Impossibile mantenere deleghe di carattere fiduciario a consiglieri che non gli hanno rinnovato la fiducia. Riccardo Mastrangeli, sindaco di Frosinone, ha fatto l’unica cosa che poteva e doveva, disponendo la revoca dei compiti di occuparsi dello Scalo e dei rapporti con l’Università. Rispettivamente ad Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Il documento per il sostegno è stato lasciato “aperto” per tre giorni, un tempo lungo. Pizzutelli e Bortone hanno preferito non apporre la loro firma, come anche Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli). Non lo ha fatto neppure il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, della Lista Ottaviani. Per lui però la situazione è diversa: ricopre una carica istituzionale, di garanzia e di coordinamento. Certamente Mastrangeli avrebbe preferito che avesse votato il bilancio consolidato e che gli avesse rinnovato la fiducia. Però il sindaco si rende conto che il ruolo non impone al presidente del consiglio comunale obblighi del genere. Rimane un fronte aperto nel centrodestra, ma gestibile. E diverso rispetto a quello degli altri tre.
LA LINEA DELL’INFLESSIBILITA’
Da mesi Mastrangeli assiste ai distinguo e alle critiche di Anselmo Pizzutelli sugli argomenti chiave del suo programma: piste ciclabili e Bus Rapid Transit. Doveva dare un segnale a tutti perché Pizzutelli è un amministratore eletto nella sua lista civica, come del resto Maria Antonietta Mirabella. Giovanni Bortone invece fa parte della Lega di Nicola Ottaviani, Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. Ma Riccardo Mastrangeli non poteva fare eccezioni. Adesso si ritrova con una maggioranza certa di 19 consiglieri, anche se i 3 formalmente non sono stati messi alla porta. Questo si capirà meglio alla prossima riunione di maggioranza. Ad ogni modo 19 su 33 continuano a dare una certa tranquillità. Finalmente si è posto il problema di come si sta in un’alleanza, con quali regole. Le stesse regole che Fabio Tagliaferri, Antonio Scaccia, Mauro Vicano, Alessandra Sardellitti e tutti gli altri rispettano. Non c’è posto per il battitori liberi che di giorno stanno in maggioranza e di notte passano all’opposizione. La revoca delle deleghe ad Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone serve a far capire questo. Si può governare anche in 19, con uno spirito diverso, con quegli “occhi della tigre” che Mastrangeli non vede da tempo in più di un esponente. La sopportazione è finita. Importante il fatto che il sindaco abbia deciso da solo, in autonomia, come è giusto che sia. Non ha fatto finta di niente, non si è lasciato condizionare da nessuno. Neppure da Nicola Ottaviani questa volta. Per stare in maggioranza servono spirito di squadra, umiltà e sacrifici. Chi non è d’accordo non può restare e se in futuro il prezzo da pagare saranno le elezioni anticipate, allora sarà giusto e meglio così. Poi decideranno gli elettori.
L’OPPOSIZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA
Potrebbe esserci l’apertura ad Andrea Turriziani, della Lista Marini, uno con il centrodestra nel Dna. Cresciuto politicamente con gran parte dei componenti della maggioranza. Ma non sarà un passaggio immediato. Forse bisognerà aspettare.
Peraltro chi governa può permettersi di fare ciò che vuole anche per… mancanza assoluta di opposizione. Del Partito Democratico e della Lista Marzi si sono perse le tracce. Il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli farebbe di tutto per rientrare nella maggioranza di centrodestra della quale ha fatto parte per dieci anni prima del “salto del fosso”. Questo però è uno scenario impossibile. I Fratelli d’Italia di Fabio Tagliaferri (che stanno dimostrando a tutti di essere un partito e come si sta in una coalizione) e la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia hanno detto in maniera chiara che se questa possibilità dovesse concretizzarsi, il quadro che regge Mastrangeli verrebbe rotto immediatamente. Porta chiusa quindi. Infine il Partito Socialista Italiano di Vincenzo Iacovissi ha una sua linea, molto diversa da quella del resto del centrosinistra. Sicuramente adesso inizieranno le manovre per provare a mettere in difficoltà l’Amministrazione: la revoca delle deleghe però ha fatto chiarezza. Riccardo Mastrangeli sa su chi può contare e questo lo ha rafforzato in vista di un periodo consiliare intenso e impegnativo. Una prova di forza che fa bene alla sua leadership.