Diciamocelo francamente. Per tanti anni, dopo le datate prodezze di Pietrangeli e Panatta, ci è toccato festeggiare la “seconda settimana” come massima aspirazione di un nostro portacolori nell’ambito delle prove dello slam. Un quarto di finale a Parigi per Fabio Fognini, una collezione di ottavi di finale di Andreas Seppi, una clamorosa semifinale al Roland Garros per Cecchinato e poco altro.
Poi, ecco Matteo Berrettini, che per primo raggiunge almeno i quarti in tutte e quattro le prove dello slam e rompe una tradizione di assuefazione alla sconfitta, di abitudine a… guardar gli altri.
Poi, con l’esplosione di Jannik Sinner, siamo arrivati addirittura a vincere i tornei major e i tempi grami sono andati frettolosamente nel dimenticatoio.
Pur in questa fase di opulenza, però, non c’era mai stata una sfida tra italiani a livello di quarti di finale. Proprio agli Open Usa avevano raggiunto contemporaneamente i quarti Berrettini e Sinner, ma non c’erano stati scontri diretti nel terz’ultimo turno della competizione.
Un rilievo statistico va opportunamente fatto anche riguardo agli score che hanno promosso ai quarti il numero 1 e il numero 9 del ranking mondiale. Sinner ha aggiunto una perla alla sua lunghissima collana di exploit lasciando tre game complessivi a un avversario pericoloso come Bublik, che nell’ultimo precedente, sull’erba di Halle, lo aveva addirittura sconfitto (unico a riuscirvi se si esclude Alcaraz). Un triplo 6-1 figlio di una prestazione davvero ai limiti della perfezione.
Musetti ha maltrattato un Munar che certamente non ha giocato il suo miglior match, condizionato com’era da una forma fisica imperfetta e da un raffreddore che gli ha tolto energie. La prestazione del toscano è stata però eccellente. Non più alla ricerca di vincenti precoci coi suoi colpi piatti, ha alzato ed allungato le traiettorie, per poi aggredire l’avversario, giocando peraltro molto più vicino alla linea di fondo di quanto non ci avesse abituato a vedere. Se questa crescita possa portarlo a far partita con Sinner, che sul cemento negli slam è in serie positiva da 25 partite, non è dato saperlo. Quel che però rileva e conforta è la constatazione che il nuovo Musetti potrà ripetere questi risultati negli anni a venire e intanto può lottare per un posto nelle Finals 2025 (in questo momento è ottavo).
Intanto oggi si disputeranno i primi due quarti di finale. Per primo scenderà in campo Alcaraz, che dovrà vedersela con Lehecka, in un match con un pronostico fin troppo indirizzato. A dispetto del 10-0 che finora caratterizza gli scontri diretti, appare molto più incerto il secondo quarto, quello che stanotte metterà di fronte il sempiterno Novak Djokovic e l’americano Fritz. Il tennista statunitense spera di poter sfruttare il suo momento di grazia per infrangere un vero e proprio tabù, ma Nole insegue il sogno del suo 25° slam e di certo getterà sul campo ogni stilla di energia.