Il sindaco di Monte San Giovanni Campano, Emiliano Cinelli, doveva essere la punta di diamante della lista del Pd alle provinciali. Dopo la riunione dell’area Pensare Democratico a Giuliano di Roma, però, è venuto fuori che dovrà cercare un’intesa con i colleghi di partito di Veroli e Boville Ernica e trovare un accordo che stia bene a tutti.
Il capogruppo dei Democrat a Frosinone Angelo Pizzutelli dovrebbe fare la stessa cosa rapportandosi con il primo cittadino di Ferentino Piergianni Fiorletta, intenzionato a sostenere Luigi Vittori. Inoltre bisognerà considerare le comunali di Cassino, Veroli, Isola del Liri e degli altri trentasei centri che in primavera vanno al rinnovo. Gli unici che non corrono rischi sono gli uscenti: Antonella Di Pucchio, Enrico Pittiglio, Gaetano Ranaldi e Alessandro Mosticone. Se poi quest’ultimo dovesse nel frattempo essere nominato assessore a Sora, allora libererebbe un posto. Probabilmente per Maria Paola D’Orazio. Francesco De Angelis, ormai presidente regionale del partito, ha lasciato la guida di Pensare Democratico a Sara Battisti, che fa del suo meglio per cercare di tenere unita una componente ricca di personalità di primo piano. Mai però il Pd aveva affrontato il tema delle candidature alle provinciali con così tanti paletti. In diversi stanno pensando seriamente al disimpegno. Un’intesa con Azione e Italia Viva non sposterebbe di una virgola la situazione. Con i Socialisti ci sarà un buco nell’acqua annunciato dopo la spaccatura di un anno e mezzo fa a Frosinone.
UNITA’, QUESTA SCONOSCIUTA NEL CENTRODESTRA
Si tratta di un tipo di elezioni tabù per la coalizione. Nel 2014 neppure il candidato alla presidenza, mentre il Pd ne aveva due: Antonio Pompeo ed Enrico Pittiglio. Quattro anni dopo l’allora segretario provinciale di Forza Italia Tommaso Ciccone fu impallinato dal fuoco amico dei “franchi tiratori”, che non mancano mai, specialmente quando possono agire nel segreto dell’urna. L’anno scorso la fuga in avanti della Lega, che culminò con l’inutile sacrificio del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli (che invece andava preservato e tenuto lontano dalla mischia). Fratelli d’Italia si schierò con Luigi Germani in un panorama trasversale da tutte le parti. Quando si è trattato di eleggere i consiglieri, spesso i voti ponderati e il numero degli eletti ha fatto emergere il fatto che il centrodestra è maggioritario. Si tratta però di una considerazione puramente accademica, perché poi ognuno va per conto proprio. A seconda di diversi momenti storici Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega si sono trovati a sostenere Antonio Pompeo condividendo deleghe di carattere operativo oppure istituzionale. Spesso sentiamo la classica frase: ma cosa devono conquistare alla Provincia, ormai ente di secondo livello? In realtà tutti vogliono concorrere e quindi vuol dire che perlomeno ci sono considerazioni di prestigio. Il risultato della votazione alla Saf ha dimostrato che il Pd ha ancora un vantaggio tra gli amministratori, ma Fratelli d’Italia è nelle condizioni di avanzare in questo tipo di competizioni soprattutto per la capacità di Massimo Ruspandini di rappresentare almeno il 90% del partito.
La Lega deve decidere cosa intende fare da grande in Ciociaria. Anche se la situazione è diametralmente opposta a quella dei cugini. Un partito che conta meno di un terzo dei consensi e più leadership (Abbruzzese e Ottaviani) alle prese con un quotidiano gioco a scacchi condito di tanta reciproca diffidenza.
Tutto questo porta a situazioni paradossali. Alle comunali si sostiene lo stesso candidato sindaco, ma poi le tensioni non mancano mai. Basta vedere quello che è successo ad Alatri, Anagni e Frosinone. Però la distanza maggiore si registra sui programmi: sulle politiche urbanistiche e ambientali nei Comuni oppure sul modello di gestione del ciclo dei rifiuti. Per queste considerazioni non conviene farsi troppe illusioni sull’unità del centrodestra in Ciociaria. Non c’è e appare lontana e difficile da raggiungere. Giovedì a Frosinone arriva il governatore della Regione Lazio Francesco Rocca, ospite d’onore degli Stati generali della provincia, la manifestazione voluta e organizzata dal presidente Luca Di Stefano. Parlerà di progetti e di programmi cercando di dare una prospettiva a chi intende investire in questo territorio. Davanti a Rocca ci sarà un centrodestra formalmente unito, ma il Governatore sa che le cose stanno diversamente. Non è però da escludere che in privato qualche “consiglio” possa darlo.