Le primarie del Pd cambiano i rapporti di forza interni al Pd laziale. Sono 53 gli eletti dal Lazio all’Assemblea nazionale del Partito Democrativo, 33 a favore di Elly Schlein e 20 per Stefano Bonaccini.
A sostenere la neo segretaria del Pd ci sono la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, e i consiglieri capitolini Giovanni Zannola, Cristina Michetelli e Claudia Pappatà. Poi la sindaca di Ciampino Emanuela Colella, i presidenti dei Municipi VII, XIII e XIV, rispettivamente Francesco Laddaga, Sabrina Giuseppetti e Marco Della Porta. E anche l’assessore uscente della Regione Lazio, Mauro Alessandri, il segretario Dem della Città Metropolitana di Roma, Rocco Maugliani, il consigliere regionale uscente di Latina Enrico Forte e il consigliere capitolino e presidente della commissione Patrimonio Yuri Trombetti.
Per il governatore dell’Emilia Romagna ci sono il consigliere regionale uscente, Emiliano Minnucci, la presidente del Municipio I Lorenza Bonaccorsi, il presidente del PD Roma Sibi Mani, la consigliera capitolina Giulia Tempesta, l’assessore capitolino allo Sport Alessandro Onorato, la referente romana e laziale di Base Riformista Patrizia Prestipino, la capogruppo dem in Campidoglio Valeria Baglio, l’ex assessore alla Sanità e candidato presidente sconfitto alle scorse regionali, Alessio D’Amato.
La prossima settimana dovrebbe riunirsi la direzione del Pd Lazio per analizzare sia la sconfitta alle regionali che l’esito delle primarie in Regione. Facile immaginare che sul banco degli imputati finisca chi ha avallato da subito lo schema politico di Alessio D’Amato, battuto da Francesco Rocca, appoggiato soprattutto da Calenda e dal Terzo Polo chiudendo così le porte alle residue chance di riproposizione del campo largo tanto predicato da Area Dem e Zingaretti. Una diversità di vedute che si è riprodotta anche alle primarie che hanno visto “franceschiniani” e “zingarettiani” sostenere Elly Schlein, mentre Bonaccini è stato appoggiato dal pezzo di partito riconducibile al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al deputato Claudio Mancini, a Base Riformista e Orfini.
PRIMARIE PD, IL QUADRO INTERNO E I CONGRESSI
Poi sarà tempo di congressi. Sia per il partito di Roma (che di fatto non ha più un segretario visto che il riconfermato deputato Andrea Casu è incompatibile a causa della carica parlamentare) che per quello del Lazio. Il voto del primo è esclusivamente riservato agli iscritti nei circoli, quello del secondo segue lo schema nazionale: prima ci si esprime nei circoli e poi nei gazebo.
C’è chi vorrebbe fare tutto prima delle amministrative del prossimo 14/15 maggio (con eventuale ballottaggio due settimane dopo), magari facendo coincidere il voto dei circoli sia per Roma (che in questo modo vedrebbe subito rinnovati i suoi organi) sia per il Lazio, con il voto nei gazebo la settimana successiva.
Tuttavia i tempi sembrano molto stretti, considerando che a metà aprile partirà la campagna elettorale, anche in comuni molto importanti come Latina, Fiumicino, Aprilia, Pomezia, Valmontone, Velletri, Terracina, Anagni e Ferentino. L’elezione della Schlein, inoltre, apre le porte a nuovi ingressi nel Pd: ad esempio si parla di quello di Marta Bonafoni (sostenitrice della prima ora della neo segretaria e appena eletta consigliera della Lista Civica D’Amato), la quale però non ha ancora deciso il da farsi.