Alla fine Giorgia Meloni ha avvertito Matteo Salvini: “Guarda che vi porto al voto”. Basta dare un’occhiata ai sondaggi per capire come andrebbe a finire. La tensione all’interno del Governo e della maggioranza sta salendo: sedute del consiglio dei ministri che saltano o si fanno senza la premier (per evitare di ufficializzare la frattura), discussioni infinite sul Mes, alleati che chiedono spiegazioni a Daniela Santanché per mettere in difficoltà Giorgia Meloni. Alla fine il “peccato originale” della straordinaria stagione di vittorie del centrodestra rimane lo stesso di sempre: il rifiuto della Lega di accettare i voti, i numeri e le percentuali. Fratelli d’Italia ne ha più del triplo. Matteo Salvini pensa di aver individuato una crepa nel campo di Giorgia Meloni e allora fa chiedere ai suoi che la ministra Daniela Santanché riferisca in Parlamento sulle vicende delle quali stanno parlando alcuni programmi e alcuni giornali. A dimostrazione che il principio della presunzione di innocenza non vale se si possono mettere in difficoltà gli alleati. Giorgia Meloni non intende cedere e per questo fa capire chiaramente che è pronta a ridare la parola agli italiani. Con questo sistema elettorale, che ha una parte fondamentale di proporzionale.
Alla Regione Lazio Francesco Rocca ha dovuto sudare le tradizionali sette camicie per formare la giunta perché la Lega faceva finta di non vedere i numeri usciti dalle urne. Si tratta sempre della stessa storia. Anche in provincia di Frosinone Fratelli d’Italia ha un passo maggiore: due consiglieri regionali eletti contro zero del Carroccio. Pasquale Ciacciarelli è stato bravo ad ottenere l’incarico di assessore in una partita interna magistralmente condotta da Mario Abbruzzese. Ma rimane il fatto che il verdetto delle urne è stato chiaro. Alle recenti comunali Fratelli d’Italia ha fatto risultato ovunque: ad Anagni innanzitutto ma pure a Ferentino e nei centri più piccoli. La Lega si è vista pochissimo. Quando nel centrodestra i partiti di maggioranza erano Forza Italia (per decenni) e la Lega (per pochi mesi), Fratelli d’Italia si è adeguata. Adesso non avviene la stessa cosa.
Alle provinciali il Carroccio ha chiuso sul nascere, con una fuga in avanti, la possibilità che il centrodestra si presentasse unito per esprimere il presidente. Sono episodi che dimostrano la difficoltà di prendere atto della situazione riconoscendo il ruolo di Fratelli d’Italia, che però alle amministrative continua a crescere.
LA SITUAZIONE DI FROSINONE
Anche Riccardo Mastrangeli, come Giorgia Meloni, sta chiaramente facendo capire di non temere elezioni anticipate. Siamo alla vigilia del voto sul bilancio, fondamentale. La maggioranza riuscirà sicuramente ad approvare il documento. Bisognerà vedere con quanti e con quali voti: chi mancherà all’appello. Le tensioni emerse l’altra sera in aula con diversi consiglieri che volutamente sono usciti dall’aula prima di votare il bando sul servizio di igiene urbana non vanno sottovalutate. Contemporaneamente vanno ricondotte nell’unico contesto che interessa la politica: determinare cambi in giunta per subentrare. La situazione più difficile da risolvere è quella di Anselmo Pizzutelli, consigliere eletto nella lista civica del sindaco. E’ di traverso da mesi, specialmente sulle piste ciclabili allo Stazione: un tema che Mastrangeli ha ereditato dalla passata Amministrazione. Anselmo Pizzutelli in passato ha avuto ruoli importanti nel quartiere alla guida del Laboratorio Scalo e per un certo periodo è stato un interlocutore importante e ascoltato dell’ex sindaco Michele Marini e del centrosinistra. Se non si riconosce più nel programma che ha sottoscritto quando ha deciso di sostenere Riccardo Mastrangeli, allora tragga lui le conclusioni. Uscendo dalla maggioranza. Il sindaco non ha mai nascosto i progetti amministrativi di questa consiliatura. Quindi neppure delle piste ciclabili e del collegamento veloce di superficie con in bus elettrico su corsia dedicata. Si poteva dire no subito, si poteva decidere di non partecipare alle elezioni. Più di un anno fa Riccardo Mastrangeli scelse una collocazione “civica” per rappresentare un punto di equilibrio tra i partiti della coalizione. Alle politiche ha invitato a votare Lega e alle provinciali si è candidato sempre con il Carroccio. In entrambi i casi nessuno sentiva davvero il bisogno di queste mosse. Oggi però ha scoperto che soltanto Fratelli d’Italia non gli sta creando problemi.