“Fuga per la vittoria” Spalletti l’avrà visto tante volte, ma i suoi per fortuna non sono prigionieri di guerra e la loro fuga è solo simbolica. Fuggono dal resto delle pretendenti, più o meno legittime, al trono. Fuggono al ritmo di tre punti. Tanti ne hanno strappati anche all’Atalanta, che ha fatto di tutto per frenarli. Quando Lookman ha sbloccato il confronto dagli undici metri, gli orobici si sono illusi d’imprigionare gli estri partenopei, foss’anche per un solo pomeriggio di un tiepido novembre. E invece mai vantaggio si rivelò più effimero, tanto che negli spogliatoi la Spalletti band è andata col conforto del repentino uno due firmato Osimhen e Elmas. E ha tenuto fino alla fine, non senza soffrire, perché l’Atalanta ha il brutto vizio di non arrendersi. Dietro, il Milan si è regalato un lieto fine, dopo che Maldini, milanista di terza generazione in maglia Spezia, aveva messo tutto in discussione. Pensiamo a papà Paolo, e alla ridda di emozioni che lo ha assalito nel momento in cui l’arrembante figliolo ha spedito il diagonale alle spalle di Tatarusanu. C’è voluto un supergol di Giroud per rimettere le cose a posto e per regalare al Paolo papà e dirigente la giornata perfetta. Giornata perfetta anche per i biancocelesti, che a dispetto delle assenze di Immobile e Mikinkovic Savic hanno battuto la Roma grazie a Felipe Anderson e alla fatale distrazione di Ibanez. Sulla traversa si sono infrante le speranze di Zaniolo e del team giallorosso, ora scavalcato in classifica dai cugini.
Quarto successo di fila per la Juve di Allegri, che dopo un primo tempo di una pochezza imbarazzante, ha sorpreso l’Inter di Inzaghi con una ripresa tutta volontà. Bravissimo Kostic, che ha messo lo zampino in entrambi i gol, e conferma importante per Fagioli, con lo stesso Kostic e Bremer il migliore dei bianconeri. Solo 7 reti subite dalla Juventus da inizio torneo: è probabilmente questo della migliore difesa il dato da cui ripartire per irrobustire ambizioni in naftalina. Perde colpi l’Udinese, che paga oltre quanto fosse lecito attendersi l’infortunio al ministro della difesa, Becao. Dietro le prime otto c’è un altro campionato, nel quale ambisce ad eccellere la Fiorentina, facilmente vittoriosa sul campo di una Samp che proprio non trova il modo di ovviare a problemi strutturali molto evidenti. Non esce dal limbo dell’incompiutezza il Toro di Juric, che non approfitta di un vantaggio piuttosto casuale e si fa rimontare da un Bologna che ha in Arnautovic la certezza e in Orsolini l’indispensabile quid di fantasia. Punti d’oro per il Monza, che si allontana dalla zona rischio e spinge il Verona in fondo alla graduatoria. Bottino pieno anche per l’Empoli, che ringrazia la rivelazione Baldanzi e impone al Sassuolo uno stop doloroso. Pari dell’orgoglio per la Cremonese a Salerno, ma la situazione per la matricola lombarda resta molto delicata. Nemmeno il tempo di riflettere su quanto accaduto che si torna in campo.