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Overdose di candidati, liste e ‘veleni di palazzo’. I programmi grandi assenti delle elezioni: la classe politica di Latina chiamata ad un salto di qualità

Marco Battistini
Aprile 18, 2023

E dopo l’overdose di liste e candidati, forse è arrivato il momento dei contenuti. Almeno ci sarebbe da augurarselo. Perché a meno di un mese dal voto per le comunali a Latina dei programmi elettorali non se ne vede neanche l’ombra. Sarebbe probabilmente auspicabile chiedere ai candidati alle elezioni l’impegno di non approvare mai aumenti di tasse. Un ulteriore fardello a carico dei contribuenti non sarebbe più sopportabile.

SERVIZI PUBBLICI, L’ORA DEL PRIVATO?

Allo stesso tempo occorrerà mettere mano al capitolo dei servizi pubblici. Dopo l’era Coletta potrebbe essere giunto il momento di un nuovo corso. Liberalizzare i servizi pubblici per ottimizzarne le prestazioni a costi invariati per l’utenza cittadina, potrebbe essere una soluzione. Sarebbe necessario risparmiare, efficientando le spese fisse interne, migliorare la riscossione per abbattere i costi degli accantonamenti a garanzia delle minori entrate, per “liberare” risorse da destinare a spese per i servizi al cittadino. Creare le condizioni per una selettiva riduzione delle tasse locali a vantaggio dei redditi più bassi e delle attività produttive virtuose e quelle più colpite dalla crisi, salvaguardando naturalmente gli equilibri di bilancio

Latina merita più risorse e bisogna intercettare tutte le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR (PNC). Valorizzare al massimo la filiera istituzionale che con la Regione Lazio, con  coraggio e competenza per gestire un bilancio comunale utile a garantire quasi esclusivamente stipendi e servizi sociali primari. Importante la lotta all’evasione, incrementando il personale dedicato all’attività di riscossione, individuando procedure finalizzate al miglioramento dell’adempimento spontaneo.
Altre soluzioni riguarderebbero i beni pubblici. Valorizzare il patrimonio edilizio del Comune, attraverso l’alienazione, la messa a reddito degli immobili non utilizzati, agevolare il riscatto del diritto di superficie degli immobili di edilizia residenziale pubblica. Avviare il progetto di mappatura del territorio comunale, con la revisione della toponomastica, per mettere a sistema una banca dati per la corretta e completa identificazione delle residenze. Potenziare la capacità impositiva del Comune, in particolare in materia di equa tassazione in termini di censimento e valutazione.

SOCIALE E TRASPARENZA

Un metodo nuovo andrebbe dato anche sui servizi sociali e sulla politica della trasparenza amministrativa. Non vigendo quindi un sistema di libera concorrenza le scelte del cittadino risultano indirizzate. Con affidamenti di servizi tramite gara si potrebbe pensare all’istituzione di sistemi di buoni/voucher per le fasce più deboli della
popolazione fornendo loro servizi di welfare di prossimità, misure di sostegno alla povertà. Un nuovo sistema di erogazione dei servizi alle persone, disabili, non autosufficienti e all’infanzia, basato sull’autodeterminazione del cittadino utente, sulla sua libertà di scelta e sul calcolo del costo reale dei servizi, anche favorendo la creazione di cooperative di utenti, per metter fine alla mediazione del “cooperalato” che crea illegalità, bassa qualità e lunghe liste d’attesa. Passi in avanti andrebbero fatti sulla trasparenza. Basti pensare alla presenza su biglietti e fatture della percentuale del costo del servizio che è stata coperta mediante la tariffa e di quella ‘nascosta’ con la fiscalità generale. La stessa informazione dovrà essere prevista sui siti istituzionali delle aziende che gestiscono i servizi. Inoltre bisognerebbe regolare e pubblicare indici di efficienza e rendere disponibili strumenti di business intelligence e aprire tutte le banche dati al pubblico in modalità open data.

Su questa gestione della res pubblica la politica dovrebbe prendere posizione. Ad oggi però registriamo un silenzio a dir poco assordante. In troppi sono impegnati a risolvere le beghe di basso livello, dimenticando spesso la vera funzione di chi fa politica, ovvero servire i cittadini. Lecito chiedersi, la classe politica di Latina sarà in grado di fare un salto di qualità o assisteremo ai film delle precedenti consultazioni? I dubbi con il passare dei giorni aumentano, la speranza resta l’ultima a morire.

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