Sofia sorride ai colori azzurri, ma prima di aprirsi al sorriso mostra loro il duro volto della fatica e quello un po’ infido dell’imprevedibilità. Fuor di metafora, match impegnativo per Sonego e complicatissimo per Musetti, che ha dovuto attingere al serbatoio della volontà, quella feroce e indomita, per piegare un Lazarov toccato dalla grazia tennistica. Quel che il numero 330 del ranking ha combinato nei primi due set rende l’idea di come nel tennis moderno non esistano partite semplici. Dopo aver estromesso l’emergente Lehecka al primo turno, il poco conosciuto bulgaro ha cercato il bis ai danni del nostro talentuoso Lorenzo, arrivando a un centimetro dal traguardo. Trascinato da un pubblico partecipe e voglioso di riscattare l’uscita di scena di Dimitrov, nemmeno stavolta profeta in patria, il 25enne Akexander ha messo in mostra un tennis completo, giocando alla pari con il più quotato avversario. Dall’altra parte della rete, un buon Musetti attendeva pazientemente che il furore agonistico di Lazarov conoscesse qualche fisiologica pausa e che le sue giocate ad effetto si alternassero con qualche errore. Attesa vana, fino a un tiebreak in cui all’illuminato bulgaro è bastato un mini break. Supportato da un servizio da top 20, l’enfant du pays ha continuato a predicar tennis con argomenti persuasivi per tutto il secondo set e per certo il nostro Lorenzo si sarà chiesto sbigottito “perché proprio contro di me?” L’interrogativo si è fatto inquietante quando il Lazarov che non ti aspetti ha brekkato il nostro all’undicesimo guico: 7/6, 6/5 e servizio, con profumo di quarti di finale e tifosi in delirio. Qui Musetti Lorenzo da Carrara, braccio fatato e cuore grande, ha estratto dal suo cilindro il coniglio di un game perfetto. E a Lazarov, al pubblico festante e a un destino sgarbato è toccato in sorte l’amaro sapore della disillusione. Le ambasce non sono finite qui, perché nel tiebreak il virtuoso di giornata ha saputo annullare con innegabile merito 4 palle set a Musetti, prima di arrendersi a un dritto incrociato vincente che ha baciato mezza linea. E il terzo, finalmente, è stato un set in cui Musetti ha continuato a fare Musetti e Lazarov ha finalmente fatto Lazarov, con buona pace dei presenti. Meno problemi in tarda mattinata per l’altro Lorenzo. Sonego ha infatti piegato in due Zapata Miralles, giocatore che mai si batte da solo e che ha eliminato dal proprio vocabolario la parola resa. Così, benché fosse evidente la superiorità di Sonego, il match nel secondo set è stato incerto e prima di esultare il torinese ha dovuto rintuzzare reiterati tentativi di rientro di Zapata, che del resto ha un nome battagliero. Oggi si completa il secondo turno, con Sinner che inizierà la caccia al tris sfidando il portoghese Nuno Borges. Salvo un… Lazarov bis, il match non dovrebbe racchiudere particolari difficoltà tecniche per l’altoatesino, che deve difendere la ritrovata top ten in un mese in cui dovrà “sostituire” oltre 500 punti in scadenza. All’orizzonte una possibile semifinale Sinner-Sonego, mentre nella parte bassa l’ostacolo più rilevante per Musetti sarà Carreno Busta. Intanto a Parma, nel torneo femminile, vittoria sofferta per Jasmine Paolini nel derby con Elisabetta Cocciaretto. Si è invece infranto contro la solidità della Begu il sogno della baby Paoletti, che pur perdendo ha ribadito qualità tennistiche consistenti. Nel panorama femminile, meno florido di quello maschile, almeno tra i nostri confini, un prospetto interessante. Da rivedere con curiosità e ben riposte speranze.