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Quando Frosinone eleggeva quattro consiglieri provinciali. È una questione di volontà politica

Massimo Pizzuti
Dicembre 28, 2023
Il sindaco di cassino enzo salera e riccardo mastrangeli, sindaco di frosinone


 Ci sono dei sindaci usciti indubbiamente rafforzati dalle provinciali. A cominciare da Enzo Salera (Cassino), che con la conferma di Gaetano (detto Gino) Ranaldi ha fatto capire di essersi mosso all’interno della maggioranza che lo appoggia. Un segnale di forza amplificato dalle titubanze del centrodestra. A Sora Luca Di Stefano (che è anche presidente della Provincia) ha voluto dare il suo “imprinting” ad Alessandro Mosticone, candidato ed esponente del Pd. Daniele Natalia, primo cittadino di Anagni, aveva già potenziato la sua coalizione con il sostegno di Alessandro Cardinali, uomo forte di Fratelli d’Italia.

Luca Di Stefano, presidente della Provincia di Frosinone

Che dire di Piergianni Fiorletta a Ferentino? E’ riuscito ad esportare il suo modello di alleanza trasversale: sono diventati consiglieri sia Luigi Vittori (Pd) che Luca Zaccari (Lega). Ci sono poi due sindaci direttamente eletti consiglieri provinciali: Roberto Caligiore (FdI) di Ceccano ed Enrico Pittiglio (Pd) di San Donato Valcomino.


Al Comune di Frosinone è scoppiato il caso della mancata elezione di Maurizio Scaccia (Forza Italia) e Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia). Sarebbe bastato un solo voto ponderato (306 punti) per far centrare ad entrambi il traguardo. Si continuerà a discutere a lungo sul fatto che dieci voti ponderati sono andati all’uscente Andrea Amata (Lega). Così ha voluto l’ex sindaco Nicola Ottaviani, segretario provinciale della Lega.


Il fatto più eclatante è che per la seconda volta consecutiva il capoluogo non ha un suo esponente nel consiglio dell’ente di Palazzo Jacobucci. Non è stato sempre così però. Nelle elezioni del 2019 furono 4 i consiglieri comunali di Frosinone che ottennero il risultato. Due della maggioranza di centrodestra: Andrea Campioni (Lega) e Igino Guglielmi (Polo Civico). Due dell’opposizione di centrosinistra: Alessandra Sardellitti e Vincenzo Savo (Partito Democratico). Vuol dire che le strategie si possono fare. Nicola Ottaviani, allora primo cittadino, diede indicazioni di esprimersi per Campioni ma anche per Guglielmi, che faceva parte del gruppo di Gianfranco Pizzutelli. Mentre nel Pd Francesco De Angelis e Antonio Pompeo fecero campagna elettorale per Savo e per Sardellitti, in tutti i Comuni.
Se oggi quindi il capoluogo è relegato ad un ruolo assolutamente marginale lo deve alla mancanza di volontà politica. Angelo Pizzutelli, capogruppo del Pd, ha tutte la caratteristiche per diventare l’elemento di punta delle provinciali.

Ma i vertici Democrat hanno semplicemente fatto altri ragionamenti e preferito soluzioni che andassero a rafforzare le situazioni di Cassino e Ferentino. Nel centrodestra stesso approccio, altrimenti davvero Maurizio Scaccia e Sergio Crescenzi potevano essere eletti. Impossibile fare previsione su quello che potrà succedere adesso nella maggioranza. Bastava però mettere in evidenza che il capoluogo non può fare da spettatore in una elezione di questo tipo. Non è stato fatto. Un errore politico serio che potrà avere delle conseguenze se non farà seguito un’analisi condivisa e ragionata su quello che è successo e sull’approccio programmatico per il futuro.
Anche perché alla ripresa dei giochi comincerà il lungo count-down per l’approvazione del bilancio e sarà opportuno ricompattare e motivare a dovere una maggioranza che oggi sembra nervosa, sfilacciata e sfibrata da mesi di tensioni e mal di pancia.

Francesco De Angelis e Luca Fantini

LA CORSA ALL’EUROPARLAMENTO È GIÀ INIZIATA

Dopo le festività natalizie tutta la politica nazionale sarà concentrata esclusivamente sulle europee, che possono cambiare davvero tutto. Dagli assetti alle scelte di politica monetaria dell’Unione. Tra i Popolari e i Socialisti stavolta potranno inserirsi i Conservatori e le forze sovraniste, provando a spostare l’asse delle alleanze. Però ci saranno contemporaneamente dei profili importanti di politica interna. Il tema delle candidature locali è di secondo piano in questo quadro. La Circoscrizione Centro comprende il Lazio, la Toscana, l’Umbria e le Marche. Della provincia di Frosinone chi concorrerà? Sicuramente Mario Abbruzzese (Lega) che da qualche mese sta posizionando le sue pedine. Non Francesco De Angelis (Pd), che non sembra avere alcuna voglia di limitarsi a far parte di quelli che riempiono la lista. In Forza Italia si sente parlare di Gianluca Quadrini, autore dell’ennesima performance eccezionale alle provinciali. Fratelli d’Italia è il partito nel quale tutti vorrebbero concorrere. Fabio Tagliaferri, assessore ai servizi sociali di Frosinone, è un nome politicamente spendibile anche se i rumors lo danno in procinto di percorrere, insieme al suo partito, altre strade.

Mario Abbruzzese
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