In due giorni due convegni, ad Atina e a Frosinone. In entrambi i casi il protagonista apparente è stato l’assessore regionale all’urbanistica Pasquale Ciacciarelli, ma in realtà gli appuntamenti sono serviti anche a far passare il messaggio che Mario Abbruzzese è già in campagna elettorale per le europee. L’ex presidente del consiglio della Pisana e adesso dirigente del Carroccio in questo modo avrà la possibilità di farsi vedere e di capire quante preferenze potrà ottenere il 9 giugno 2024. La Lega nel 2019 sfiorò il 34% alle europee, stavolta è accreditata del 10% nei sondaggi. La circoscrizione comprende il Lazio, la Toscana, l’Umbria e le Marche. Centrare la candidatura non è semplice, anzi assomiglia decisamente ad un’impresa. Nel Basso Lazio sarà sicuramente candidato l’attuale parlamentare europeo Matteo Adinolfi e si parla moltissimo di Pino Cangemi, tra i malpancisti del partito alla Regione Lazio. Una situazione per niente semplice dopo l’addio di Angelo Tripodi perché il Carroccio è sceso a 2 soli consiglieri che dovrebbero sostenere altrettanti assessori. Quindi ci saranno gli uomini e le donne delle altre regioni della circoscrizione che concorreranno. Mario Abbruzzese non è né uno sprovveduto né un ingenuo. Sa che arrivare a Bruxelles e Strasburgo da parlamentare è complicato. D’altronde non fa nulla per caso: un risultato ragguardevole, specialmente nel Basso Lazio, potrebbe aprirgli la porta per altre soluzioni? Probabile. Contemporaneamente si voterà per le comunali di Cassino. Negli ultimi giorni proprio Abbruzzese ha fatto balenare la suggestione che Barbara Di Rollo possa schierarsi con il centrodestra, che a quel punto potrebbe battere Enzo Salera. Sarà…
I fatti dicono altre cose. Intanto diversi esponenti consiliari del centrodestra hanno detto a no all’ipotesi di un ingresso della Di Rollo. Inoltre a Cassino se non si raggiunge unità di intenti tra Fratelli d’Italia e Lega il centrodestra non va da nessuna parte. Mario Abbruzzese è concentrato sulla caccia alle preferenze per le europee. Non disdegnerà logiche trasversali. Per questo Fratelli d’Italia sta vigilando.
La prossima settimana l’assemblea dei soci del Consorzio industriale del Lazio approverà il bilancio. Subito dopo la vicepresidente e assessore regionale Roberta Angelilli individuerà il nome del prossimo commissario o presidente. Si continua a parlare di Massimo Tabacchiera (Confapi) al quale lunedì sera è stata offerta un’importante vetrina nel corso di un convegno a Roma, sul futuro del Lazio, alla presenza dell’assessore Roberta Angelilli, del presidente aggiunto della Corte dei Conti, Tommaso Miele e del vice-ministro delle Finanze, Maurizio Leo.

Fatto sta che la lunga esperienza consortile di De Angelis si concluderà. Molto difficile che il presidente del Pd Lazio sarà candidato alle europee. In una circoscrizione dove concorreranno contemporaneamente Elly Schlein, Marta Bonafoni, Nicola Zingaretti, Dario Nardella e Laura Boldrini non ci sono troppi spazi per un partito che in ogni rilevazione non supera il 20% da tempo. De Angelis si concentrerà su altro, aspettando le prossime politiche, appuntamento al quale guarda anche il segretario del Partito Democratico laziale, Daniele Leodori.
Il plateale gesto di Giuseppe Conte ieri a Montecitorio, quando ha strappato il testo delega sul salario minimo, è stato indubbiamente forte e coreografico sul piano politico. Rivolto al Governo e al presidente del consiglio Giorgia Meloni. In realtà però quella mossa, studiata a tavolino, è un guanto di sfida per la leadership del centrosinistra. Un guanto di sfida lanciato all’indirizzo di Elly Schlein. Nei sondaggi la distanza tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle continua ad assottigliarsi. Stabilmente sotto il 19% (da settimane) i Dem, ampiamente sopra il 16% (da settimane) i grillini. Le europee saranno un banco di prova molto attendibile. Tra i parlamentari più vicini a Conte ieri in aula c’era Ilaria Fontana, al secondo mandato da deputato. Nella passata legislatura è stata sottosegretario alla transizione ecologica. Lei è della provincia di Frosinone: in Ciociaria si vede poco e si nota ancora di meno. Però in Parlamento è sempre in prima fila ed è questo il terreno che conta di più nel Movimento. Specialmente da quando al timone c’è Giuseppe Conte.