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Nuovi Ato, stipendi d’oro per i vertici e province snobbate. FdI e Forza Italia unite contro le scelte della Regione Lazio

Marco Battistini
In sostanza circa 8000 euro mensili ai presidenti e 4000 ai consiglieri. Cifre da capogiro, che potrebbero soddisfare gli ‘appetiti’ di possibili grandi esclusi dalla prossima campagna elettorale politica e regionale.
Luglio 13, 2022
Giuseppe Simeone, capogruppo FI uscente alla Pisana

Il centrodestra si mostra sempre più compatto in Regione e si prepara alla lunga campagna elettorale. La legge sui nuovi Ato dei rifiuti (Egato) non piace. Sperpero di denaro, poltronificio e mancata assegnazione di un ruolo centrale alle Province, i principali punti critici sollevati da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Eloquente il capitolo dei compensi riguardanti le cariche del presidente e del consiglio direttivo degli enti di gestione. Relativamente ai presidenti viene stabilito che i rispettivi compensi saranno pari all’80% dell’indennità del presidente della Regione, (il 40% per i componenti del direttivo). In sostanza circa 8000 euro mensili ai presidenti e 4000 ai consiglieri. Cifre da capogiro, che potrebbero soddisfare gli ‘appetiti’ di possibili grandi esclusi dalla prossima campagna elettorale politica e regionale.
“La fretta con cui è stata approvata denuncia la funzione elettorale di questa normativa e c’è il concreto timore che i consigli direttivi degli ato siano l’approdo di tanti non eletti o non candidati -hanno affermato in una nota i consiglieri regionali di FdI- La giunta Pd–M5Stelle sa bene che i tempi di attuazione saranno molto lunghi, che le risorse stanziate sono insufficienti ed i costi andranno a gravare sulla tari, che gli egato resteranno una scatola vuota come il piano rifiuti regionale, basato su percentuali di raccolta differenziata illusorie, sconfessato dal sindaco Gualtieri e dal governo anch’esso a trazione Pd- M5Stelle. Dopo essersi sottratto a qualsiasi scelta sia sugli impianti che sulla loro ubicazione, così come sulle politiche di riduzione e riciclaggio dei rifiuti, dopo essersi nascosto nello stucchevole rimpallo con Roma Capitale a guida Raggi, Zingaretti chiude la sua esperienza di governatore presentando un testo irricevibile, per tentare di uscire dall’angolo delle responsabilità sia del dispendio di pubblico denaro per smaltire i rifiuti fuori regione, che del degrado ambientale prodotto dalla immondizia non raccolta”. 

SIMEONE RINCARA LA DOSE

Di analogo tenore e dal contenuto simile la dichiarazione rilasciata da Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia alla Pisana. “Abbiamo tentato di dare un ruolo alle Province che, al contrario di quanto evidentemente pensano Zingaretti e la sua giunta, sono vive e vegete, seppur declassate, ed hanno tra le proprie funzioni proprio quelle riguardanti i rifiuti -ha affermato il capogruppo di FI- abbiamo cercato di non fare degli Egato dei poltronifici onerosi ma probabilmente è più comodo gestire gli Enti di governo rendendoli il luogo dove posizionare qualcuno piuttosto che evitare nuovi costi a carico delle nostre comunità. Avevamo presentato un emendamento ad hoc con una previsione finanziaria per sostenere i Comuni a mettere in atto quanto previsto da questa legge modulando le risorse nel triennio, come accaduto per la legge sugli Ato idrici, per evitare di gravare sugli Enti locali che con gli striminziti bilanci a disposizione non potranno procedere agli adempimenti necessari. Ma poco di tutto questo è stato recepito nonostante la nostra battaglia in aula. Spiace che quello che poteva essere un successo è stato mortificato all’ennesimo fallimento che quale unico risultato, al di là dei toni trionfalistici della maggioranza Zingaretti, avrà quello di rimpinguare la lunga lista di mancate risposte date ai nostri territori su temi chiave”. Ovviamente soddisfatto il governatore del Lazio, che puntava a chiudere la partita della legge sui nuovi Ato entro l’estate. “L’approvazione della legge sugli Egato rappresenta un altro importante risultato di questa legislatura -ha affermato Nicola Zingaretti– con questo provvedimento completiamo il processo di riforma del sistema dei rifiuti nel Lazio, individuando responsabilità, competenze e ambiti di gestione per garantire sostenibilità, trasparenza ed efficienza al settore dei rifiuti. La Regione, quindi, fornisce norme chiare e regole certe, ma resta fondamentale l’impegno di tutte le istituzioni per la realizzazione degli impianti necessari ad assicurare la chiusura dell’intero ciclo dei rifiuti, secondo principi di prossimità e autosufficienza”. 

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