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Più poteri a Roma Capitale e deleghe ai comuni capoluogo del Lazio. La Giunta Zingaretti approva la ‘devolution’ in vista dell’attuazione del PNRR

Cesidio Vano
In dettaglio quanto prevede la proposta di legge regionale
Agosto 12, 2022
Nicola Zingaretti

Più competenze e deleghe per Roma Capitale e per i comuni capoluogo di provincia della Regione Lazio. E’ quanto prevede la proposta di legge regionale, depositata in Consiglio la scorsa settimana, dalla Giunta del governatore Nicola Zingaretti. Una proposta con cui si punta a rivoluzionare poteri e settori di intervento in ambito urbanistico, edilizio e ambientale per semplificare e riorganizzare i vari processi amministrativi, decentrandoli ed avvicinandoli a cittadini e imprese.

Piani regolatori e urbanistici saranno competenza diretta dell’Assemblea Capitolina, mentre ai comuni capoluogo della regione vanno le competenze sulle attività estrattive. Deleghe a Roma anche in materia ambientale, di valutazione strategica e sui fiumi Tevere ed Aniene. A Rieti deleghe per le attività autorizzative e di controllo sul fiume Velino.

L’iniziativa dell’Esecutivo regionale segue le indicazioni dettate dal Governo con il decreto legge del giugno 2021 per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con la finalità di disciplinare l’attribuzione, nelle materie di competenza regionale, di funzioni amministrative a Roma Capitale e ai comuni capoluogo di provincia della Regione.

Un’attività di riorganizzazione e semplificazione su cui vigilerà un apposito comitato paritetico, allo scopo di monitorare l’efficacia della riforma, composto dal Sindaco di Roma Capitale o suo delegato, dal Presidente della Regione o suo delegato, dal Direttore generale di Roma Capitale, dal Direttore generale della Giunta regionale.

Vengono rafforzate le funzioni amministrative in capo a Roma Capitale nell’ambito dei procedimenti finalizzati alla definizione o variazione della strumentazione urbanistica e all’assunzione dei relativi atti di approvazione: in particolare, viene attribuita a Roma Capitale la competenza ad approvare le varianti al piano regolatore generale, incluse le relative norme tecniche di attuazione e le varianti derivanti dai programmi integrati di intervento e le varianti derivanti dai programmi di rigenerazione urbana. Il procedimento di adozione e approvazione è affidato all’Assemblea Capitolina.

La Regione, pertanto, si spoglia, in favore di Roma, dei poteri approvativi di tali strumenti urbanistici, ad eccezione dell’approvazione di varianti aventi carattere generale o idonee ad incidere sulle caratteristiche essenziali del piano o sui relativi criteri di impostazione; inoltre, vengono inclusi nella completa ed autonoma sfera approvativa di competenza di Roma Capitale una serie di strumenti e deliberazioni, quali i piani attuativi, i programmi urbanistici e i programmi pluriennali di attuazione, le variazioni allo strumento urbanistico, i regolamenti edilizi, il programma urbano dei parcheggi e le tabelle parametriche per la determinazione dell’incidenza degli oneri di urbanizzazione.

Roma capitale avrà inoltre competenza per il rilascio della valutazione ambientale strategica relativa ai programmi e ai piani ad essa delegati con la stessa legge.

La proposta di legge regionale prevede poi l’attribuzione a Roma e ai comuni capoluogo di provincia di specifiche competenze su rilascio di autorizzazioni, permessi e vigilanza in materia di cave, torbiere e altri siti estrattivi del proprio territorio.

A Roma Capitale vengono attribuite anche competenze in materia di difesa delle coste e di manutenzione dei corsi d’acqua così come le funzioni inerenti alle concessioni di pertinenze idrauliche e di aree fluviali relative alle aree demaniali dei fiumi Tevere e Aniene insistenti sul proprio territorio. Stessi poteri e deleghe sono disposti per il comune di Rieti relativamente alle aree demaniali del fiume Velino insistenti nel proprio territorio.

Deleghe alla Capitale anche per il rilascio, il rinnovo e il trasferimento di concessioni per l’installazione e l’esercizio di impianti di distribuzione di carburanti lungo il Grande Raccordo Anulare e tratti o raccordi autostradali interni allo stesso, così come le funzioni previste relativamente alle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Passano nelle competenze di Roma Capitale anche aree naturali protette, ricadenti nel proprio territorio, attualmente gestite dall’Ente regionale Roma Natura che viene sciolto secondo un procedimento articolato che, tra l’altro, determinerà il trasferimento di necessarie risorse finanziarie, patrimoniali e umane alla Capitale.

Nella parte finale, la proposta di legge individua gli strumenti finanziari e di controllo finanziario per l’attuazione delle deleghe e del trasferimento di competenze dettate dalla nuova normativa, le norme transitorie da attuarsi e le procedure per il trasferimento del personale coinvolto. La proposta di legge attende ora la valutazione, gli eventuali correttivi ed il definitivo sì dall’assemblea della Pisana.