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Morti sul lavoro: “E’ necessario fare qualcosa”, doppio allarme di Usb e Filca Cisl Lazio

Cesidio Vano
USB e Rete Iside ribadiscono che l’unica cifra di morti di lavoro accettabile è “zero” e propongono come soluzione l’introduzione del reato di “omicidio sul lavoro” quale unico “modo per azzerare i decessi”
Febbraio 7, 2023

Dal monitoraggio condotto da Unione Sindacale di Base e Rete Iside Onlus emerge che, al 5 febbraio, “le morti sul lavoro sono già 102”, dopo appena 36 giorni del nuovo anno (festivi compresi). Nello specifico si tratta di 77 decessi sul posto di lavoro e di 25 in itinere. Quattro i decessi registrati nel Lazio.

Morti sul lavoro, unica cifra accettabile: “zero”

USB e Rete Iside ribadiscono che l’unica cifra di morti di lavoro accettabile è “zero” e propongono come soluzione l’introduzione del reato di “omicidio sul lavoro” quale unico “modo per azzerare i decessi”.

La proposta: introdurre il reato di “omicidio sul lavoro”

“Solo inserendo nel codice penale il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro – dicono i sindacalisti – si può porre una deterrenza reale al fenomeno; nel nostro Paese, infatti, le imprese e la parte datoriale spesso vedono in salute e sicurezza sul lavoro dei costi da ridurre per aumentare i profitti. Con l’omicidio sul lavoro non sarebbe più conveniente, ad esempio, manomettere una macchina per aumentare la produttività”.

Filca Cisl Lazio: “Troppe le morti nell’edilizia”

A richiamare l’attenzione sul tema delle morti sul lavoro è stata anche la sigla sindacale Filca Cisl del Lazio che ha lanciato un appello ai candidati a presidente della Regione Lazio, chiedendo un impegno forte per contrastare il triste fenomeno degli infortuni sul lavoro, ricordando che nel Lazio, nel solo settore edile, sono stati 233 gli operai che hanno perso la vita dal 2003 ad oggi, di cui 38 negli ultimi 5 anni. 

Troppe morti sul lavoro, servono più controlli sui cantieri

Le cause degli infortuni mortali e dei tantissimi incidenti nei cantieri, che spesso provocano danni permanenti ai lavoratori – dicono dal sindacato -, sono da addebitare ai pochi controlli che si effettuano, con un calo delle ispezioni che ha favorito la crescita del lavoro nero ed irregolare, la permanenza sul lavoro in età avanzata di operai che all’età di 65 anni sono ancora costretti a salire sui ponteggi e l’applicazione dei contratti diversi da quello edile, per risparmiare sui costi”.

Appello ai candidati governatori

Il segretario generale della Filca Cisl del Lazio, Attilio Vallocchia ha sottolineato: “Chiediamo a tutti i candidati che si tenga viva l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, sinora assente nella campagna elettorale. Chiediamo di creare insieme al sindacato una sinergia che metta al centro la tutela dei lavoratori con strategie efficaci, con iniziative, campagne di sensibilizzazione, progetti mirati ad aumentare la cultura della sicurezza inserendo l’argomento anche tra i banchi della scuola. Il nostro obiettivo è agire sulla prevenzione, per evitare che accadano ancora infortuni. Per questo chiediamo nuove assunzioni di ispettori per avere sempre più controlli. Chiediamo più risorse per la prevenzione e la formazione, più investimenti e personale ispettivo per la lotta al lavoro nero ed alle irregolarità. E chiediamo con forza che sia affidato un ruolo sempre più importante al personale degli Enti bilaterali edili, impegnati quotidianamente sul fronte della prevenzione in tutti i cantieri della regione”.

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