando il ricorso alle discariche e limitando l’esportazione di rifiuti. L’obiettivo resta quello di chiudere il ciclo, evitando di attuare interventi isolati per tamponare le emergenze, create tra l’altro, da una mancata visione strategica negli ultimi dieci anni della precedente amministrazione. Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, nel corso della conferenza stampa sui primi 12 mesi di amministrazione ha detto chiaramente che “Latina e Frosinone devono avere i siti dove conferire”.

Il nuovo Piano di gestione ha l’obiettivo di conseguire l’autosufficienza dei territori regionali attraverso una gestione integrata, prevedendo nuovi indirizzi specifici: dalle azioni per prevenire la produzione dei rifiuti e la riduzione degli scarti, fino alla dotazione di impiantistica con elevati standard tecnologici in grado di garantire la neutralità climatica, il rispetto e la tutela dell’ambiente e del paesaggio.
GLI INDIRIZZI DEL PIANO
Tra gli indirizzi per l’aggiornamento e la revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, sono previsti: – La definizione di strategie volte a dare compiuta attuazione ai principi dell’economia circolare, nella prospettiva di aumentare il recupero di materia da rifiuti e ridurre drasticamente lo smaltimento in discarica, promuovendo sistemi premiali per i soggetti pubblici e privati più virtuosi; La definizione di un’unica tariffa per il conferimento finale del rifiuto urbano residuo sul territorio regionale; L’aumento della quantità e della qualità della raccolta differenziata, implementando i modelli più efficaci ed efficienti sotto il profilo tecnico ed economico, sulla base delle specificità del territorio; Privilegiare la gestione pubblica degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti nel quadro della strategia tendente “verso rifiuti zero” per l’attuazione di un ciclo virtuoso secondo i principi dell’economia circolare; Elaborare, con il supporto di Arpa e delle province, una pianificazione sistematica dei controlli ambientali sugli impianti di gestione dei rifiuti, in modo da garantire lo sviluppo di un’economia virtuosa.

STALLO A LATINA

Il Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, ha firmato nel novembre 2022 il decreto n.78 con cui aggiornava il piano provinciale dei rifiuti provinciale inserendo in esso i tre siti individuati a Cisterna e Aprilia. Il primo a Cisterna di Latina: una superficie pari a circa 34.000 mq, del sito in località “la Villa”, di proprietà Scavilana S.r.l., sito già oggetto di richiesta di autorizzazione ad attivare una cava pozzolana. Il secondo sito individuato è sempre a Cisterna di Latina: una superficie di 43.000 mq del sito industriale dismesso nel 1990 dalla Goodyear in via Nettuno di proprietà Sfim Investimenti Spa. Il terzo sito ad Aprilia su una superficie pari a circa 77.000 mq della cava dismessa e successivamente “coltivata”, adiacente ad una parte di cava attualmente attiva e ad un’altra area per cui è in corso di perfezionamento l’autorizzazione all’ampliamento della cava stessa. L’area è di proprietà in parte di Stradaioli Holding Spa e in parte de “I Faggi Società Agricola Semplice di Stradaioli Rita“.  Il Tar di Latina ha accolto il ricorso e conseguentemente annullato, con sentenza, il decreto del commissario ad acta n. 1 del 2022 e il decreto della Provincia di Latina n. 78 del 2022. Nella pronuncia si afferma come: “Il fatto che i tre siti individuati ricadano nelle aree riportate nelle cartografie come non contenenti fattori escludenti/non condizionanti non può in alcun modo supplire alla mancanza di un’espressa analisi dei fattori escludenti, di attenzione progettuale e preferenziali per ognuno dei macro aspetti da valutare (ambientale, idrogeologico e di difesa del suolo, territoriale), che nel caso di specie, dalla disamina dei documenti prodotti, non risulta essere stata effettuata”. A distanza di oltre un anno quel lavoro di fatto è stato cancellato dal giudizio del tribunale amministrativo. Uno smacco piuttosto pesante per la vecchia amministrazione regionale di centrosinistra e soprattutto per la Provincia di Latina. Rocca ora preme per l’individuazione del sito. Latina e la sua provincia hanno meno di tre mesi per decidere. Il tempo passa, il problema resta.

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