Cultura

Open to Meraviglia e Venere Influencer tra odio e amore, la campagna del ministero del Turismo divide. La replica della Santanchè

Open to Meraviglia, la nuova campagna pubblicitaria del ministero del Turismo ideata da Daniela Santanché ed Enit, sta facendo molto discutere. La scelta di utilizzare la Venere di Botticelli in versione influencer per la promozione turistica dell’Italia, come sempre in questi casi, ha generato consensi e attacchi feroci.

Partiamo dal candidato sindaco di Arpino Vittorio Sgarbi che non ha digerito proprio la vista di questo “photoshop di Botticelli“: “Nel momento in cui parliamo, tre ministri presentano la Venere di Botticelli vestita da ciclista, con la scritta Open to meraviglia: un paradosso. Ma la pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle… è una roba da Ferragni

Open to Meraviglia non significa nulla, non trasmette nulla – va dritto al punto invece Gianluigi Paragone su Il Tempo -. Non emoziona quindi non ha senso; e mi «meraviglia» che la Santa (Santanchè ndr.) non lo abbia percepito immediatamente. Italia è emozione e siamo percepiti come il superlativo assoluto. È lì che dobbiamo stare. Non siamo un lunapark della globalizzazione, non siamo una mèta per visori digitali come fossimo un Paese tra tanti”. 

Non la pensa così Riccardo Pirrone, che sul Sole24Ore ha scritto una verità: “A me la Venere di Botticelli influencer piace. Mi piace perché è falsa come la più brava delle influencer. È un po’ ciclista al Colosseo, ma senza pista ciclabile; è mangiatrice di pizza, ma magrissima perché ritoccata; è turista impegnata, ma Piazza San Marco fa solo da sfondo al suo selfie, ovviamente con filtro bellezza. Mi piace quando fa la ventriloqua con i capelli al vento si vanta del suo passato, ma ricorda a tutti che oggi è lei a rappresentare l’Italia”.

La Venere quindi viene resa una virtual influencer con tanto di profilo Instagram (venereitalia23), come vediamo nelle foto. La ministra Santanchè però non si è fatta di certo abbattere e ha spiegato ai microfoni di Non stop news, su Rtl 102.5, che uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, e la decisione è stata quindi di utilizzare strumenti e linguaggi a loro vicini.

Ma non è l’unico problema della campagna scelta dal Ministero, costata ben 9 milioni di euro. Massimiliano Milic della casa di produzione Terroir films ha denunciato su Facebook che il video che fa parte della campagna è stato in realtà girato in una cantina in Slovenia, un vero paradosso.

“Sapete come il ministero del Turismo ha deciso di rilanciare il Made in Italy?”, retoricamente chiede Milic. ”Con un bel video di riprese stock, prevalenti in questo video di una cantina slovena spacciate per immagini dell’Italia”.  Tema riproposto poi dalla giornalista de Il Fatto Quotidiano Selvaggia Lucarelli.

In queste ore poi un’altra gatta da pelare per il Governo, che probabilmente ha dimenticato di registrare il dominio Open To Meraviglia. A farlo ci ha pensato un’azienda di marketing del Mugello, la Marketing Toys di Scarperia (Firenze), che lo ha comprato a 4,99 euro. Andando sulla pagina www.opentomeraviglia.it si legge: “Tranquilli, ci abbiamo pensato noi”. 

Insomma, un inizio scoppiettante per la Venere Influencer e la campagna pubblicitaria più social di sempre, vedremo se ci saranno novità nei prossimi giorni!

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