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Perché l’ossessione per il BRT ha logorato la maggioranza

Massimo Pizzuti
Momento decisivo al Comune di Frosinone. La Lista Marzi attende risposte alle sue richieste: in caso contrario ritirerà l’apertura di… credito programmatico. Fratelli d’Italia non ha ricevuto segnali sulle modifiche al Piano di mobilità e Fabio Tagliaferri ha spiegato perché le prossime primarie saranno contendibili. Il sindaco Riccardo Mastrangeli non può fare finta di nulla.
Giugno 11, 2025
Mastrangeli, Tagliaferri e Marzi

Per due anni si è voluto minimizzare, alzando le spalle e ripetendo che tutto sarebbe andato a posto. Non è stato così e adesso al Comune di Frosinone tutti i nodi stanno venendo al pettine. Il sindaco Riccardo Mastrangeli tutto può fare meno che continuare a pensare che non ci sono problemi.
E’ di oggi la notizia, riportata da Ciociaria Oggi, che la Lista Marzi si aspetta risultati concreti e rapidi a due sue richieste: la vendita dell’ex Mtc con spostamento degli uffici tecnici presso lo stabile di piazza VI dicembre e lo sblocco dell’ascensore inclinato, fermo da più di cinque anni. Della civica fanno parte Domenico Marzi, Carlo Gagliardi, Alessandra Mandarelli e Armando Papetti. La doppia astensione su bilancio e rendiconto ha consentito comunque il mantenimento del numero legale. Risultando decisiva. A ottobre però Marzi trarrà le sue valutazioni, ma è chiaro che l’apertura di “credito programmatico” non è illimitata.
Sempre su Ciociaria Oggi Fabio Tagliaferri, punto di riferimento di Fratelli d’Italia nel capoluogo, ha detto che la prossima volta le primarie del centrodestra saranno “contendibili” perché Riccardo Mastrangeli non è più “civico” come nel 2022, quando pochi mesi dopo le elezioni comunali decise di definirsi “un sindaco civico in quota Lega”, per sostenere la candidatura di Nicola Ottaviani alle politiche. Per Fabio Tagliaferri le condizioni sono cambiate e dunque FdI ha intenzione di dire la sua quando si tratterà di individuare il prossimo candidato sindaco. Contemporaneamente il gruppo del partito di Giorgia Meloni ha lanciato un altro segnale inequivocabile, non partecipando all’inaugurazione di un’altra porzione della piazza allo Scalo. Assessori e consiglieri non si sono visti. E non si sono visti perché da settimane aspettano risposte ai loro quesiti sulla mobilità. Dalla disponibilità a rivedere il tracciato del Brt alla possibilità di un senso di marcia per le auto a piazzale Kambo. Oltre ad altre problematiche riguardanti i parcheggi e l’eterno stallo dell’impianto di risalita. Nessuna risposta al partito di maggioranza al Comune e in tutta Italia.
Senza mai dimenticare il resto: 9 consiglieri eletti nel centrodestra ormai stabilmente all’opposizione, fra i quali i 3 di Forza Italia, partito fondatore della coalizione. Tre anni fa Riccardo Mastrangeli ha iniziato la consiliatura forte di una maggioranza di 22 consiglieri su 33. Oggi si ritrova a oscillare attorno a quota 16, sapendo che se la Lista Marzi ritira la disponibilità a mantenere il numero legale… va “sotto”.
Ma come si è arrivati a questo punto? Tante la cause, però oggi vogliamo soffermarci su una: le piste ciclabili e ciclopedonali e il Bus Rapid Transit. Opere previste dalla precedente Amministrazione guidata da Nicola Ottaviani, opere che alla prova del nove si sono rivelate un fallimento annunciato. Nessuno utilizza le piste ciclabili, ma nel frattempo sono state ristrette le carreggiate (già ai minimi), mutati tantissimi sensi di marcia, soppressi dei posti auto. Sottoponendo cittadini, residenti e commercianti ad uno “stress” enorme. Quanto al Bus Rapid Transit, il percorso (su carta) è stata modificato tante di quelle volte che nessuno sa più quale sia davvero. Pare che ora si stia riparlando della formula di Ottaviani: dritto per dritto. Dalla Stazione a De Matthaeis e ritorno. Vedremo. Pure in questo modo però emergerebbe l’inadeguatezza della conformazione viaria del capoluogo per un’opera del genere. Lo diciamo in maniera semplice: le strade sono strette, troppo strette, per poter prevedere corsie per le automobili, per il Brt e piste ciclabili. Si tratta di un’operazione inadatta per Frosinone. Magari sarebbe il caso di prendere atto che il trasporto pubblico locale va migliorato in un altro modo. Di certo il minimo comun denominatore delle continue fibrillazioni della maggioranza è stato rappresentato da una Piano della mobilità calato dall’alto e mai davvero studiato secondo la reale conformazione del capoluogo.

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