Sul filo del rasoio. Vincenzo Zaccheo è andato vicinissimo a quota 50%+1 ma il candidato del centrodestra non è riuscito nell’impresa di centrare l’obiettivo che gli avrebbe permesso di tornare nuovamente alla guida del Comune. Stando ai primi risultati ufficiali, relativo alle prime 4 sezioni scrutinate, Zaccheo è al 56%, Coletta al 39,49%. Questi numeri dovranno essere quindi sommati a quelli delle sezioni in cui il voto dello scorso anno è risultato regolare. Nel conteggio complessivo Zaccheo sarebbe leggermente sotto la maggioranza assoluta, pur essendosi imposto in quasi tutte le sezioni.
L’AFFLUENZA SOPRA IL 50%
E’ stata una lunga giornata quella caratterizzata dal voto bis in 22 sezioni della città. La macchina organizzativa è stata preparata in modo da poter avviare lo scrutinio subito dopo la chiusura delle urne fissata per le ore 23. Un’operazione resa complessa dalla necessità di sommare i voti delle 22 sezioni con quelli delle altre 96 sezioni dove le elezioni del 3 e 4 ottobre 2021 erano state considerate valide. Uno spoglio che è stato effettuato con attenzione, con calma e senza incorrere negli errori che hanno indotto i giudici amministrativi a disporne la ripetizione nelle 22 sezioni.
L’affluenza è stata tutto sommato superiore alle aspettative, se si considera la stagione particolare (ancora estiva) e l’astensionismo fisiologico che ormai imperversa nelle ultime tornate elettorali sia su scala nazionale che a livello locale. Alla fine ha votato il 50,58% degli aventi diritto contro il 61,18% della tornata di 11 mesi fa, dove comunque si era votato anche il lunedì. Alle urne sono andati 9984 cittadini, di cui 5095 donne e 4889 uomini
Il dato ufficiale delle ore 19 che attestava l’affluenza generale al 40,57%, ovvero 8018 votanti ha lasciato intravedere il superamento della soglia psicologica del 50%, per nulla scontata alla vigilia. Tre le sezioni dove l’affluenza è stata più alta. Record di votanti alla 103, in via Botticelli dove ha raggiunto il 46,6% (a ottobre era stata del 42,2%). Poi la 110 (Borgo Sabotino) dove è arrivata al 45%, ben sette punti in più rispetto a undici mesi fa. Infine la 44 (Istituto Einaudi) dove era stata del 43% e ieri è toccata al 45%
Queste le sezioni che sono state coinvolte dal voto ‘supplementare’: si parte con la 24, scuola elementare di Piazza Moro; 40 e 44 presso l’istituto professionale Einaudi; 60 nella scuola elementare di Borgo Isonzo; 64 nella scuola di Borgo San Michele: 68 e 69 nella scuola di Chiesuola; 73 presso la clinica Icot; 75 e 76 presso la scuola media Manuzio di Latina Scalo; 81 nella scuola media Prampolini di Borgo Podgora; 83 scuola elementare di Borgo Montello; 85 scuola elementare Borgo Bainsizza; 86 scuola elementare Borgo Santa Maria; 94 scuola materna Largo Cimarosa; 95 scuola media Leonardo Da Vinci: 98 scuola media Don Milani; 103 scuola media Alessandro Volta; 106 scuola elementare Borgo Piave; 107 scuola elementare Borgo Isonzo; 109 scuola media Aldo Manuzio di Latina Scalo; 110 scuola media Vito Fabiano di Borgo Sabotino.
IL RITORNO DEL VOTO DECISO A LUGLIO
La riapertura delle urne in 22 sezioni elettorali su 116 si è resa necessaria dopo che l’8 luglio il Tar di Latina aveva annullato il primo turno delle Comunali del 3 e 4 ottobre 2021 per gravi irregolarità nelle operazioni di voto e di spoglio. Una pronuncia che ha sancito la decadenza del sindaco di centrosinistra Damiano Coletta e del Consiglio comunale, con conseguente ripetizione del voto nelle 22 in cui sono state accertate dalla Prefettura plurime anomalie.
Il Tar aveva accolto il ricorso presentato da alcuni esponenti di centrodestra che hanno denunciato gravi irregolarità in numerosi seggi elettorali. Sospetti fondati sia per il Tar che per il Consiglio di Stato, che il 29 luglio ha respinto il ricorso del sindaco Coletta. I giudici amministrativi, dopo le operazioni di verifica affidate alla Prefettura, hanno riscontrato diverse anomalie: la non corrispondenza tra il numero delle schede complessivamente autenticate e la somma di quelle utilizzate dagli elettori e di quelle autenticate ma non usate; l’autenticazione di schede avvenuta successivamente e nel corso delle operazioni di voto. In particolare secondo il Tar, dietro tutto ciò “può nascondersi il fenomeno della cd. scheda ballerina (consistente nel far uscire dal seggio una scheda vidimata e non votata, sulla quale viene poi iscritto il nome del candidato e consegnata all’elettore, che, entrando nel seggio, ritira la scheda bianca, depositando nell’urna quella consegnatagli all’esterno del seggio) destinato a incidere sulla correttezza del voto in maniera esponenziale e non determinabile a priori”. Per questo il Tar ha annullato il voto del primo turno, ordinando la ripetizione delle elezioni comunali in 22 sezioni. Il giudizio dei magistrati del Consiglio di Stato è stato perentorio e in linea con quanto stabilito dai colleghi della sezione del tribunale amministrativo di Latina.
“Come correttamente affermato dal Tar -si legge nella sentenza- la prova di resistenza non è necessaria (e peraltro non è concretamente esigibile) laddove, come nel caso di specie, in sede di verificazione siano riscontrate, in numerose sezioni, violazioni delle regole di voto e di scrutinio talmente gravi, manifeste e sistematiche, da far emergere un quadro di generale inquinamento del voto, che ne alteri in modo oggettivo la genuinità e soprattutto renda impossibile, con valenza assorbente ogni ulteriore considerazione, ricostruire l’effettiva volontà del corpo elettorale interessato”.