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Nel nome di Sara

Massimo Pizzuti
Perché soltanto la candidatura (eleggibile) della Battisti alle europee può compattare il Pd nel territorio. Se non dovesse arrivare gli effetti sarebbero imprevedibili, da Veroli a Cassino. Perfino Francesco De Angelis comincia ad essere stanco delle mancate risposte.
Marzo 5, 2024
Sara Battisti (foto S.Desiato)

La candidatura o meno di Sara Battisti alle europee: è questo l’elemento vero che deciderà il futuro assetto del Pd provinciale. Oltre alle scelte per le comunali di Veroli. Francesco De Angelis adesso potrà concentrarsi interamente sul ruolo di presidente del partito nel Lazio, ma nelle ultime settimane perfino lui ha manifestato più di qualche dubbio. Arrivando in molteplici occasioni a parlare di prospettive di liste civiche. In estate ci sarà il congresso e salvo clamorosi colpi di scena si punterà ancora su Luca Fantini per la segreteria.
Ma è sulla candidatura alle europee che si gioca tutto. Sara Battisti è al secondo mandato da consigliere regionale, ha ottimi rapporti con l’area di Claudio Mancini e Roberto Gualtieri. Significa che è nelle condizioni perfino di poter fare un “ticket” con Nicola Zingaretti. La sua eventuale corsa per un seggio all’europarlamento “costringerebbe” Antonio Pompeo a impegnarsi totalmente: è lui il primo dei non eletti alla Regione. Per la prima volta dopo tanti anni il Partito Democratico potrebbe affrontare unitariamente una campagna elettorale. Si aspettano risposte dai livelli nazionali, visto che per la provincia di Frosinone non ci sono state candidature eleggibili né alle politiche del 2018 né a quelle del 2022. Neppure alle europee del 2019. Per questo De Angelis fa riferimento ad un possibile profilo civico.
Alle comunali i paradossi sono eclatanti. A Cassino il partito sostiene Enzo Salera, che fa letteralmente ciò che vuole. Perfino sulle deleghe al consigliere provinciale Gino Ranaldi ha bypassato la Federazione e il gruppo, incontrando direttamente il presidente Luca Di Stefano.
Ad Isola del Liri Pensare Democratico (cioè Francesco De Angelis e Sara Battisti) intendono appoggiare Massimiliano Quadrini, dirigente di Azione e sindaco uscente. Uno che per anni ha fatto parte del Pd, prima di sbattere la porta per le mancate risposte su una sua corsa alla presidenza della Provincia. Una riflessione profonda della Federazione andrebbe effettuata. Ad Isola, però, per la fascia tricolore concorre pure Antonella Di Pucchio, fedelissima di Antonio Pompeo. A proposito di correntismo.
A Veroli è Francesco De Angelis in persona a sfogliare la margherita: con Germano Caperna o con un nostro candidato, da scegliere tra Francesca Cerquozzi e Assunta Parente? Caperna ha già messo in piedi una coalizione che ha le “stimmate” della vittoria. Senza il Pd e con una larga parte di centrodestra. Oltre che naturalmente di liste civiche. Caperna è un dirigente regionale di Italia Viva (in questa fase si è autocongelato dal ruolo), ma per anni e anni ha militato nel Partito Democratico. Anche lui ha sbattuto la porta. Perciò De Angelis ha deciso di avviare una riflessione profonda e autocritica. Dopo Sora, Ferentino e la Provincia (dove i Dem hanno dovuto o sostenere candidati “civici” oppure mimetizzarsi nelle coalizioni), Veroli e Isola del Liri evidenziano l’esodo di ex fedelissimi. Come Germano Caperna e Massimiliano Quadrini. Poi ci sono altre situazioni da monitorare: la freddezza di big come Domenico Alfieri e Simone Costanzo, i malumori di Angelo Pizzutelli.
La candidatura di Sara Battisti alle europee potrebbe compattare il partito. Ma non sarà semplice ottenerla, ammesso sempre che la diretta interessata sia d’accordo. Se poi alla fine ancora una volta la provincia di Frosinone resterà fuori dai giochi, le conseguenze potrebbero essere imprevedibili. Lo stesso Francesco De Angelis non starebbe in silenzio.
In pochi se ne sono accorti, ma dopo  la sconfitta alle regionali il Pd non esprime più i presidenti di Consorzio industriale, Società Ambiente Frosinone e Ater. L’ineluttabilità dei numeri ma anche la conseguenza di tanti occasioni perse.

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