La festa per il 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato è appena terminata. Il Procuratore della Repubblica di Frosinone, Antonio Guerriero, corre via veloce verso l’uscita del Parco del Matusa, nel centro del Capoluogo, dove stamattina si è svolta la solenne cerimonia organizzata dalla Questura. Ci buttiamo sui suoi passi. Proviamo a chiamarlo ma è ancora troppo lontano. Acceleriamo il passo, quasi correndo, e riusciamo a raggiungere il magistrato mentre entra in una smart bianca parcheggiata poco fuori del Matusa. Ci presentiamo e buttiamo la domanda dentro la macchina: “Procuratore, che novità ci sono nelle indagini per l’omicidio di Thomas Bricca?“.
Fa eco prima un’espressione sorpresa (probabilmente dovuta al non attendersi tale quesito a margine della splendida festa della Polizia), poi un eloquente “sbuffo” seguito da un frettoloso “Buongiorno”. Proviamo ad incalzarlo, mentre l’autista della Smart si affretta ad uscire dal parcheggio per andare via: “Procuratore, che novità ci sono?”. Altro silenzio e altra accelerata della Smart per prendere la strada di “casa”. Guerriero ci rinnova il “Buongiorno”. Non demordiamo, non è nel nostro carattere, e mentre il finestrino si alza, ossimoro di un sipario che cala sullo spettacolo, quasi urliamo: “Procuratore, ad Alatri una città intera vuole giustizia e proprio in questi momenti, nella solenne processione del Patrono San Sisto, migliaia di persone reclamano una soluzione del caso e sfilano dietro uno striscione dedicato a Thomas: crediamo che abbiano diritto ad una risposta”. Niente da fare. Il magistrato chiude definitivamente il finestrino dell’auto e sfila via. Non prima di averci nuovamente augurato il “Buongiorno”, stavolta accompagnato da un “Buon lavoro”.
Insomma, il Procuratore continua con la ferrea linea del silenzio assoluto, come annunciato settimane fa anche in un incontro privato con i genitori di Thomas. “Le indagini vanno avanti giorno e notte – disse in quell’occasione a Paolo Bricca e Federica Sabellico – La popolazione può stare tranquilla: individueremo chi ha ammazzato il ragazzo e lo assicureremo alla giustizia”. Da quel momento bocche cucite e nessuna notizia. Procura trincerata dietro il riserbo più assoluto. “Non vogliamo dare vantaggi agli assassini”, spiegò Guerriero. E così è successo anche stamattina. Una posizione, quella della Procura, assolutamente lecita e comprensibile Tuttavia, di fronte a decine di migliaia di persone che stamattina, in strada e dalle finestre, hanno chiesto giustizia per Thomas, il Procuratore qualcosa poteva anche dirlo. ma tant’è.
Quanto ad Alatri, stamattina, come detto, in occasione della solenne processione in onore del Patrono San Sisto, con l’intera città in adorazione del suo protettore, il nome di Thomas Bricca è riecheggiato senza sosta. In coda al corteo, composti e silenziosi, amici e familiari del 19enne, su tutti lo zio Lorenzo e il papà Paolo, hanno sfilato dietro ad un grande striscione con il viso stilizzato del ragazzo e una scritta molto forte e commovente: “Nessuno muore mai completamente. Qualcosa di lui rimane sempre vivo dentro di noi. Ciao Thomas”.
A descrivere l’atmosfera è stato proprio lo zio Lorenzo Sabellico: “Oggi Alatri ci ha dimostrato tutta la sua vicinanza e tutto il suo affetto. Mi sono commosso fino alle lacrime. Dalle finestre e per strada, in ogni parte della città, la gente accompagnava al grido solenne di “Evviva San Sisto” quello, altrettanto forte e sentito, di “Giustizia per Thomas”. Sono stati momenti davvero toccanti che ci sono entrati dentro e che hanno dimostrato come tutta Alatri voglia che gli assassini di Thomas sia assicurati alla giustizia. Il silenzio della Procura è a dir poco imbarazzante. Speriamo solo che chi di dovere ascolti l’urlo, anche di sofferenza, che si è levato oggi da Alatri e che dia alle indagini la svolta da tutti auspicata”.
Lorenzo Sabellico, attraverso il nostro giornale, ha quindi voluto ringraziare tutta la popolazione, rivolgendo una preghiera speciale proprio al Patrono San Sisto affinché dia a tutta la famiglia la forza per sopportare il dolore per la morte del 19enne e la pazienza necessaria ad attendere che le indagini abbiano l’epilogo che tutti sperano. Ma non sono mancate due “stoccate”: alle istituzioni locali “che – ha rimarcato Lorenzo – anche oggi hanno dato una risposta abbastanza fiacca rispetto alle aspettative in merito alla sensibilizzazione su quanto accaduto e alla necessità di far sentire forte la voce di una città assetata di giustizia”. E poi alla Chiesa: “Dall’omicidio di Thomas non abbiamo ricevuto il conforto di alcun sacerdote di Alatri – ha evidenziato Lorenzo Sabellico – fortunatamente noi siamo assistiti dai fratelli e sorelle di Nuovi Orizzonti, altrimenti attorno a noi ci sarebbe stato solo il vuoto”.