Preziosi, meritati e sofferti: i tre punti conquistati contro il Palermo portano il Frosinone al terzo posto in condominio con il Bari e allungano la serie positiva allo Stirpe. Non sempre si può vincere giocando un calcio brioso e frizzante. A volte il copione prevede che il sacrificio, la voglia di lottare, le piccole astuzie, debbano essere i compagni di viaggio più importanti. Contro un Palermo ben messo in campo e determinato a regalare una gioia ai suoi tifosi, il Frosinone di Grosso ha un po’ faticato a trovare i suoi abituali equilibri tattici e si è sovente affidato a lanci lunghi che consentissero di scavalcare il robusto centrocampo rosanero. Ne è scaturito un primo tempo piuttosto povero di emozioni, una partita a scacchi in cui la mossa vincente sembrava nelle mani, anzi sulla testa, della “roccia” Lucioni, ma a negare al centrale la prima gloria da goleador è stato Brunori, in un singolare gioco di scambio ruoli. Il Palermo ha contenuto, senza troppi affanni, ed è ripartito, ma una sola volta ha davvero spaventato il pacchetto arretrato giallazzurro, con Brunori, bravo ad incunearsi in area ciociara. Con perfetta scelta di tempo Turati è uscito ed ha soffiato la sfera al centravanti ospite, pronto alla stoccata finale. A rompere l’equilibrio, nelle battute finali della prima frazione, è stato il bomber Moro, che imbeccato da Caso, ha indirizzato verso Pigliacelli un tiro non irresistibile, ma benedetto dalla malaccorta deviazione di Buttaro. Nel secondo tempo i canarini hanno provato a chiuderla e ci sono andati vicini quando il tiro a giro di Caso ha mandato la sfera ad accarezzare il palo alla sinistra di Pigliacelli. Poi, con il passare dei minuti, l’arrembaggio del Palermo è diventato rabbioso ed ha indotto i frusinati ad un atteggiamento insolitamente prudente. Bravo Turati a dir di no a Di Mariano, il più ispirato degli avanti ospiti. Imprecisi un paio di colpi di testa dei siciliani, proficui i possessi palla dei giallazzurri nella metà campo palermitana. Niente caccia al 2/0, solo una lotta col cronometro, che ha percorso 96 giri di lancette prima di arrendersi alle voglie dei ciociari. Tanti e positivi i riscontri del match: 9 punti in 3 gare casalinghe e zero gol subiti allo Stirpe nei 270 minuti; esordio dal primo minuto per Frabotta, Ravanelli e Mazzitelli, tutti promossi; ritorno al gol per Moro, importante perché è notorio come i bomber siano soliti immalinconirsi alla terza gara senza gol. Alla sosta il rivoluzionato Frosinone arriva con 12 punti. Meglio hanno fatto solo il Brescia (battuto però 3/0 allo Stirpe) e la sempre più sorprendente Reggina. Un bel modo di iniziare la… A2.