«Il tema delle infrastrutture, con il dl infrastrutture, è fondamentale nel momento in cui è tornata al centro del mondo la dimensione della logistica, soprattutto quella del mare. È importante connettersi con il
resto del globo tramite le vie d’acqua per portare linfa vitale. Il Dl infrastrutture cerca in tal senso di risolvere una serie di problemi; dopo tanti anni di immobilismo abbiamo bisogno di cambiare passo e rivedere il sistema, autostradale, della rete ferroviaria, ma anche prevedere cambi tecnologici nel settore marittimo navale. Abbiamo di fronte obiettivi ambiziosi». È quanto ha affermato Edoardo Rixi – vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenendo in apertura alla quarta edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare – Blue Forum, in corso a Unioncamere a Roma.
«Occorrono scelte coraggiose»
«Occorrono scelte coraggiose» per affrontare i cambiamenti che il sistema economico globale sta subendo. È il tema centrale del panel di apertura della quarta edizione del Summit Nazionale sull’E conomia del Mare – Blue Forum, dopo gli interventi di Rixi e Metsola. «L’economia del mare – ha detto Andrea Prete, Presidente Unioncamere – è una somma di tante economie che hanno un filo conduttore, il mare. C’è quella della cantieristica, l’alberghiero, il settore delle crociere, quello dei porti, della pesca, dell’accoglienza e della ristorazione».
Stesso appello è arrivato da Giovanni Acampora, Presidente Assonautica Italiana, Si. Camera, CCIAA Frosinone Latina. «Oggi, più che mai, siamo convinti che serva una visione a lungo termine, capace di
tenere insieme crescita, sostenibilità, sicurezza e innovazione. Abbiamo delle sfide importanti per il prossimo triennio che impongono scelte coraggiose. Connettività, che vuol dire integrazione; responsabilità, intesa come crescita economica e sociale, e rigenerazione sono i pilastri su cui intendiamo creare valore per l’intero Sistema mare. Siamo qui perché vogliamo guardare al mare
come leva per uno sviluppo inclusivo e competitivo e questa è un’importante occasione per condividere
strategie concrete in vista della nuova pianificazione marittima italiana 2026 –2028. Abbiamo un’importante opportunità per lo sviluppo del Sistema Mare del nostro Paese e per le imprese che operano nella blue economy ed è indispensabile un’agenda chiara delle azioni e delle priorità da mettere in campo».
«Il mare, la nostra risorsa»
Le sfide più urgenti legate alla Blue Economy riguardano «la valorizzazione del mare da ogni punto di vista, in una nazione che ha tre quarti della sua esposizione di confine sul mare». «È la nostra risorsa cardine, se sapremo sfruttarla ancora di più e ancora meglio in un quadro che prevede tante criticità che sono quelle legate a politiche europee che non sempre tengono conto delle esigenze delle singole nazioni o delle loro produzioni». A sottolinearlo è stato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
«Per anni l’Unione Europea ha sacrificato molto la produzione di pesca – ha sottolineato Lollobrigida – e
negli ultimi due anni e mezzo abbiamo lavorato per invertire questa tendenza (…) Abbiamo restituito
speranza».
Un piano UE per sostenere il mare
«La Commissione Europea presenterà a breve una strategia industriale marittima e portuale dell’UE e continuerà a sostenere l’introduzione di tecnologie eoliche offshore e di energia oceanica». Ad annunciarlo è Costas Kadīs, Commissario Ue per la pesca e gli oceani), che, con un videomessaggio di saluto. Il Commissario europeo ha ricordato che poche settimane fa la Commissione europea ha adottato il Patto europeo per l’oceano, che contiene «azioni concrete, come quella di sostenere gli Stati membri nella designazione e nella gestione efficace delle aree marine protette e garantire una solida attuazione della legislazione esistente in materia di pesca e ambiente ».
Tra tecnologia e responsabilità
«Sin dall’epoca delle Repubbliche Marinare, la nostra penisola è stata il cuore pulsante del Mediterraneo.
Così il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un messaggio di saluto – Oggi l’evoluzione delle tecnologie informatiche, Internet e l’intelligenza artificiale hanno creato nuove avanzatissime forme di interconnessione globale, ma il mare – gli oceani – continuano a rappresentare un importante motore di crescita economica, oltre che una fondamentale risorsa naturale a cui guardare con rispetto responsabilità».
Un asset strategico
«Il mare che bagna i circa ottomila km di coste italiane, costellato di aree marine protette e caratterizzato
da luoghi di un’unica bellezza, è un irrinunciabile asset di sviluppo sostenibile: un valore autentico per il nostro Paese, posizionato nel cuore del Mediterraneo e dunque profondamente consapevole del suo ruolo per garantire qualità ambientale e salvaguardia naturale». Lo ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un messaggio condiviso al Summit.
L’alfabetizzazione del mare
Un piano di alfabetizzazione del mare dedicato ai nostri giovani per diffondere la consapevolezza dei rischi e delle opportunità offerte dal mare in un Paese come l’Italia che ha circa 8mila chilometri di coste. A lanciare la proposta è stato Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, nel corso della quarta edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare –Blue Forum, in corso a Unioncamere a Roma.
Adesso la semplificazione
L’istituzione di un Integruppo Parlamentare per l’economia del Mare, che riunisce 50 fra deputati e senatori di tutti i colori politici, conferma la grande attenzione delle Istituzioni per il mare. A presentare il lavoro dell’Intergruppo è stata la senatrice, Simona Petrucci, Presidente Intergruppo Parlamentare per l’Econo – mia del Mare, tema affrontato anche da Nicola Calandrini, Presidente V° Commissione Bilancio del Senato. I lavori sono stati conclusi dagli interventi dei ministri Musumeci e Fitto.