Azzeramento totale della giunta e delle deleghe attribuite ai consiglieri. Quindi l’avvio di una seria verifica politica all’interno della coalizione di centrodestra che lo ha sostenuto ed eletto sindaco. Per Riccardo Mastrangeli sarebbe questa la strada migliore (e più semplice) per cercare di uscire dalle sabbie mobili di un impantanamento ormai quotidiano.
IL CARNEVALE DA INCUBO
La festa della Radeca di martedì scorso si è trasformata in una di quelle giornate che un Sindaco vorrebbe cancellare dal calendario. Nel primo pomeriggio la notizia che due esponenti eletti nella Lista Ottaviani, il consigliere Christian Alviani e l’assessore Valentina Sementilli, avevano chiesto di aderire al gruppo di Fratelli d’Italia, rivolgendosi a Fabio Tagliaferri, referente del partito nel capoluogo. Notizia che ha mandato su tutte le furie Nicola Ottaviani, deputato, coordinatore provinciale della Lega, ex sindaco e referente della civica che porta il suo nome. Ottaviani ha chiesto a Mastrangeli la revoca dell’assessore Sementilli perché a suo giudizio la rappresentanza nell’esecutivo deve essere sostenuta dalla lista e dal gruppo e la volontà di Valentina Sementilli di passare con FdI ha fatto venir meno il rapporto politico fiduciario. Prossime ore decisive, ma in realtà Mastrangeli non ha molti margini.
Torniamo al giorno di Carnevale. In serata, al Giardino, si celebra il tradizionale atto finale, che prevede il rogo del fantoccio del generale Championnet. Il sindaco Mastrangeli spiega che stavolta non è possibile perché è in vigore un’ordinanza che vieta di accendere fuochi all’aperto. Nell’ambito delle norme per contrastare l’inquinamento. La folla rumoreggia, protesta e fischia. L’aria si fa pesante, al punto che intervengono le Forze dell’ordine. In quel contesto l’assessore al centro storico Rossella Testa (Lega) rivolge il classico gesto dell’ombrello all’indirizzo dei cittadini che protestano. Lo diciamo in modo netto: un amministratore pubblico non può permettersi una caduta di stile e una scivolata politica di questo tipo. Ieri Rossella Testa si è scusata (ci mancherebbe pure), ma probabilmente sarebbe stato più opportuno un passo indietro. Che invece non ci sarà, considerando che sia il sindaco Riccardo Mastrangeli che il consigliere della Lega Dino Iannarilli l’hanno blindata. A chiederne le dimissioni sono stati soltanto il gruppo FutuRa e Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli).
UN “VIETNAM” CONTINUO
Le ultime due situazioni si inseriscono in un quadro già terremotato sul piano politico. Della originaria maggioranza di centrodestra non fanno più parte da tempo 8 consiglieri “dissidenti”: 3 di FutuRa, 3 “malpancisti” (Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella, Giovanni Bortone), 2 di Forza Italia. Inoltre, da più di due mesi il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani) è in posizione fortemente critica. Riccardo Mastrangeli continua a rifiutare l’idea stessa di un azzeramento della giunta. Che invece gli consentirebbe di contestualizzare politicamente la situazione. Provando a ricompattare la coalizione di centrodestra e poi a varare una giunta che “rappresenti” gli equilibri di un’alleanza andata in frantumi. In questi mesi Mastrangeli ha aperto alle opposizioni e tre consiglieri hanno deciso di sostenerlo. Mentre la Lista Marzi (4 esponenti) si è impegnata a non sfiduciarlo. Ma la situazione non è migliorata: le polemiche continuano e in aula in “numeri” ballano esattamente come prima. Allora perché non provare un “reset” forte?
IL CONTESTO POLITICO
Sempre martedì il centrodestra provinciale ha deciso di ripartire dall’unità, stabilendo le elezioni primarie per la scelta del candidato sindaco di Ceccano. Il summit tra Massimo Ruspandini (parlamentare e leader di Fratelli d’Italia), Nicola Ottaviani (deputato e coordinatore provinciale della Lega) e Rossella Chiusaroli (segretario provinciale di Forza Italia) ha rappresentato già di per sé una svolta. Ceccano è un Comune importante e strategico. Nel momento in cui il Pd sta provando a superare le divisioni e a marciare unito, con Emanuela Piroli al fianco di Andrea Querqui, il centrodestra ha risposto in maniera forte.
Fratelli d’Italia ha numeri e percentuali in grado di poter indicare un candidato sindaco e sottoporlo all’attenzione degli alleati. Ma questo è il momento della condivisione dal basso e della partecipazione. Massimo Ruspandini ha capito che la strada giusta è rappresentata dalle primarie. Anche per cercare di isolare chi sta guardando in altre direzioni, dopo aver fatto parte del centrodestra. Preparandosi al famoso “salto della quaglia” per “planare” sul carro del presunto vincitore. Nicola Ottaviani e Rossella Chiusaroli hanno colto al volo l’occasione di riprendere un cammino unitario. Non è per caso che nel documento congiunto si sia fatto un esplicito riferimento agli enti intermedi. Nei quali il centrodestra si è diviso: dalla Provincia (elezione del presidente) alla Saf. Ci sono tempi e modi per ripristinare una situazione più omogenea e coesa. Ma questo è il compito della politica. Inoltre Massimo Ruspandini, Nicola Ottaviani e Rossella Chiusaroli si sono inseriti nel solco che la coalizione da tempo percorre. Intanto a livello nazionale: vero che non mancano fibrillazioni e posizionamenti diversi, ma è altrettanto vero che “quando il gioco si fa duro”, allora Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini sanno fare squadra. Sempre. Stesso discorso a livello regionale: Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Claudio Fazzone (Forza Italia), Claudio Durigon e Davide Bordoni (Lega) non perdono mai di vista la prospettiva unitaria. Come si è visto nel “rimpastino” effettuato nella giunta regionale dal presidente Francesco Rocca, un altro che persegue sistematicamente l’obiettivo dell’unità della coalizione.
Dal Comune di Ceccano si rimette in moto la macchina da guerra (elettorale e politica) di un centrodestra che vince e governa ovunque. Da ieri la città fabraterna è diventata il simbolo di una fase differente. Inutile aggiungere che l’esito delle comunali di Ceccano a questo punto sarà uno spartiacque. Basta dare uno sguardo agli “occhi della tigre” di Massimo Ruspandini. Il quale sa che dovrà fare i conti con “tradimenti” e ingratitudini, ma si ispira a Mourinho: “il rumore dei nemici” lo carica.
Mai come in questo momento il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli avrebbe tutta la copertura politica della coalizione di centrodestra per provare a tornare al punto di partenza.