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Raspadori e Dimarco ci portano alla Final Four di Nations League

Roberto Mercaldo
Il successo in Ungheria promuove l’Italia di Mancini tra le magnifiche quattro.
Settembre 27, 2022
Giacomo Raspadori

La “finestra” internazionale ci ha regalato un panorama intrigante: l’Italia di Mancini, esclusa dal rutilante circo del mondiale del Qatar, si è regalata la Final Four di Nations League. Lo ha fatto con un doppio successo, colto ai danni dei maestri inglesi e di quell’Ungheria che con fare sbarazzino si era guadagnata un improbabile primato nel girone. Non aveva a disposizione tutti i migliori, il Mancio, e qualcuno lo ha pure lasciato a casa senza apparenti spiegazioni (leggi Zaniolo). Eppure, anche nella sua versione incerottata e alternativa, l’Italia ha saputo far gruppo e superare i momenti difficili, che immancabilmente si sono presentati. Se a San Siro la prestazione è stata confortante sotto tutti i punti di vista, nella trasferta magiara le zone d’ombra hanno rischiato di far crollare la paziente costruzione, issata quasi a dispetto del fato. Ci ha pensato Gigione Donnarumma a ricordare a tutti che il nostro guardiano dei pali è, nel rispetto di una centenaria tradizione, tra i migliori del mondo. Gli ungheresi di Marco Rossi, italiano che più italiano non si può, hanno giocato una partita encomiabile. Trafitti da Raspadori, l’altro eroe della quattro giorni internazionale, si sono catapultati nella nostra metà campo con uno spirito guerriero, non sempre assistiti da tecnica sopraffina, ma costantemente accompagnati dall’urlo della Puskas Arena. I miracoli di Gigio e un pizzico d’innegabile fortuna hanno evitato il pari. Quando Dimarco ha chiuso nel modo migliore una pregevole ripartenza, si pensava che l’ardore degli ungheresi potesse placarsi o addirittura acquietarsi. Pensiero illusorio. Eh sì, perché Szalai e compagni hanno continuato ad arrembare, senza arrendersi a un verdetto che lo scorrere dei minuti rendeva sempre meno appellabile. Fino alla fine i magiari hanno cercato almeno il punto della bandiera, ma Donnarumma ha detto no, sconfiggendo talvolta anche le leggi della fisica, opponendo ogni parte del corpo alle rabbiose e spesso ravvicinate conclusioni avversarie. È finita 2/0, mentre in Inghilterra il super match tra i locali e la Germania esplodeva in un 3/3 di rabbia, giocate spaziali e disattenzioni fatali. L’Inghilterra in Lega B è un verdetto sorprendente, ma la Nations ha formula spietata: poche gare e poche possibilità di sbagliare. Tornando alle nostre latitudini, ora sappiamo che in giugno avremo tre avversarie a contenderci un trofeo che non abbiamo mai vinto. Croazia e Olanda hanno già staccato il visto, mentre stasera conosceremo il nome della quarta finalista, col Portogallo che deve almeno pareggiare nella sfida casalinga con la Spagna. Se l’assalto delle furie rosse risulterà vano, saranno Cristiano Ronaldo e compagni ad approdare alle finali di giugno. E in estate sapremo se oltre alle quattro Coppe del Mondo e ai due Europei, l’Italia potrà mettere in bacheca anche la Nations League.

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