La lunga corsa di Francesco Rocca per le Regionali Lazio è iniziata dallo stesso posto in cui era finito tutto per il centrodestra laziale. Proprio palazzo Ripetta era stata la cornice dell’addio dell’allora Governatrice Renata Polverini. Quasi un passaggio di testimone. Ma al di là delle coincidenze storiche, il contesto all’interno del quale ha mosso i primi passi il candidato Rocca è completamente cambiato rispetto a 10 anni fa. Palazzo Ripetta, due decenni fa teatro drammatico della fine di un’esperienza politica, ieri era una bolgia pronta ad esplodere ad ogni passaggio di Rocca.
Con gli stati maggiori del nuovo Esecutivo nazionale seduti in prima fila a spellarsi le mani. C’erano un po’ tutti ad ascoltare il possibile futuro presidente della Regione Lazio. Ministri, sottosegretari e futuri assessori. Mancavano solo Giorgia Meloni e i leader nazionali, presenti però virtualmente con tweet e note stampa. Schierati, ad esempio, alcuni membri di Governo come Francesco Lollobrigida e l’azzurro Antonio Tajani. Per la Lega il sottosegretario Claudio Durigon e il suo collega Vittorio Sgarbi. Ed ancora, in ordine sparso, Fabio Rampelli, a lungo papabile candidato, così come Paolo Trancassini e Chiara Colosimo, anche loro presenti. E poi il presidente del gruppo Noi moderati, Maurizio Lupi, il responsabile dell’organizzazione di Fdi, Giovanni Donzelli, e Lorenzo Cesa per l’Udc. C’erano Luciano Ciocchetti e Maurizio Gasparri. In sala, infine, qualche assessore ‘in pectore’.
REGIONALI LAZIO, TEMPI PER LA GOVERNANCE
La possibile giunta non sarà annunciata nella sua totalità nei prossimi giorni. “Ci saranno sicuramente tecnici, probabilmente al Bilancio e alla Sanità”, è l’indiscrezione che circola negli ambienti politici. Poi ovviamente e come sempre, chi prenderà più voti potrà aspirare ad un posto in giunta.
Rocca in persona ha però chiarito che “saranno competenza e merito a guidare le scelte di chi mi accompagnerà come assessore in giunta”. Ecco, però, che i recordman di preferenze regionali diventano subito nomi papabili: tra loro Fabrizio Ghera, Roberta Angelilli, Massimiliano Maselli o Antonello Aurigemma per Fdi o Fabrizio Santori e Giuseppe Cangemi per la Lega, tanto per fare qualche esempio. Bisognerà aspettare anche la presentazione delle liste, prevista tra il 12 e il 13 gennaio.
Di sicuro ci sarà anche una Lista Civica Rocca alle Regionali Lazio. Il candidato presidente ha già mostrato idee chiare su alcuni argomenti. Sulla sanità punterà alla riduzione delle liste di attesa che causano “un’emigrazione in altre Regioni per curarsi che trovo un’umiliazione e che io voglio superare con tutte le mie forze”. Per Rocca, poi, “pubblico e privato potranno convivere insieme. Ma non deciderà il privato per la Regione, bensì il pubblico”.
Sul tema della casa, infine, Rocca ha detto di voler puntare al rafforzamento dell’Ater. In arrivo, in caso di vittoria, “un nuovo piano casa” così come “un nuovo piano rifiuti” che punti sulla differenziata: “Il Lazio è al 18esimo posto come Regione in quanto a differenziata- ha concluso- Un disastro. Bisogna ripartire da questo per chiudere il ciclo dei rifiuti. Il termovalorizzatore da solo non è la risposta”. Le liti interne, all’apparenza, sembrano così scongiurate, o quantomeno accantonate per i 40 giorni di campagna elettorale: “Queste chiacchiere sulle divisioni interne, io non le ho mai sentite. Ho avuto sostegno da tutti”, ha detto lo stesso candidato. Dalla Croce Rossa alla Regione, Rocca sembra avere le idee chiare. A breve presenterà il programma che avrà come “faro”, anche per l’azione di governo, “responsabilità, competenza” e merito: “Ci stiamo lavorando h24, Sarà misurabile dai cittadini, non faraonico”.