Si apre nella Regione Lazio una operazione verità sul rendiconto finanziario 2022 dopo che la Corte dei Conti, lo scorso 29 settembre, ha espresso l’ok alla parifica ma con riserva, definendo la situazione contabile della Regione, secondo le parole del Procuratore regionale Pio Silvestri, “a dir poco ‘nebulosa’”. Il presidente Rocca ha incontrato ieri tutti i Direttori generali, i Direttori amministrativi e i Responsabili del bilancio delle Aziende sanitarie locali e ospedaliere per condividere l’importanza e la necessità di fare ordine sui conti del Servizio sanitario regionale.
In particolare, spiega l’esecutivo regionale, si sta cercando di fare chiarezza: sull’esistenza e sulla completezza di oltre 2,5 miliardi di euro di debiti, di cui 1,2 antecedenti al 2018; nonchè sull’esistenza e sull’esigibilità di oltre 787 milioni di euro di crediti, di cui 609 milioni di euro antecedenti al 2018; quindi di oltre 900 milioni di euro di note di credito verso i fornitori e verso le strutture private accreditate con il Servizio sanitario regionale.
OPERAZIONE VERITA’ E LA VECCHIA GESTIONE DI LATINA
Oltre 1.000 avvocati hanno già ricevuto o riceveranno nei prossimi giorni richieste dettagliate sulle attività svolte per conto delle aziende sanitarie e sui rischi probabili per le finanze regionali. Un quadro contabile-amministrativo che sarà più chiaro tra qualche mese quando arriveranno le prime evidenze del lavoro in corso. Di particolare rilevanza sarà anche la ricognizione dei contenziosi al 31 dicembre 2022 e la fotografia sulle risorse finalizzate e apparentemente inutilizzate da parte delle Aziende ospedaliere e sanitarie, per le quali si è in attesa delle risultanze.
La Corte dei Conti circa un anno e mezzo fa tuonò contro l’Asl di Latina. Dopo i concorsi truccati si segnalarono i conti con il ‘trucco’, con la differenza che su quest’ultimi è competente la magistratura contabile. “Gravi irregolarità contabili, idonee a pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari”. Così la Sezione regionale per il controllo per il Lazio nella pronuncia di accertamento, oggetto della delibera n.31 del 28/03/2022. Il bilancio dell’Asl di Latina è stato al centro di un’istruttoria avente ad oggetto la verifica del ciclo e i suoi equilibri. 45 pagine che esprimono un giudizio severo nei confronti dei rendiconti dell’azienda sanitaria. Un controllo svolto prendendo a riferimento i consuntivi sino al 2019, poiché il bilancio 2020 è stato approvato quando gli approfondimenti istruttori erano ormai in uno stato avanzato.
L’ASL PONTINA NEL MIRINO DELLA CORTE DEI CONTI DAL 2022
Ebbene i giudici contabili elencarono una serie di irregolarità e illegittimità nelle procedure adottate. Nell’attività istruttoria della Corte dei Conti aveva rilevato nei confronti dell’Asl di Latina: 1) la mancanza di idonea contabilità inerente al fenomeno delle ‘note di credito da ricevere’, in grado di soddisfare i principi di veridicità e chiarezza e prudenza tale per cui risulta priva di giustificazione la compressione di costi per 17.608.275 euro, con l’emersione di uno squilibrio di pari importo; 2) l’illegittima contabilizzazione, in forza dell’applicazione delle disposizioni regionali, delle variazioni di valore e delle stime dei debiti e dei crediti, direttamente a patrimonio netto senza transitare per il conto economico; 3) l’irregolarità del saldo del conto economico, calcolato sulla base di disposizioni regionali che impongono la rilevazione preventiva dei dati provvisori di bilancio e la consequenziale rimodulazione dei ricavi a titolo di riparto del Fondo sanitario regionale; 4) l’illegittima circolazione dei fondi per cassa, con particolare riguardo al mancato incasso delle risorse su conti intestati all’Asl. In sintesi, le istruttorie dei giudici contabili sui bilanci avevano fatto emergere criticità, legate anche alla normativa regionale a supporto degli stessi, a partire dalle modalità di contabilizzazione dei crediti e dei debiti, “di dubbia esigibilità”.
L’istruttoria della Corte dei Conti ha dunque riguardato i consuntivi fino al 2019. Sostanzialmente venne di fatto chiamata in causa la gestione Casati, attuale manager dell’Asl Roma 2 ma direttore generale a Latina dal 2016 all’inizio del 2021.
Nel mirino finì soprattutto la rendicontazione del 2019. Nella delibera della Corte dei Conti si misero in evidenza ‘anomalie’ relative ai documenti contabili prodotti appunto 4 anni fa.
“L’analisi delle risultanze istruttorie si è concentrata a campione sulle rappresentazioni contabili del rendiconto 2019 -si evidenziò nella delibera- in particolare, sul bilancio dell’Asl sono state rilevate le seguenti anomalie: a) il conto economico chiude sistematicamente a zero, senza registrare perdite o utili di gestione, grazie all’operazione sistematica di ritocco prima della chiusura del bilancio; b) gli effetti degli stralci di debiti e crediti anteriori al 1° gennaio 2015 non vengono scaricati sul conto economico, ma passano al ‘fondo di dotazione’; c) l’effettività dei flussi finanziari è sottratta al controllo e alla disponibilità giuridica della stessa Asl, in quanto la gestione della cassa e dei pagamenti avviene attraverso l’ente non sanitario LazioCrea”. Un’istruttoria che testimonia come occorre rileggere bene ed attentamente i conti delle gestioni ‘progressiste’ del recente passato. La spesa sanitaria è cresciuta a dismisura nel Lazio dal 2018 ad oggi. In particolare si segnalano nel 2020 l’impennata a 11,4 per arrivare a 11,8 nel 2021. Numeri da capogiro sui quali è doveroso avviare una sorta di ‘inchiesta’ che coinvolga tutte le Asl del Lazio.