Dati contraddittori sul lavoro nel Lazio ed in provincia di Latina Lo scorso anno gli occupati a Latina e provincia hanno raggiunto le 209.800 unità (il 9% del totale regionale), risultato in crescita dell’1,8% rispetto al 2021, quando erano stati 206 mila. Praticamente sono stati registrati 3.800 occupati in più rispetto a 12 mesi prima.
Focalizzando l’attenzione sulle dinamiche di genere si osserva però come l’incremento occupazionale sia stato determinato in modo consistente dalla componente maschile che con un incremento di 2.200 unità raggiunge così i 128.900 occupati, laddove le donne lavoratrici sono aumentate di 1.600 unità, un risultato che porta la quota femminile a 80.900 unità. Il tasso specifico di occupazione, che lo scorso anno ha segnato appunto un incremento pari a 0,4 punti percentuali (dal 55,1% al 55,5%), resta tuttavia strutturalmente al di sotto del valore regionale e nazionale (rispettivamente 61,8% e 60,1%).
Passando a osservare i dati relativi alla disoccupazione, nel 2022 i cittadini in cerca di lavoro sono stati più di 21mila unità, un valore in calo del 13,9% rispetto al periodo precedente. Ma la riduzione delle persone che cercano lavoro non è dovuta unicamente all’aumento dell’occupazione e alle dinamiche demografiche. Non a caso Latina è l’unico territorio del Lazio a registrare un aumento dei cittadini inattivi, che lo scorso anno sono aumentati di 2.700 unità rispetto al 2021, raggiungendo le 140.500 mila unità.
I NUMERI DELLA CGIA MESTRE
Secondo il report realizzato dall’ufficio studi della Cgia di Mestre che fotografa una situazione decisamente poco incoraggiante visto che tra il 2023 e il 2027 il mercato occupazionale italiano richiederà circa 3 milioni di addetti che dovranno sostituire chi avrà maturato il diritto di andare in pensione ma la fascia di età per subentrare, quella compresa tra i 18 e i 34 anni si sta vertiginosamente riducendo. Il Lazio rientra a pieno in questo quadro al quale va aggiunto l’allarmante fenomeno dell’abbandono scolastico.
Dal 2013 al 2023 la popolazione giovanile (15-34 anni) in Italia è scesa del 7,4%. Nel Lazio del 7%, facendo registrare un saldo negativo di 84.868 unità. Il calo più vistoso si è registrato in provincia di Frosinone, con un -19% (-21.975 persone). Poi Viterbo, con un -14,1% (-9.588). A Rieti un -12% (-4.106). A Latina invece il calo è del 9,6% che corrisponde a 12.499 unità in meno. Infine Roma, dove il calo è stato più contenuto: -4,2% (-36.820).
FOCUS SUL PONTINO
Dunque si confermano le difficoltà di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Latina fa registrare un’impennata in termini di abbandono scolastico, seppur inferiore ad altre realtà provinciali. Un elemento che incide senza dubbio sull’economia e frena le possibilità di sviluppo del territorio. Resta decisivo ridurre il divario tra domanda e offerta attraverso formazione e orientamento al lavoro. Si registra infatti una notevole difficoltà di reperimento di alcune figure professionali, in particolare nei settori dell’informatica, del turismo e dell’edilizia.
C’è poi la necessità di coinvolgere i territori nelle opportunità che si prospettano nei prossimi anni. La Regione Lazio ha la possibilità di attivare bandi e avvisi per incentivi occupazionali finalizzati a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e delle donne. L’occasione propizia è rappresentata dalle ingenti risorse del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021- 2027. La chance per una ripartenza economica che veda i giovani protagonisti è ancora a portata di mano.