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Regionali Lazio: Renzi in pressing su Stefanelli, FdI lo attende al varco. La competizione può far crescere la Lega

Marco Battistini
Allo stato attuale appare complicato pensare che possa scattare un eletto in provincia di Latina. Ma nel quartier generale renziano c’è fiducia su un forte successo della lista nel Lazio
Gennaio 5, 2023
Matteo Renzi e Gerardo Stefanelli (Foto: temporeale.info)

Il pressing di Matteo Renzi starebbe iniziando a produrre effetti. Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno e presidente della Provincia di Latina, fino ad oggi molto perplesso sulla possibilità di scendere in campo per le regionali Lazio, potrebbe alla fine cedere dinanzi alla richiesta esplicita del leader maximo di Italia Viva. 

DUBBI SUL RISULTATO DEL TERZO POLO

La vera incognita è legata al risultato del Terzo Polo, nei sondaggi leggermente indietro rispetto al dato delle politiche. Allo stato attuale appare complicato pensare che possa scattare un eletto in provincia di Latina. Ma nel quartier generale renziano c’è fiducia su un forte successo della lista nel Lazio. E soprattutto l’impegno diretto di Carlo Calenda potrebbe produrre effetti molto positivi.
Le recenti prese di posizione su acqua e rifiuti denotano come Stefanelli sia comunque pronto ad affrontare una battaglia politica che lo porrà inevitabilmente in rotta di collisione innanzitutto con le forze di maggioranza. Il leader dei renziani pontini difficilmente potrà mantenere solidi gli equilibri a via Costa.
Il rapporto strategico con Claudio Fazzone rischia di incrinarsi.

Perchè il coordinatore regionale di FI non potrà permettersi di mantenere l’attuale assetto in Provincia. Il mandato da sindaco e presidente della Provincia scade nel 2026, ma entrambe le cariche stanno strette ad un politico di spessore come Stefanelli, da troppo tempo considerato pronto per un ruolo in un’assise regionale o nazionale. 

REGIONALI LAZIO: FDI PREPARA LO SCONTRO

Ad ogni modo è soprattutto Fratelli d’Italia che attende al varco il numero 1 di via Costa. I consiglieri provinciali Pasquale Cardillo Cupo e Luigi Vocella lo hanno fatto capire chiaramente. “La fretta del presidente Stefanelli di nominare i vertici dell’Egato provinciale conferma la logica della spartizione delle poltrone che cura più gli interessi di qualcuno che quelli di tutti -hanno sottolineato i due consiglieri di recente- non c’è alcuna fretta ma c’è bisogno di responsabilità e di correttezza.
Tra meno di due mesi si vota e a quel punto chiunque sarà il vincitore avrà l’onere e l’onore di scegliere le persone per gestire i servizi, presentandosi nuovamente al giudizio popolare alla fine della consiliatura. La prossima giunta regionale ha l’obbligo, verso i cittadini e verso il territorio, di definire una volta per tutte le questioni inerenti i rifiuti. La democrazia funziona così.

Stefanelli e il centro sinistra manifestano ancora una volta che aspirano a governare prescindendo dal consenso popolare. La destra governerà con il consenso popolare e con la verifica di questo ogni cinque anni, senza trasformare il consenso in mera questione di potere e incarichi”. Parole sacrosante che sembrano preludere ad un inevitabile resa dei conti che vi sarà anche in chiave locale dopo il voto del 12 e 13 febbraio.

IL DUELLO FRATRICIDA

Non c’è dubbio che per la politica pontina la partita più interessante si giochi in casa leghista per le regionali Lazio. Se nelle alte due forze politiche di centrodestra il front-runner appare evidente, Enrico Tiero per FdI e Cosmo Mitrano per FI, nel Carroccio si è scelta la strada della competizione sfrenata. Orlando Angelo Tripodi dovrà vedersela con Massimiliano Carnevale, ‘fedelissimo’ di Claudio Durigon e alleato di ferro dell’on.Giovanna Miele. La sfida si preannuncia molto equilibrata e sembra già monopolizzare l’attenzione degli addetti ai lavori. Di fatto è l’unico verdetto piuttosto incerto. Sia Tripodi che Carnevale disporrebbero di un ampio bacino di preferenze. Sicuramente non inferiore ai 3000 voti personali. La Lega avrebbe un eletto nella circoscrizione provinciale solo in caso di successo del centrodestra. Ipotesi sempre più probabile alla luce della probabile crescita leghista nel Lazio. Il recente sondaggio Izi-Repubblica che attribuisce la Lega al 4%, appare fin troppo ingeneroso per il partito di Salvini.

Solo nella Capitale può contare su portatori di voti come Cangemi, Della Rocca, Santori, Giannini e Cartaginese. In provincia di Latina non va per niente sottovalutato l’apporto di Antonio Di Rocco, che rischia di diventare un terzo incomodo di tutto rispetto nella sfida Tripodi-Carnevale. Insomma nella Lega i giochi sono aperti e la competizione potrebbe addirittura finire per aumentare l’appeal del partito.

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